Promuovere la famiglia come valore sociale e risorsa responsabile, coinvolgendo l'associazionismo: è uno degli obiettivi del Network italiano di città per la famiglia, una rete di Comuni impegnati a costruire modelli di welfare family friendly attraverso lo scambio di buone pratiche. Ne fanno parte, ad oggi, 54 Amministrazioni.
Il Network - fondato il 21 maggio scorso dai Comuni di Bari, Parma, Roma e Varese - è presentato, nella Carta che ne illustra principi e obiettivi pubblicata sul sito web dedicato all'iniziativa, «come piattaforma progettuale tra città che scelgono di porre “la famiglia al centro” della propria attività amministrativa» ed è aperto all'adesione di altre Amministrazioni. L'idea, si legge nella lettera di invito alla presentazione ufficiale del 21 maggio, nasce «dalla comune riflessione intorno alle responsabilità che oggi le amministrazioni comunali sono chiamate ad affrontare in merito alla ritrovata centralità attribuita alla famiglia, intesa come primo soggetto di welfare locale».
Partecipando alla rete, ogni città, recita la Carta, «si impegna a valorizzare il confronto attivato nel Network con l'assunzione di scelte concrete, da realizzarsi nel proprio territorio entro un anno dall'adesione». Le azioni da intraprendere ruotano attorno a quattro temi: una fiscalità locale a misura di famiglia, i meccanismi di presidio delle scelte secondo una prospettiva family friendly, le strategie di valorizzazione del ruolo sussidiario della famiglia e delle associazioni del privato sociale all'interno del welfare locale e la promozione a livello nazionale del fisco a misura di famiglia.
In altri termini, le Amministrazioni che aderiscono al Network si impegnano a: promuovere politiche che favoriscano l'accesso ai servizi o si traducano in agevolazioni tariffarie o fiscali; verificare la possibilità di istituire strutture dedicate alla qualificazione delle scelte del Comune in una prospettiva family friendly; approfondire i meccanismi di attuazione del principio di sussidiarietà orizzontale, che valorizzino la collaborazione delle famiglie, delle loro associazioni e in generale del terzo settore e, infine, far sì che le buone pratiche sperimentate nelle città si traducano in «linee generali di sviluppo».
L'iniziativa si propone, quindi, come spazio di confronto e di condivisione di esperienze, azioni e progetti a sostegno della famiglia, punto di riferimento per i Comuni che aspirano a diventare territori “amici della famiglia”. Lo scambio di riflessioni e analisi sui temi di lavoro descritti nella Carta avverrà nel corso di incontri e seminari concordati dalle città partecipanti su indicazione delle città fondatrici.
Di recente il Network si è dato appuntamento alla Conferenza nazionale della famiglia, che si è svolta a Milano dall'8 al 10 novembre. Durante l'ultima giornata, i sindaci dei Comuni fondatori hanno partecipato alla tavola rotonda Le politiche familiari a livello locale e hanno poi incontrato sindaci e referenti degli altri Comuni aderenti nel corso di una sessione di lavoro interna dedicata a una riflessione sugli strumenti tecnici a disposizione del Network e alla programmazione delle attività future.
(Fonte Minori.it)
Il Network - fondato il 21 maggio scorso dai Comuni di Bari, Parma, Roma e Varese - è presentato, nella Carta che ne illustra principi e obiettivi pubblicata sul sito web dedicato all'iniziativa, «come piattaforma progettuale tra città che scelgono di porre “la famiglia al centro” della propria attività amministrativa» ed è aperto all'adesione di altre Amministrazioni. L'idea, si legge nella lettera di invito alla presentazione ufficiale del 21 maggio, nasce «dalla comune riflessione intorno alle responsabilità che oggi le amministrazioni comunali sono chiamate ad affrontare in merito alla ritrovata centralità attribuita alla famiglia, intesa come primo soggetto di welfare locale».
Partecipando alla rete, ogni città, recita la Carta, «si impegna a valorizzare il confronto attivato nel Network con l'assunzione di scelte concrete, da realizzarsi nel proprio territorio entro un anno dall'adesione». Le azioni da intraprendere ruotano attorno a quattro temi: una fiscalità locale a misura di famiglia, i meccanismi di presidio delle scelte secondo una prospettiva family friendly, le strategie di valorizzazione del ruolo sussidiario della famiglia e delle associazioni del privato sociale all'interno del welfare locale e la promozione a livello nazionale del fisco a misura di famiglia.
In altri termini, le Amministrazioni che aderiscono al Network si impegnano a: promuovere politiche che favoriscano l'accesso ai servizi o si traducano in agevolazioni tariffarie o fiscali; verificare la possibilità di istituire strutture dedicate alla qualificazione delle scelte del Comune in una prospettiva family friendly; approfondire i meccanismi di attuazione del principio di sussidiarietà orizzontale, che valorizzino la collaborazione delle famiglie, delle loro associazioni e in generale del terzo settore e, infine, far sì che le buone pratiche sperimentate nelle città si traducano in «linee generali di sviluppo».
L'iniziativa si propone, quindi, come spazio di confronto e di condivisione di esperienze, azioni e progetti a sostegno della famiglia, punto di riferimento per i Comuni che aspirano a diventare territori “amici della famiglia”. Lo scambio di riflessioni e analisi sui temi di lavoro descritti nella Carta avverrà nel corso di incontri e seminari concordati dalle città partecipanti su indicazione delle città fondatrici.
Di recente il Network si è dato appuntamento alla Conferenza nazionale della famiglia, che si è svolta a Milano dall'8 al 10 novembre. Durante l'ultima giornata, i sindaci dei Comuni fondatori hanno partecipato alla tavola rotonda Le politiche familiari a livello locale e hanno poi incontrato sindaci e referenti degli altri Comuni aderenti nel corso di una sessione di lavoro interna dedicata a una riflessione sugli strumenti tecnici a disposizione del Network e alla programmazione delle attività future.
(Fonte Minori.it)
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