lunedì 29 novembre 2010

Si apre a Cancun il summit sulle sorti del clima nel mondo

La COP16, cioe' la 16esima Conferenza della Parti che si tiene da oggi al 10 dicembre prossimo a Cancun, e' promossa sotto l'egida dell'United Nations Framework Convention on climate change (UNFCCC) e vi parteciperanno oltre 45mila delegati di piu' di 190 Paesi del mondo. Diversamente dall'edizione precedente che si e' tenuta nel 2009 a Copenhagen, probabilmente non vi parteciperanno volti noti come quelli del presidente USA Barack Obama, ma il livello sara' operativo e vedra' al lavoro ministri all'Ambiente, agli Affari esteri e diplomatici.
I NUMERI SUL CLIMA: I dati sul clima alla base lavori sono quelli fissati dall'Intergovernmental Panel on Climate Change delle Nazioni Unite, secondo cui per tenere le temperature atmosferiche al di sotto di un incremento di 2 gradi su base annua i Paesi ad economia avanzata dovranno tagliare entro il 2020 le loro emissioni tra il 25 e il 40% al di sotto dei livelli del 1990. Nel 20esimo secolo le temperature sono cresciute dello 0,7%, ma studi recentissimi denunciano che il 2010 segnera' un aumento record delle temperature grazie alla ripresa economica e la Nasa ha indicato che lo scorso anno e' stato il piu' caldo dal 1880.
I POSSIBILI ESITI DEL VERTICE: Il meeting di Cancun dovrebbe portare a degli avanzamenti rispetto al debole Accordo di Copenhagen, in direzione di un nuovo accordo globale di taglio delle emissioni e di intervento sui cambiamenti climatici. Misure, queste ultime, non contenute nel precedente Accordo di Kyoto che scadra' nel 2010. Su questa strada, tuttavia, troviamo molti ostacoli. La capo-negoziatrice dell'UNFCCC, la segretaria esecutiva Christiana Figueres, ha anticipato che il migliore risultato atteso per Cancun e' quello di costruire la cornice negoziale per un nuovo Accordo multilaterale sul clima da discutere ai vertici di Johannesburg del 2011 e di Rio del 2012, e non certo di arrivare ad un nuovo accordo vincolante. Temi sui quali si dovrebbero registrare passi avanti a Cancun sono quelli degli Aiuti internazionali per le misure di contrasto e di adattamento ai cambiamenti climatici, alla deforestazione e di fissazione degli obiettivi ottimali di taglio delle emissioni per ciascun Paese membro delle Nazioni Unite. In predicato anche il diritto dei popoli indigeni di determinare le politiche migliori per i propri territori.
I BLOCCHI CONTRAPPOSTI: Paesi sviluppati e Paesi in via di sviluppo si fronteggiano ormai da molti mesi rispetto a chi dovra' sostenere il peso maggiore legato al taglio delle emissioni. Stati Uniti - i principali inquinatori ''storici'' - e Cina ''il principale inquinatore attuale'' - guidano i due blocchi contrapposti cercando di strappare gli uni gli altri i maggiori tagli di emissioni e i maggiori stanziamenti in denaro nell'ambito dei negoziati. Gli Stati Uniti rimproverano alla Cina di non impegnarsi ad un taglio vincolante e di volersi sottrarre a meccanismi stringenti di monitoraggio, la Cina accusa Usa e Paesi ricchi di non fare abbastanza per ridurre la propria impronta ecologica. Un terreno scivoloso sul quale rischia di implodere anche questa COP come le precedenti.
FINANZIAMENTI: Le Nazioni Unite puntano in questo vertice anche a fare dei passi avanti rispetto al livello di finanziamenti previsti, per raggiungere almeno una somma di 30 miliardi di dollari, gia' promessa a Copenhagen, per affrontare in 'fast track', cioe' in modalita' accelerata gli impegni dei Paesi piu' poveri rispetto alle politiche di adattamento.
L'obiettivo e' di raggiungere 100 miliardi di dollari di impegni entro il 2020. Ma tra impegnarsi ed erogare c'e' una certa differenza, tanto che al momento non si e' arrivati ad avere davvero in cassa nemmeno i primi 30.
Dopo Cancun le Parti si riuniranno ancora sotto l'egida dell'UNFCCC in Sudafrica, nel dicembre 2011, e a Rio de Janeiro, dove si terra' il ventesimo anniversario dell'Earth Summit in cui fu creata la Convenzione delle Nazioni Unite sul Clima.
(Fonte Asca)

OMS: 1% decessi mondiali sono per fumo passivo, uno su 3 sono bambini

Il fumo passivo uccide oltre 600mila persone ogni anno, piu' di un terzo dei quali bambini. Lo rivela una ricerca dell'Oms (l'Organizzazione Mondiale della Sanita') pubblicata su Lancet, che e' il primo studio globale sugli effetti del fumo passivo. A differenza delle malattie che derivano dallo stile di vita e sono quindi legate alle scelte dei singoli, le vittime del fumo passivo pagano il prezzo di comportamenti altri.
Nel 2004, tali vittime sono state l'uno per cento dei decessi a livello mondiale: quasi la meta' donne, il resto equamente diviso tra uomini e bambini; vittime provocati per il 60 per cento da malattie cardiache, per il 30 per cento da infezioni respiratorie, e infine da asma e tumore ai polmoni. Lo studio, effettuato in 192 Paesi, ha scoperto che il fumo passivo e' particolarmente nocivo per i bambini, i quali sono a piu' alto rischio di 'sindrome da morte improvvisa del lattante', polmonite e asma. I bambini risultato esposti al fumo passivo principalmente nelle loro case. Alcuni paesi, come la Finlandia, hanno già adottato severe misure per evitare il contatto dei bambini con il fumo, comprensive del carcere per chi offre loro sigarette.
Uno scenario sconfortante al quale bisogna aggiungere i 5,1 milioni di morti causati dalla sigaretta vera e propria. Il problema, avvertono gli autori' dello studio, e' che il principale luogo di esposizione al fumo passivo e' proprio la casa, in luogo in cui i bambini "non possono evitare le fonti di contaminazione, che sono proprio i familiari piu' vicini".
(Fonte AGI)

Esame di italiano per immigrati Dal 9 dicembre test obbligatorio

Dal 9 dicembre gli stranieri che richiedono il permesso di soggiorno dovranno anche sostenere un esame d'italiano in un test. La novità la prevede il decreto 4 giugno 2010 (firmato dai ministri dell'Interno e dell'Istruzione, Roberto Maroni e Mariastella Gelmini), che entra in vigore in quella data. Messa così, forse il test dovremmo farlo tutti noi, anche chi è già cittadino italiano.
Il Dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione del ministero dell'Interno ha messo a punto la procedura informatica per gestire le richieste. Lo straniero che intende chiedere il rilascio del permesso per soggiornanti di lungo periodo dovrà presentare alla prefettura la richiesta di partecipazione al test a tramite l'indirizzo www.testitaliano.interno.it. La prefettura dovrà convocarlo entro 60 giorni indicando data e luogo su dove svolgere il test.
L'esame si svolge con modalità informatiche ma, su richiesta, anche per iscritto. Prevede la comprensione di brevi testi, frasi ed espressioni di uso frequente. Per superare la prova il candidato deve conseguire almeno l'80% del punteggio complessivo. Se l'esito è positivo, lo straniero può presentare la domanda e la questura, verificati tutti gli altri requisiti richiesti, rilascia il permesso di soggiorno.
(Fonte L'Unità)

5 per mille, Tremonti: troverò i fondi mancanti nei primi mesi del 2011

Le risorse destinate al 5 per mille verranno ripristinate entro marzo. Si evince dalle parole del deputato toscano Gabriele Toccafondi (Pdl), intervenuto a margine di un incontro tra i deputati toscani e il terzo settore regionale tenutosi questa mattina presso il Cesvot. "Ho parlato recentemente col ministro Tremonti - ha spiegato Toccafondi - e mi ha detto che non e' impossibile trovare i 300 milioni mancanti. Il ministro mi ha poi detto che i fondi mancanti li trovera' nei primi mesi del 2011, entro marzo".
Gia' nei giorni scorsi il ministro dell'Economia Giulio Tremonti aveva espresso le proprie intenzioni di ripristinare le risorse al 5 per mille. "Votero' per reintegrare i 400 milioni - aveva detto - Fermo il vincolo di invarianza nella spesa pubblica, spero che molti altri in Parlamento orientino il voto verso questa priorita'".
(Fonte Dire)

sabato 27 novembre 2010

Povertà raddoppiata negli ultimi 40 anni

Nelle politiche di cooperazione allo sviluppo c'è qualcosa che non va. A dirlo non sono i soliti "coopero-scettici" cappeggiati da Dambisa Moyo, ma la Conferenza delle Nazioni Unite per il Commercio e lo Sviluppo.
Secondo l'UNCTAD, negli ultimi 40 anni il numero di paesi estremamente poveri è raddoppiato. Sulle 49 nazioni listate, soltanto due (Botswana e Capo Verde) sono riuscite ad estirparsi dalla povertà. Il dato rischia di gettare ulteriore olio sul fuoco nella battaglia ideologica che oppone i sostenitori degli aiuti e i loro detrattori. Più che mai sostiene l'UNCTAD è necessaria "una nuova architettura internazionale dello sviluppo" (titolo del rapporto) che necessita "riforme globali e sistemiche per consentire ai paesi poveri di integrare i mercati mondiali".
In altre parole, bisogna cambiare rotta. "Le misure adottate fino ad oggi per appoggiare i paesi più poveri hanno avuto effetti più simbolici che pratici" sottolinea l'UNCTAD, che punta il dito contro l'approccio dei donatori internazionali fondato su una crescita alimentata dal commercio. "Nella maggior parte dei casi, non hanno favorito lo sviluppo delle capacità produttive. Ora, l'assenza di tali capacità costituisce la chiave delle debolezze economiche strutturali dei paesi meno avanzati".
Il fenomeno più inquietante riguarda il contrasto tra l'aumento dei poveri in un periodo (2002-2007) di forte crescita economica (+7% in media). Il numero degli individui costretti a vivere in estrema povertà sono "aumentati di 3 milioni all'anno" per raggiungere quota 421 milioni nel 2007, cioè il 53% della popolazione dei paesi molto poveri.
Nonostante una buona resistenza nei confronti della crisi, questi paesi rimangono molto fragili. Per l'UNCTAD, l'eccessiva dipendenza dalle importazioni "è devastatrice". Le spese per importare beni alimentari sono passate da 9 miliardi di dollari nel 2002 a 23 miliardi nel 2008. "E' un dato molto allarmante" sostiene il direttore dell'UNCTAD, Supachai Panitchpakdi, che rivela altri punti di debolezza strutturale: delle economie poco diversificate, pochi risparmi interni, una più grande dipendenza dal risparmio estero e un'accelerazione delle risorse naturali. "Tutti fattori che rendono ancor più difficile lo sviluppo dei paesi più poveri".
(Fonte Vita)

Al via la giornata nazionale della colletta alimentare

Oggi in oltre 8.100 supermercati si terrà la 14a edizione della Giornata Nazionale della Colletta Alimentare organizzata dalla Fondazione Banco Alimentare ONLUS. Più di 110.000 volontari inviteranno le persone a donare alimenti a lunga conservazione che saranno distribuiti a oltre 8.000 strutture caritative (mense per i poveri, comunità per minori, banchi di solidarietà, centri d´accoglienza, ecc.) convenzionate con la Rete Banco Alimentare che aiutano 1.500.000 di persone in stato di bisogno.
Le donazioni di alimenti ricevute durante la Giornata Nazionale della Colletta Alimentare andranno a integrare quanto la Rete Banco Alimentare raccoglie tutti i giorni, combattendo gli sprechi e salvando ogni anno 70.000 tonnellate di alimenti.
Nel nostro Paese sono poco più di 3.000.000 gli individui sotto la soglia di povertà alimentare (fonte "Indagine povertà alimentare" Guerini Editore - 2009), le persone che chiedono assistenza sono sempre di più e molte associazioni caritative oggi rischiano di chiudere.
Come ha affermato il Ministro Maurizio Sacconi a febbraio 2010, nell´evento di apertura dell´Anno Europeo della Lotta alla Povertà e all'Esclusione Sociale: "La povertà alimentare rappresenta oggi il bisogno più diffuso e urgente, proprio perché tocca un aspetto vitale della condizione umana". Per questo motivo il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, nell´ambito delle iniziative celebrative di questo anno, ha individuato nella Giornata Nazionale della Colletta Alimentare uno degli eventi paradigmatici da promuovere e sostenere per la sua alta valenza sociale.
La Giornata Nazionale della Colletta Alimentare, organizzata dalla Fondazione Banco Alimentare Onlus in collaborazione con la Compagnia delle Opere - Opere Sociali, gode dell´Alto Patronato della Presidenza della Repubblica e del patrocinio del Segretariato Sociale della Rai.
Un ringraziamento particolare va all´Associazione Nazionale Alpini e alla Società San Vincenzo De Paoli per la partecipazione dei volontari.
"Il povero è un uomo solo.
Condividere gratuitamente questo dramma risveglia il vero desiderio che è nel cuore di ciascuno: essere amato.
"La Carità è il dono più grande che Dio ha fatto agli uomini ... perché è amore ricevuto e amore donato (Caritas in Veritate)".
Per questo invitiamo tutti a partecipare alla Giornata Nazionale della Colletta Alimentare, perché anche fare la spesa e donarla a chi è più povero è occasione di un immediato e positivo cambiamento per sé e quindi per la società".
Per informazioni www.bancoalimentare.it

Chi ve lo fa fare? Il mondo del volontariato a Radio3

Giovedì 2 dicembre alla vigilia della Giornata Mondiale del Volontariato (domenica 5 dicembre), Radio3 dedica una giornata intera a questo mondo.
Per raccontare tante storie di solidarietà e soprattutto di piccole-grandi utopie che prendono vita e si realizzano coinvolgendo silenziosamente milioni d’italiani.Negli anni, attraverso difficoltà politiche ed economiche, è sorta una vera cultura del volontariato. Parliamo di una realtà profondamente diversa dall’offerta casuale verso chi ha bisogno di aiuto. E’piuttosto un modo di vivere che include, crea relazioni in una dimensione temporale significativa.
Il 2 dicembre, ogni programma di Radio3 dalle 6.00 di mattina alle 2.00 di notte, da Qui comincia a Battiti, sceglierà un’esperienza da raccontare. Dalle ore 15.00 alle ore 18.00 uno speciale di Fahrenheit ospiterà voci diverse di volontari, studiosi, storici e ricercatori per comprendere la realtà del volontariato oltre i giudizi e i pregiudizi.
A partire dal 2 dicembre e per tutto il 2011 – Anno Europeo del Volontariato, Radio3 seguirà in “presa diretta” alcune storie esemplari: per documentare come in diversi luoghi del mondo il volontariato può cambiare la vita delle persone, dei luoghi, di un territorio intero.
(Fonte Radio3 Rai)

giovedì 25 novembre 2010

Software gratis per informatizzare il Terzo settore

Le Onlus italiane hanno oggi accesso ai software più avanzati sul mercato con il 96% di sconto. La partnership tra il BITeB, Banco Informatico Tecnologico e Biomedico, e Techsoup Global ha fatto nascere Techsoup Italia, la nuova realtà non profit che distribuisce alle associazioni software di alta qualità a prezzo simbolico.
Primi donatori sono Microsoft, Cisco e SAP, ai quali seguiranno nuovi nomi italiani ed esteri che sceglieranno di regalare i propri prodotti e servizi. Il servizio è attivo da ottobre ed è gestito attraverso un portale dedicato (www.techsoup.it), dove le organizzazioni richiedenti possono registrarsi. Una volta accreditate – sulla base di criteri definiti a livello internazionale – possono ordinare i prodotti desiderati e riceverli direttamente dalle aziende.
Techsoup Global è una charity internazionale, nata negli Stati Uniti nel 1987 su iniziativa di Microsoft, con l’obiettivo di promuovere lo sviluppo tecnologico del non profit con prodotti e servizi gratuiti.  Successivamente ha coinvolto moltissime aziende sostenitrici, tra le quali Adobe, Cisco, SAP, Symantec. Dalla sua nascita, Techsoup ha servito 130mila organizzazioni in oltre 30 Paesi, per un controvalore commerciale pari a 1,9 miliardi di dollari.
Il BITeB è stato scelto, dopo una lunga selezione, come branch italiana di Techsoup Global. Il servizio che ll Banco Informatico offrirà completa e arricchisce l’attività istituzionale svolta in questi anni, nei quali il BITeB  ha donato più di 10.000 computer e stampanti a circa mille organizzazioni non profit.
(Fonte Affari Italiani)

Stralciato l’art.5 del PDL sulla montagna che minacciava le risorse del Volontariato

Oggi la V Commissione Bilancio della Camera ha stralciato il comma 1 dell’art 5 del Progetto di legge C 41 sui territori di montagna.
Si tratta di un successo per tutto il mondo del volontariato e del terzo settore, che, oltre alla preoccupazione per la riduzione dei fondi destinati al 5 per mille, ha protestato con forza nei giorni scorsi per un progetto di legge che intendeva modificare la Legge quadro del Volontariato (n. 266/91), utilizzando suoi strumenti e risorse per sostenere i territori di montagna, senza alcuna consultazione.
Il Forum del Terzo Settore, la Consulta Nazionale del Volontariato presso il Forum, la ConVol - Conferenza Permanente Presidenti Associazioni e Federazioni Nazionali di Volontariato e CSVnet, il Coordinamento Nazionale dei Centri di Servizio per ilVolontariato (CSV) - ossia l’intero panorama delle organizzazioni che in Italia rappresentano il mondo del volontariato e del privato sociale, esprimono gratitudine a tutti coloro che, in questi giorni, si sono adoperati per raggiungere questo importante risultato.
“Un ringraziamento va ai Parlamentari per l'attenzione e la sensibilità espressa nel riconoscere la necessità di non apportare queste modifiche alla legge 266/91 sul volontariato” – affermano i presidenti. “Auspichiamo che questo risultato positivo getti le basi per proseguire un dialogo proficuo con il Parlamento e che questo primo segnale di concertazione comune porti al reintegro dei fondi per il 5 per mille e per le politiche sociali.”
(Fonte Volontariamo)

"Qui non si tocca" contro gli abusi sui minori

Partirà dall'Italia la campagna del Consiglio d'Europa contro la violenza sessuale sui minori Uno su cinque – Qui non si tocca. Il lancio dell'iniziativa avverrà a Roma i prossimi 29 e 30 novembre, nel corso di una conferenza organizzata in collaborazione con il Ministero delle pari opportunità.
«La violenza sessuale è molto più diffusa di quanto non si creda. Si ritiene che in Europa ne possa essere vittima un bambino su cinque», si legge nel comunicato pubblicato sul sito del Consiglio d'Europa. Secondo i dati diffusi dall'organizzazione intergovernativa con 47 Stati membri e sede a Strasburgo, in una percentuale di casi che va dal 70 all'85 per cento, i bambini conoscono i loro aggressori; nel 90 per cento dei casi, poi, i reati sessuali non vengono segnalati alle autorità. Uno su cinque – Qui non si tocca parte parte proprio dalla consapevolezza di questo fenomeno - la difficoltà a denunciare i conoscenti che abusano dei minori - per proporre, attraverso una serie di materiali, una lotta efficace contro la violenza sessuale sui minori, che oggi assume forme diverse, in molti casi legate all'uso delle nuove tecnologie (ne è un esempio il grooming).
Due gli obiettivi principali della campagna, così descritti nel sito del Ministero, che all'iniziativa ha dedicato anche un blog: «sostenere il processo di firma, ratifica e implementazione della Convenzione del Consiglio d'Europa per la protezione dei minori dall'abuso e dallo sfruttamento sessuale» e «sensibilizzare il grande pubblico sull'entità del fenomeno della violenza sessuale perpetrata da persone di fiducia, in modo da prevenire l'abuso e incoraggiare i bambini che lo hanno subito a rompere il silenzio che li circonda». Il disegno di legge italiano di ratifica della Convenzione di Lanzarote - adottata dal Comitato dei ministri del Consiglio d'Europa il 12 luglio 2007 ed entrata in vigore, nei paesi che l'hanno ratificata, il 1 luglio 2010 - è attualmente in discussione in Parlamento.
Uno su cinque – Qui non si tocca prevede la diffusione di materiali informativi – fra cui uno spot televisivo, un libro per bambini, un sito web, manifesti e brochure – attraverso i quali veicolare il messaggio-chiave della campagna, rappresentato dalla regola del “qui non si tocca”, che i genitori sono invitati a insegnare ai bambini tra i 4 e i 7 anni, per spiegare loro che hanno il diritto di porre dei limiti, di esprimere i propri sentimenti e di farsi ascoltare. Lo spot televisivo sarà trasmesso sulla Rai dal 29 novembre al 12 dicembre, mentre Il Comune di Roma sosterrà l'azione del Consiglio d'Europa attraverso una campagna di affissioni.
Alla conferenza del 29 e 30 novembre parteciperanno autorità, nazionali e internazionali, ed esperti provenienti dagli Stati membri del Consiglio d'Europa. Sono previsti, fra gli altri, interventi di: Giorgio Napolitano, Presidente della Repubblica; Maria Rosaria Carfagna, ministro per le pari opportunità e Maud de Boer-Buquicchio, vicesegretario generale del Consiglio d'Europa.
(Fonte Minori.it)

La paternità tra regole e affetti, convegno Aimmf

Cosa rappresenta oggi il padre? Come incide nella vita dei bambini la figura paterna nei suoi aspetti positivi e in quelli negativi? A queste e altre domande cercheranno di rispondere magistrati, avvocati e altri esperti nel corso del Convegno nazionale dell'Aimmf, in programma il 26 e 27 novembre a Bologna.
Il ventinovesimo Convegno nazionale dell'Associazione italiana dei magistrati per i minorenni e per la famiglia affronterà i diversi aspetti inerenti il tema della paternità offrendo prima un quadro analitico dell'evoluzione della figura paterna e soffermandosi, poi, sugli strumenti di sostegno a genitori e figli. Due giorni intensi di confronto e dibattito su argomenti come la responsabilità genitoriale, il mantenimento dei figli e gli interventi dei servizi a sostegno della genitorialità.
La prima giornata dell'incontro Di padre in figlio. La paternità tra regole e affetti si aprirà con una relazione di Laura Laera, presidente dell'Aimmf, a cui seguiranno, dopo alcuni interventi, due tavole rotonde su La responsabilità genitoriale e I codici della violenza di padre in figlio. La seconda giornata, invece, approfondirà il tema degli strumenti di sostegno alla genitorialità. Inaugurata, nella mattina, da due tavole rotonde, proseguirà con i lavori in sessioni parallele di sette gruppi, dedicati ai seguenti temi: la bigenitorialità, il padre adottivo e il padre straniero, il mantenimento dei figli, la sottrazione dei minori, la violenza maschile, stalking e minori e, infine, gli interventi dei servizi a sostegno della genitorialità.
Sono previsti, fra gli altri, interventi di: Daniela Bacchetta, vicepresidente della Commissione per le adozioni internazionali; Pasquale Andria, presidente del Tribunale per i minorenni di Salerno; Luigi Fadiga, docente di diritto minorile e della famiglia all'Università Lumsa di Roma; Luigi Zoja, psicoanalista e saggista e Joseph Moyersoen, segretario generale dell'Aimmf. Fra le autorità invitate in attesa di conferma, Maurizio Sacconi, ministro del lavoro e delle politiche sociali e Carlo Giovanardi, sottosegretario alle politiche per la famiglia. 
(Fonte Minori.it)

Al via la campagna “Chicchi di Felicità per bimbi speciali”

Presentato oggi a Milano il nuovo progetto di impegno sociale di Chicco, “Chicchi di felicità per bimbi speciali”, promosso in collaborazione con Ai.Bi. per favorire l’adozione di questi bambini. Dal 2003 Artsana Group con il brand Chicco, insieme ad Amici dei Bambini si impegna concretamente a sostegno dei minori. Il percorso è iniziato con il progetto “Chiudono gli istituti, apriamo le famiglie" e ha portato alla realizzazione di 5 Case Famiglia e 11 Punti Famiglia sul territorio nazionale, di cui uno ad Onna per fronteggiare l’emergenza dopo il terremoto.
Oggi, coerentemente con questo percorso, Chicco ha scelto di supportare Amici dei Bambini in un nuovo impegno a favore dei Bimbi Speciali. Si tratta di minori con particolari esigenze, legate all’età (minori con più 7 anni), a gruppi numerosi di fratelli, a problemi di salute di varia natura, molti dei quali risolvibili nel tempo. La ricerca di famiglie idonee a un cammino adottivo di questo tipo impone un supporto specializzato: formazione specifica, sostegno psicologico e accompagnamento dal momento dell’abbinamento al post-adozione.
«Il progetto Chicco/Ai.Bi. – commenta Francesca Catelli, Vice President Communication & Corporate Image Artsana Group - mira a sensibilizzare l’opinione pubblica su questo tema così delicato, attraverso la distribuzione di materiali informativi all’interno dei Negozi Chicco e dei Punti Famiglia Ai.Bi. e a fornire concreto sostegno medico e psicologico alle famiglie che si rivolgeranno ad Ai.Bi. per l’adozione di bambini special needs».
«Ogni giorno che passa diventa sempre più difficile per i minori trovare una famiglia disposta ad accoglierli» commenta Marco Griffini presidente di Ai.Bi. «L’età, lo stato di salute o avere più fratelli sono condizioni che ostacolano l’accoglienza. Nel loro Paese di origine non ci sono coppie disponibili ad accoglierli, per questo occorre facilitarne l’adozione internazionale. È inoltre necessario dare una formazione specifica alle famiglie in modo che non siano spaventate ma preparate ad accogliere il loro figlio. Il progetto, peraltro, potrebbe coinvolgere anche moltissimi bambini in Italia che aspettano di essere accolti da queste famiglie, una volta adeguatamente preparate».
Simbolo del progetto è il Chicco di Felicità, una medaglietta da indossare per diventare in prima persona testimonial dell’impegno Chicco/Ai.Bi. alla ricerca di famiglie speciali per bambini speciali. «Il Chicco di Felicità  – continua Francesca Catelli – è una medaglietta molto graziosa e fortemente significativa; ci auguriamo che questo oggetto diventi un vero e proprio segno di riconoscimento per tutti coloro che hanno a cuore il futuro dei bambini in attesa di una famiglia».
Il Chicco di Felicità è in vendita al prezzo di 3 euro in tutti i Negozi Chicco e contribuirà a sostenere il progetto. Maggiori informazioni sono disponibili all’interno del libro “Figli in attesa” che fa parte di una collana prodotta da Ai.Bi. nata da esperienze vissute, da studi e da ricerche, indirizzata a tutti coloro che vogliono approfondire i temi dell’adozione e di altre forme di accoglienza dell’infanzia abbandonata.
(Fonte Vita)

India: tempi lunghi e preoccupazione per il futuro delle adozioni

Una popolazione sempre in crescita ed un numero altissimo di minori costretti a vivere per strada: è questo il quadro della situazione attuale in India. Si potrebbe desumere che in questo contesto le agenzie che lavorano per realizzare adozioni internazionali nel Paese abbiano molti minori di cui prendersi cura e per i quali cercare genitori adottivi. In realtà non è così, anzi si verifica la mancanza di bambini da adottare e tempi lunghi per le adozioni. Le coppie in media devono aspettare dai 15 mesi ai 2 anni per poter adottare un bambino. In alcuni casi, per le coppie non di origine indiana, l’attesa per l’adozione di un bambino può durare 5 anni.
L’interrogativo che la comunità internazionale, gli enti autorizzati e i genitori adottivi si pongono è capire come sia possibile che in un Paese in cui ogni anno ci sono 26 milioni di nascite, molte delle quali da ragazze madri, ci sia una carenza simile di minori da adottare.
A Mumbai, questa situazione è particolarmente evidente. Secondo la Dr.ssa Shaila Mhatre, responsabile del Comitato per il benessere dei Bambini (CWC) “ufficialmente, il numero di minori abbandonati nella città sta diminuendo”  tuttavia questo è un “dato falsato”. Non si spiega infatti come mai ci sia un costante aumento di ragazze madri, che sono quelle che più facilmente abbandonano i bambini.
Secondo Mhatre questo è un problema di cui bisogna “preoccuparsi seriamente”, che lo Stato e la polizia devono esaminare con urgenza. In un contesto così, “il numero ridotto di bambini disponibili per le adozioni internazionali è sintomo della presenza di una fiorente industria delle adozioni illegali. Il governo deve andare alla radice delle cause e capire dove stanno andando questi bambini abbandonati”, ha aggiunto Jayssita Panigrahi, la responsabile della ONG Malad’s Bal Vikas Sanstha.
In realtà, questa è l’unica ragione individuata per spiegare la diminuzione del numero di adozioni, sia all’interno del paese sia con gli altri Paesi. “Nel giro di un decennio, le adozioni in città sono scese del 50%”, ha detto Vandana Patil, anziano assistente sociale. Il Consiglio indiano per la previdenza sociale (ICSW), che assiste i giudici nel concedere i decreti di adozione, ha rivelato che quest’anno ci sono state solo 146 adozioni a Mumbai e 20 a Thane. Anche le adozioni internazionali hanno subito un forte calo, dalle 140 adozioni dell’anno scorso si è passati alle 70 di quest’anno.
(Fonte Aibi)

mercoledì 24 novembre 2010

Dove si adotta di più? Dove ci sono più enti

Come si distribuiscono le adozioni internazionali tra le Regioni italiane? Se lo domanda una ricerca pubblicata da Neodemos, foro indipendente di osservazione dei cambiamenti demografici. A prima vista, guardando semplicemente al numero di minori adottati in ciascuna Regione, si potrebbe concludere che quelle del Nord e del Centro sono le piu' attive, visto che accolgono circa il 70% delle adozioni internazionali. Con delle eccezioni. Piemonte e Val d'Aosta, ad esempio occupano gli ultimi posti, mentre Toscana e Liguria si collocano ai primi posti.
Secondo la ricerca, non sembra esserci una relazione, ad esempio, con il numero medio di figli per donna: ad adottare maggiormente non sono ne' le Regioni piu' feconde ne' quelle meno feconde. Non fornisce una chiave di lettura neanche il reddito medio della popolazione: ad adottare di piu' non sono ne' le Regioni piu' ricche, ne' quelle piu' povere.
La correlazione e' invece piu' stretta con la presenza sul territorio di organizzazioni attive nell'ambito delle adozioni internazionali. Lo dimostrano i casi di Trentino, Lazio e Toscana. All'opposto la Valle d'Aosta, senza associazioni sul territorio, e' l'ultima Regione in classifica. Ma in questo caso quale la causa e quale l'effetto? E' normale che nelle Regioni in cui le coppie sono interessate alle adozioni internazionali vi sia anche un maggior numero di organizzazioni autorizzate a supportarle nel percorso adottivo. In questo caso il desiderio di adottare e' la causa e il numero di strutture e' l'effetto. 
(Fonte Vita)

martedì 23 novembre 2010

OMS, 100 milioni di persone l'anno diventano povere per curarsi

Nel mondo un miliardo di persone non possono permettersi cure mediche e ogni anno 100 milioni sono trascinati sotto la soglia di poverta' a causa delle spese sanitarie. Le cifre sono dell'Organizzazione mondiale della Sanita' e contenute nel Rapporto mondiale 2010 sulla Salute, in cui si afferma che la necessita' di un'assistenza sanitaria universale "non e' mai stata cosi' grande", tra crisi economica, invecchiamento della popolazione e globalizzazione delle malattie.
L'Oms ritiene che tutti i Paesi, ricchi e poveri, debbano studiare nuovi modi per rendere l'assistenza medica piu' efficiente e accessibile. L'Oms stima che "almeno tra il 20 e il 40%" dei fondi stanziati per la sanita' va sprecato. Il rapporto suggerisce anche l'introduzione di nuove tasse e di sistemi innovativi per raccogliere fondi per la sanita'. Dal 2005 i 192 Paesi membri dell'Oms si sono impegnati a rendere i servizi sanitari accessibili per tutti senza che questo comporti difficolta' economiche per i pazienti e le loro famiglie. L'agenzia dell'Onu calcola che riducendo le disparita' tra ricchi e poveri in 49 Paesi si salverebbe la vita di 700mila madri entro il 2015 e piu' di 16 milioni di vite sarebbero risparmiate colmando il gap nel settore delle cure per l'infanzia.
(Fonte AGI Mondo)

Immigrati: come insegnare l'italiano nella nuova societa' etnica

Come insegnare la lingua italiana agli immigrati con permesso di soggiorno di lungo periodo. Se ne e' parlato oggi a Roma al convegno promosso dalla rete Scuolemigranti e dalla Regione Lazio, a pochi giorni dall'entrata in vigore del decreto 4.6.201O del ministero dell'Interno che disciplina le modalita' di svolgimento del test di conoscenza della lingua italiana per i cittadini che richiedono il permesso di soggiorno di lungo periodo.
  L'incontro e' stato l'occasione per discutere dell'attuazione dell'accordo quadro siglato tra Viminale, Dipartimento per le liberta' Civili e l'Immigrazione e il ministero dell'Istruzione, che attribuisce alle Prefetture le competenze relative alla ricezione delle richieste, e la comunicazione alle questure dell'esito dei test, che si svolgeranno nei Centri Provinciali e che saranno certificati dalle universita' di Roma Tre, Stranieri di Perugia e Siena e la Societa' Dante Alighieri. Per Maria Maddalena Novelli, direttore generale ufficio scolastico regionale, "questo convegno e' una presa d'impegno da parte di tutti i protagonisti per creare un clima di maggiore collaborazione". L'incontro che ha riunito i rappresentanti dei ministeri competenti, le istituzioni territoriali, le prefetture e le associazioni di volontariato ha posto anche il problema del reperimento delle risorse necessarie da destinare ai vari organismi coinvolti. Il prefetto Angelo Malandrino, direttore centrale per le politiche per l'Immigrazione ha ribadito come sia "dovere delle istituzioni aiutare l'immigrato a rispettare le ordinanze non lasciandolo solo". Augusto Venanzetti, coordinatore della Rete Scuolemigranti, che riunisce 28 enti nell'area della capitale che si occupano dell'insegnamento gratuito della lingua italiana agli stranieri, ha sottolineato che la rete dara' "tutto il sostegno necessario per l'attuazione del provvedimento, anche se e' nato piu' per escludere che per integrare veramente gli immigrati, sulla scia del Pacchetto sicurezza 2008". Franco Pittau della Caritas ha infine osservato che gli immigrati "sono una ricchezza perche' la voglia di riuscire che hanno potrebbe essere il nuovo rinascimento per il nostro paese che sta perdendo la voglia di crescere".
(Fonte AGI Mondo)

I giovani della rete Ne.A.R. nelle città italiane contro il razzismo

Sono oltre 250 i ragazzi tra i 18 ai 30 anni inscritti al Ne.A.R., il Network giovanile antidiscriminazioni razziali, promosso dall'U.N.A.R. - Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali, in collaborazione con l'associazione Carta Giovani e con Generazioni Moderne - Forum europeo delle aggregazioni giovanili.
La rete Ne.A.R. è la prima rete nazionale italiana di giovani volontari che, attraverso il sito www.retenear.it, raccontano esperienze, diffondono opinioni, danno visibilità alle associazioni e alle iniziative che tutti i giorni contribuiscono concretamente a promuovere dal basso la cultura della diversità. Ciò che mettono in atto sono azioni concrete nelle proprie città, nelle università e nei loro stessi centri di aggregazione. Si organizzano in gruppi territoriali, che si ritrovano sul web, e realizzano azioni simboliche di sensibilizzazione, informazione e denuncia dei fenomeni di razzismo e discriminazione.
Nei mesi di dicembre e gennaio i volontari N.e.A.R saranno presenti in quattro Università italiane, nelle città di Bari, Cosenza, Napoli e Palermo, per quattro grandi eventi di sensibilizzazione sul tema della discriminazione razziale. Docenti, studenti e giovani volontari N.e.A.R. proporranno lezioni tematiche, testimonianze, performance e punti informativi UNAR, ponendo per un giorno il tema delle discriminazioni al centro della vita universitaria.
Per aderire al NeAR basta iscriversi alla community del sito www.retenear.it. Attraverso il network è possibile postare articoli, condividere foto e filmati, tutti volti a raccontare le proprie esperienze di vita, a denunciare atti e fenomeni di razzismo e violenza, e a mettere in rete esempi di buone prassi contro la discriminazione.
(Fonte Immigrazione Oggi)

Oltre l’emergenza: il premio volontariato 2010

Emergenza e sviluppo sono due facce della stessa medaglia”. A sostenerlo è Sergio Marelli, Segretario generale della FOCSIV, mentre ad Haiti cresce il bilancio delle vittime per l’epidemia di colera e continuano le manifestazioni di protesta contro il contingente delle Nazioni Unite.
“Per rendere efficaci gli aiuti alle popolazioni dei Paesi poveri anche quando sono colpite da ulteriori catastrofi, emergenza e sviluppo non si possono più considerare strade parallele che non si incontrano mai” spiega Marelli in vista della XVII edizione del Premio del Volontariato Internazionale che la Federazione di 64 organismi cristiani per il 2010 ha assegnato ad Alberto Acquistapace dell’organismo socio MLFM, impegnato in un progetto di sviluppo ad Haiti.
Il Premio, che sarà consegnato il 3 dicembre in prossimità della Giornata Mondiale del Volontariato indetta dalle Nazioni Unite, è un riconoscimento a quanti si sono impegnati costantemente a favore delle popolazioni del Sud del mondo contro ogni forma di povertà ed esclusione e per l’affermazione della dignità e dei diritti di ogni persona, ma soprattutto “rappresenta un’occasione per riflettere sul volontariato internazionale in un momento in cui il settore della cooperazione internazionale appare sempre più complesso e articolato” dice Marelli.
“Il lavoro di Alberto ad Haiti – spesso in condizioni di insicurezza e pericolosità come dimostra l’aggressione di queste ore agli 11 volontari statunitensi che tentavano di lasciare Cap Haitien, a cui la Focsiv esprime la propria solidarietà – è la dimostrazione di come non si può ricostruire prescindendo dallo sviluppo, anche in situazioni di emergenza” dice il Segretario Generale della FOCSIV che poi aggiunge: “Basta al circo dell’emergenza che si crea in ogni crisi umanitaria”.
“Quando si tratta di raccogliere fondi è facile giocare sull’onda emotiva dell’emergenza e dire alle persone di donare per costruire ospedali, case e scuole dove oggi non ce ne sono più – spiega Marelli -. Il problema è che poi per strutturare aiuti di questo tipo, affinché siano efficaci e coerenti con le vere esigenze del territorio ci vuole tempo. Un tempo che non è quello dei progetti di emergenza, per loro natura immediati e fulminei, ma di sviluppo. Ecco perché molte delle ONG arrivate ad Haiti con piani di emergenza adesso iniziano a convertirli in piani di sviluppo”.
L’evento della premiazione è realizzato in collaborazione con il Segretariato Sociale RAI che ospiterà, come ogni  anno, la cerimonia di conferimento del Premio presso la Sala degli Arazzi nella sede RAI di Viale Mazzini, 14  a Roma.
(Fonte Volontariato Oggi)

Calca in Cambogia, 349 morti

Una gioiosa festività religiosa si è trasformata in tragedia in Cambiogia: 349 persone sono morte e 440 sono rimaste ferite - ma il bilancio è purtroppo ancora provvisorio - nella calca nella strettoia di un ponticello nella capitale Phnom Penh, dove milioni di cambogiani si sono affollati per i tre giorni della tradizionale Festa dell'Acqua. Il panico e la successiva ressa sul ponte che collega la capitale alla Diamond Island sarebbero stati provocati, secondo un giornalista cambogiano citato dalla Cnn, dagli idranti usati dalla polizia per affrettare lo sgombero della folla. Il portavoce del governo di Phnom Penh ha detto che «le vittime sono morte per lo più per soffocamento o per lesioni interne».
Un venditore ambulante di bibite che ha assistito alla calca ha spiegato da subito che centinaia di persone erano rimaste ferite e molte non erano coscienti. La Festa dell’Acqua, che ogni anno in autunno attira milioni di cambogiani nella capitale, dura tre giorni. La principale attrazione è una tradizionale gara tra barche lungo il fiume Tonle Sap. L’ultima gara si è conclusa proprio lunedì sera presto e il panico si è scatenato in seguito a Koh Pich, una piccola isola sul fiume dove era in corso un concerto. Secondo le prime testimonianze a provocare la tragedia sarebbe stato lo svenimento di dieci persone. In realtà, secondo quanto scrive la Cnn, all'origine della calca ci sarebbe un intervento della polizia, che avrebbe usato gli idranti per affrettare lo sgombero della folla che gremiva il ponticello. La Cnncita un giornalista del Phnom Penh Post, Steve Finch. Quanto alla presunta scarica elettrica che avrebbe colpito alcune persone, il cronista dice che potrebbero essere stati i festoni di luci intermittenti che ricoprono le campate del ponte per la festività, colpiti dall'acqua, a causarla. Il governo cambogiano da parte sua, scrive la Cnn, ha negato che qualcuno sia rimasto fulminato. Ma un medico, che ha chiesto l'anonimato, ha riferito che diversi cadaveri hanno segni di scosse elettriche e che fra i morti vi sono anche dei poliziotti. Il giornalista citato da Cnn dice di aver ascoltato diversi testimoni. Gli idranti della polizia «hanno scatenato il panico», ha detto Finch.
«È la più grande tragedia» ad aver colpito il Paese «negli ultimi 31 anni, dai tempi di Pol Pot», ha dichiarato in tv il primo ministro cambogiano, Hun sen, riferendosi al dittatore sanguinario a capo del regime dei Khmer Rossi accusato di aver sterminato 1,7 milioni di cambogiani. Ad aggiornare i bilanci in tempo reale in diretta televisiva a notte fonda è stato lo stesso primo ministro cambogiano, alternandosi con un portavoce. Le cifre si sovrapponevano in crescita frenetica: 17, poi 84, 105 solo nell'ospedale di Calmette, poi ancora 180, 278 (di cui 240 donne), 313, 339, infine 349. Cifre sempre precedute dall'avverbio «almeno»: il bilancio - ha messo subito in chiaro il premier quando i numeri dei morti erano già a tre cifre, «è destinato ad aggravarsi ancora». Hun sen si è scusato con il suo popolo per la strage, ha fatto le condoglianze alle famiglie delle vittime e indetto un giorno di lutto nazionale per giovedì. Le tv hanno mandato in onda gente che piange disperata su cumuli di cadaveri, mentre decine di ambulanze si affollavano, in piena notte, sul luogo della tragedia. «Stavamo attraversando il ponte verso Diamond Island, quando alcune persone hanno cominciato a spingere dal lato opposto. Ci sono state spaventose grida di panico. La gente ha iniziato a correre, cadendo le une sulle altre. Anch'io sono caduto. Sono ancora vivo perché qualcun altro mi ha rimesso in piedi», ha raccontato Kruon Hay, 23 anni.
(Fonte Il Corriere della Sera)

“Allarme Scomparsa Minore”, nuovo progetto finanziato dalla Ue

Assegnato alla direzione centrale della Polizia criminale quale capofila di un partenariato interministeriale. Un dispositivo denominato Italian Child Abduction Alert System (ICAAS), in Italia Allarme Scomparsa Minore, permetterà di diffondere rapidamente sul territorio un messaggio contenente informazioni per il ritrovamento di minori scomparsi. Il sistema, che si fonda sulla collaborazione sinergica tra le forze dell’ordine, i mezzi di comunicazione, le agenzie di trasporto, ecc., farà partire un messaggio che sarà diramato attraverso agenzie di stampa, reti televisive, radio, gestori delle reti stradali ed autostradali, società di trasporto, avvisatori marittimi, editori di siti internet, gestori telefonici, ecc. Coloro che ascoltano il messaggio e posseggono notizie utili potranno così avvisare immediatamente le autorità. L’attivazione di tale sistema di allerta integrato, già presente in altri Paesi europei, è stata predisposta in Italia dalla Commissione parlamentare per l’infanzia il 18 luglio 2007. Si tratta di una novità per il nostro ordinamento, sebbene le istituzioni coinvolte abbiano già funzioni e compiti ampiamente previsti e disciplinati dalla legge. Il 10 gennaio 2010 la Commissione europea, nell'ambito di una bando pubblicato dalla Direzione generale Giustizia, Libertà e Sicurezza, ha assegnato un apposito finanziamento alla direzione centrale della Polizia criminale del dipartimento di Pubblica Sicurezza, quale capofila di un partenariato interministeriale. Partecipano, inoltre, il dipartimento di Giustizia minorile del ministero della Giustizia, la direzione centrale Anticrimine della Polizia di Stato, il comando generale dell’Arma dei Carabinieri, la direzione centrale per gli Istituti di Istruzione della Polizia di Stato, l’Agenzia Formez del dipartimento della Funzione Pubblica e l’Onlus Telefono Azzurro. L’attivazione del sistema avviene nel caso in cui:la vittima è un minore di età è in pericolo la sua integrità fisica o vita si tratta di un allontanamento coatto (ad es. rapimento, sottrazione di minore, ecc.) e non di una semplice scomparsa sono disponibili informazioni sufficienti ed affidabili affinché la diffusione dell’allarme possa contribuire alla localizzazione della vittima o all’individuazione degli autori del reato.L’allarme, tuttavia, non sarà attivato se la sua diffusione potrebbe creare pericolo per la vittima o compromettere le indagini in corso.
(Fonte: Ministero dell'Interno)

lunedì 22 novembre 2010

La Puglia aderisce alla Campagna per l'inclusione dei Rom

Gli Assessorati al Mediterraneo e alla Cittadinanza Sociale della Regione Puglia, in collaborazione con il Consiglio d’Europa e il Ministero delle Pari Opportunità – Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni razziali (UNAR). presentano a Bari venerdì 26 novembre (Foyer Teatro Kursaal Santalucia, ore 10.30), la campagna contro i pregiudizi e le discriminazioni. L’obiettivo  è quello di favorire una maggiore e corretta conoscenza della realtà dei Rom attraverso il coinvolgimento e la sensibilizzazione dei media e la promozione dell’incontro tra le comunità locali e i Rom
Interverranno: Silvia Godelli, assessore al Mediterraneo, Cultura e Turismo, Nicola Fratoianni, assessore alla Cittadinanza sociale,  Michael  Guet, responsabile campagna Dosta - Consiglio d’Europa; Hanry Scicluna, coordinatore attività Rom - Consiglio d’Europa; Giovanni Trovato, responsabile campagna Dosta-Italia - UNAR; Pietro Vulpiani, campagna Dosta-Italia - UNAR; Dijana Pavlovic, vice Presidente Fed. Rom e Sinti Insieme.
A concludere la giornata, la Festa Rom con due spettacoli, in collaborazione con Puglia Sounds: “Le Danze di Billy e Dijana” e “ Taraf da Metropulitana–Ballate Romanes dalla Metro di Roma” (Kursaal Santalucia – ore 21.00).

sabato 20 novembre 2010

Dove sono finiti i diritti dell’infanzia?

Il 22 novembre alle ore 21 presso il Teatro dell’Orologio di Roma (Via dei Filippini 17 A) verrà presentato lo spettacolo teatrale “MAI + XSI…” ideato da Campo Teatrale, Compagnia di Milano, con la regia e allestimento di Caterina Scalenghe, gli attori Marco Colombo Bolla, Deborah Ferrari, Donato Nubile e la voce recitante Carmen Piga.
Lo spettacolo è stato presentato l’8 maggio in prima nazionale al Teatro Piccolo Duni di Matera nell’ambito delle attività di sensibilizzazione previste dalla Campagna "L’educazione fa crescere i diritti" realizzata dal CISP – Sviluppo dei Popoli con l’obiettivo di raccontare e promuovere il tema dell’educazione come strumento di crescita e di sviluppo in tutto il mondo non solo per l’infanzia, ma lungo tutto l’arco della vita.
Si tratta di uno spettacolo della durata di un’ora, che parte da una riflessione sui 54 articoli della Convenzione dei Diritti sull’Infanzia: considerando che tra scuole bombardate, profughi, guerra, abusi, vendita di organi, lavoro minorile, fame e altri orrori, ci sarebbe da processare gli Stati, che hanno garantito ben poco, gli attori in scena sono bambini mai cresciuti, alla ricerca di questi diritti, almeno in parte. Ma niente da fare: i diritti non si trovano e i sogni rimangono infranti, le promesse non mantenute. La ricerca di questi articoli è il filo conduttore del lavoro, insieme alla loro paura di averli calpestati, e quindi di non riaverli mai più.
La Convenzione Internazionale sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza (The Child Rights Convention) e i suoi due Protocolli Opzionali (il Protocollo concernente il coinvolgimento dei bambini nei conflitti armati e il Protocollo concernente la vendita, la prostituzione e la pornografia rappresentante bambini) costituiscono il principale fondamento giuridico nella protezione dell’infanzia. Venne approvata dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite il 20 novembre 1989, e da quel giorno, ogni 20 novembre si celebra la Giornata dei Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza. E’ il primo documento sui diritti umani ratificato da tutti gli Stati del mondo (193), ad eccezione di Stati Uniti e Somalia e in Italia è stata ratificata con la legge del 27 maggio 1991, n. 176, depositata presso le Nazioni Unite il 5 settembre 1991.
Rappresentare attraverso uno spettacolo teatrale il tema dell’infanzia perduta e dei diritti disattesi che ancora oggi affliggono la vita di milioni di bambine e bambini in tutto il mondo, è un modo per informare e sensibilizzare, in concomitanza con il ventunesimo compleanno della Convenzione, sia sull’esistenza stessa della Convenzione e dei suoi diritti che molti non conoscono, che sui percorsi concreti che si realizzano ogni giorno nei tanti quartieri e periferie delle nostre città e del mondo intero per proteggere, promuovere e provvedere concretamente ai diritti dell’infanzia, affinchè non si perdano mai più.
Per questo dedichiamo questa giornata ai diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, a chi lavora tutti i giorni per promuoverli e proteggerli, alle ragazze e ai ragazzi che non ne possono godere, a quelli che non li conoscono ancora, alle bambine e ai bambini che vanno protetti come il bene più prezioso, all’educazione e all’istruzione, strumento di pace e sviluppo.
Il giorno dopo, 23 novembre, alle 10.30 sarà organizzata una replica in matinee per alcune classi di due Istituti Superiori della Città, mentre nel foyer del teatro saranno esposti disegni realizzati dai ragazzi e dalle ragazze di due paesi lontani, la Colombia, dove a Cartagena de Indias è attivo un percorso di lotta allo sfruttamento, sessuale e commerciale e lo Sri Lanka dove, a Thiranagama, dopo lo tsunami del 2004, bambine e bambini hanno potuto fotografare con i loro disegni, il ritorno difficile, ma possibile alla vita di tutti i giorni!
La serata è a ingresso gratuito con posti a esaurimento. E' gradita conferma allo 06.3215498 (h. 9-16) o scrivendo a prenotazioni@cisp-ngo.org
(Fonte CISP)

"Giù le mani dai farmaci a basso costo" La nuova sfida di Msf sulle medicine

"Caro Commissario De Gucht, giù le mani dalle nostre medicine". Cominciano tutte così le centinaia di lettere indirizzate alla direzione europea del Commercio e firmate dai sostenitori di Medici senza Frontiere. Lo scopo: bloccare le trattative tra Ue ed India per la riduzione dell'accesso ai farmaci generici prodotti a basso costo. La campagna "Giù le mani dalle nostre medicine 1" è stata inaugurata l'11 novembre, e cioè quando l'Unione europea ha ripreso i negoziati bilaterali di libero scambio (Fta) con il colosso del Pacifico. La bozza di accordo contiene diverse disposizioni sulla proprietà intellettuale e restrizioni che - spiega Msf - "vanno molto al di là di quanto stabilito dalle regole del commercio internazionale perché minacciano l'approvvigionamento di medicinali dall'India". Per l'associazione di medici il rischio è altissimo: "Se l'accordo venisse firmato non riusciremmo più a curare i nostri oltre 160 mila pazienti". Infatti, l'80 per cento dei farmaci contro l'Aids usati da Medici senza Frontiere nei propri progetti proviene proprio dall'India. Dove gli antivirali costano meno.
La trattativa. L'Europa sta spingendo verso la cosiddetta politica di "esclusività dei dati": un provvedimento che mira a bloccare la pratica "ormai consolidata  -  dice Msf - e raccomandata dall'Organizzazione Mondiale
della Sanità (Oms)" che consente di utilizzare studi già esistenti su prodotti identici da parte dei produttori dei farmaci generici, per ottenerne l'approvazione per l'immissione sul mercato. Per esempio, quando nel 2008 l'India rifiutò un brevetto su un antivirale specifico per i bambini (lo sciroppo nevirapina) i produttori generici furono in grado di produrne e venderne una versione alternativa, più economica. Con l'esclusività dei dati, invece, questo non potrebbe più accadere. E anzi, "se tale politica dovesse entrare in vigore, i produttori indiani  -  spiega l'associazione - dovrebbero attendere circa 10 anni prima di vendere un prodotto, nonostante non sia coperto da brevetto. Una manovra, questa, che ostacolerebbe di fatto la concorrenza".
La proprietà intellettuale. L'esigenza nasce infatti in seguito ai numerosi episodi di farmaci  in transito attraverso l'Ue verso l'Africa e l'America Latina ma rivelatisi non "originali". Secondo Msf, l'obiettivo dell'Unione è quindi quello di "esportare le disposizioni delle sue direttive doganali anche all'India, forzandola ad adottarle". Ma una decisione di questo tipo  -  spiegano - rappresenterebbe "una violazione dell'etica medica, perché i pazienti sarebbero sottoposti a inutili rischi con test clinici i cui risultati sono già noti. Pertanto l'esclusività dei dati creerebbe una nuova barriera, simile al brevetto, persino quando non c'è più brevetto su un farmaco".
La campagna. Msf ha lanciato una campagna internazionale 2 per l'accesso ai farmaci essenziali e ha chiesto ai suoi sostenitori sparsi su tutto il globo di inviare alla Commissione europea del Commercio lettere e appelli che muovano in questa direzione . Perché "la nostra associazione dipende dall'accesso a quel tipo di antivirali generici a prezzi accessibili per il trattamento di tutti i tipi di malattie e - spiega il Presidente internazionale di Msf, Unni Karunakara - a nome dei nostri pazienti non possiamo rimanere in silenzio mentre l'Europa lavora per chiudere la porta su ogni aspetto legato alla fornitura dei farmaci, ovvero la produzione di un farmaco generico, la sua registrazione e il suo trasporto ai pazienti in altre parti del mondo". Msf continuerà a battersi "finché non saremo sicuri che queste disposizioni saranno lasciate ufficialmente ed inequivocabilmente fuori dagli accordi perché non si può anteporre il profitto alla cura delle persone. Questo accordo di libero scambio non può mettere a repentaglio la possibilità dell'India di fornire farmaci antiretrovirali per i milioni di pazienti con Hiv/Aids in tutto il mondo".
I numeri. Stando alle ultime stime rese note dall'Onu, nel 2008 si sono registrate 2,7 milioni di nuove infezioni e le morti da Aids ammontavano a due milioni: 90 per cento di adulti e oltre 300 mila bambini. Secondo il Rapporto Unaids del 2009, nel mondo, convivono con l'Hiv 33,4 milioni di individui. Di questi, 15,7 milioni sono donne dai 15 anni in su e 2,1 milioni sono bambini sotto i 15 anni di età. Ma negli ultimi cinque anni, qualcosa è cambiato. In meglio. I decessi per Aids sono calati del 10 per cento in tutto il mondo, soprattutto nei paesi ricchi, ma solo per merito del maggiore accesso alle terapie salvavita. I trattamenti antiretrovirali sono quindi indispensabili: resi disponibili a partire dal 1996, hanno infatti permesso di salvare 2,9 milioni di vite.
Altre iniziative. Nel 2009, in occasione della giornata mondiale contro l'Aids che si tiene tradizionalmente il primo dicembre di ogni anno,  il programma congiunto delle Nazioni Unite per l'Hiv/Aids ha lanciato l'iniziativa "AIDSpace. org", un sito internet strutturato come un social network. Una vera community virtuale creata per mettere in contatto i sieropositivi e tutti coloro che hanno a che fare con la malattia ma che le hanno dichiarato guerra. L'incontro tra gli utenti e la condivisione di informazioni sono alcuni degli obiettivi che caratterizzano il progetto. Ma sul portale sono disponibili notizie, novità sulle ultime scoperte scientifiche, sui nuovi modi per diagnosticare l'Aids, sulle terapie e soprattutto sulla prevenzione.  Lanciato in occasione del G8 di Genova nel 2001, invece, il Fondo Globale 3 per tubercolosi, Hiv/Aids e malaria , vive da quasi dieci anni solo grazie al sostegno economico dei cittadini europei. Lo scopo: raccogliere denaro a sufficienza per finanziare l'acquisto di medicinali. A patto che siano indiani. Che, essendo più economici, permettono di curare molte più persone.
(Fonte La Repubblica)

La Commissione Ue rinnova l'impegno per un'Europa senza barriere

Verso un rinnovato impegno per un'Europa senza barriere: questo l'ambizioso obiettivo della Strategia Ue sulla Disabilità 2010-2020, adottata oggi dalla Commissione. Fra le misure previste una maggiore accessibilità degli edifici pubblici e dei trasporti, la standardizzazione dei documenti attestanti la condizione di disabili, un ampliamento e un'armonizzazione del mercato delle tecnologie assistive con conseguente caduta dei prezzi e, entro il 2012, la possibile adozione di un Atto Europeo sulla Disabilità. Per il presidente dell'Intergruppo che rappresenta i disabili nell'Europarlamento, l'ungherese del PPE Adam Kosa, la pubblicazione della Comunicazione va vista con favore, ma si deve e si può  fare molto di più. La strategia è strutturata in otto aree chiave: accessibilità, partecipazione, parità di trattamento, occupazione, istruzione e formazione, previdenza sociale, protezione sociale e azioni esterne.
In pratica, oltre alle misure citate sopra, si andrà verso il riconoscimento internazionale delle tessere di invalidità, verso un più diffuso utilizzo della lingua dei segni e del Braille e verso una maggiore disponibilità di libri in formato accessibile. Sarà inoltre promossa l'accessibilità del maggior numero possibile di siti internet e, più in generale, si metteranno in atto norme affinché gli ottanta milioni di disabili europei vengano finalmente considerati cittadini a pieno titolo. La strategia vuole infine assicurare la continuità del finanziamento a tutti i programmi dell'Ue che coinvolgano le persone con disabilità e gli operatori del settore, promuovere un forum sulla disabilità a cui partecipino istituzioni e società civile, sensibilizzare l'opinione pubblica e raccogliere informazioni sulle condizioni delle persone con disabilità in Europa e sulle barriere che incontrano e migliorare i sistemi di partecipazione democratica quali, ad esempio, il voto elettronico.
Adam Kosa, presidente dell'intergruppo disabilità al Parlamento europeo, si è congratulato con la vice presidente della Commissione nonché commissario alla Giustizia, ai Diritti Fondamentali e alla Cittadinanza, Viviane Reding, per lo sforzo fatto nel redigere e adottare la strategia. Kosa ha però aggiunto: "Bisogna fare di più per quel che riguarda l'utilizzo del Braille e della lingua dei segni, per le politiche di occupazione, per l'accessibilità dei trasporti e per un migliore utilizzo dei fondi strutturali".
(Fonte Super Abile)

20 Novembre: Anniversario dei Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza

Il 20 Novembre è la giornata internazionale dei Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza. 21 anni fa, nel 1989, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha promulgato la Convenzione dei diritti, che è diventato il Trattato più ratificato nella Storia dell’umanità. L’Italia l’ha ratificato 19 anni fa, con la Legge 176/91. Da quel momento i diritti dei bambini e dei ragazzi sono Legge, obbligo dello Stato.
La Convenzione sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza rappresenta una delle maggiori conquiste che rendono attuale e operativa la Dichiarazione dei Diritti Umani. Con essa i bambini, solo perché esistono, sono titolari di Diritti a loro ascritti, che nessuno può dare o togliere. Li hanno e basta, in quanto Esseri Umani. E, come “ogni uomo nasce libero e uguale” (art. 1 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani), ogni bambino e bambina nasce con un bagaglio di Diritti “minimi”, uguali per tutti e in tutto il mondo.
Non è possibile distinguere tra bambini di diversa nazionalità, cultura, provenienza culturale, religione della propria famiglia; tutti gli adulti devono agire – nell’ambito delle proprie competenze – in modo da far sì che i Diritti dei bambini, i quali non votando non hanno rappresentazione politica diretta né la possono avere, siano rispettati. Tutti gli adulti devono agire per proteggere i bambini e i ragazzi e ogni scelta, senza alcuna esclusione, deve essere presa pensando al loro superiore interesse. Tutti i bambini e i ragazzi, inoltre, devono poter avere voce in capitolo nelle scelte che li riguardano: in famiglia, a scuola, nelle città. Con la Convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza i bambini e i ragazzi sono protagonisti dei loro diritti e devono essere nel contempo tutelati, accompagnati e protetti dagli adulti. Un compito non facile per gli adulti, ma niente di più e niente di meno che essere educatori, come adulti educanti e come comunità educanti.
Il compito di promuovere e tutelare i diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza cade in primo luogo sugli adulti, sulle Istituzioni e sulla Società Civile.
Il Terzo Settore esprime da sempre un grande impegno per attuare i diritti dei bambini e dei ragazzi, ogni giorno e nella quotidianità delle nostre città: sia con la promozione della socialità, sia con i servizi di base e sociali, sia con la promozione dei diritti, sia con il sostegno diretto e indiretto a loro e alle loro famiglie. Associazionismo, Volontariato e Cooperazione Sociale rappresentano l’anima operativa, attiva, sempre in campo della Società Civile in cui centinaia di migliaia di uomini e donne lavorano per e con i bambini e i ragazzi.
Il Forum del Terzo Settore è impegnato, insieme alle organizzazioni delle nostre comunità, per promuovere i Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza: nel sistema dei servizi per l’infanzia e l’adolescenza nelle città, seguendo con attenzione l’attuazione delle Leggi regionali per bambini, ragazzi e famiglie, sostenendo un’adeguata ed equilibrata ripartizione delle risorse nel sistema di welfare, sostenendo la cooperazione internazionale, l’integrazione, l’accoglienza e contrastando ogni giorno l’esclusione sociale, la povertà materiale e culturale e ogni condizione di sfavore che renda impossibile l’esercizio di quei Diritti sanciti per legge ma ancora lontani dall’essere realtà di ogni giorno, come invece dovrebbe essere per i più piccoli e giovani cittadini.
Per questo il Forum del Terzo Settore segue con attenzione e preoccupazione l’evolvere della situazione italiana, in cui ogni giorno si rinnova l’evidenza di una vera e propria emergenza educativa a cui le politiche e le prassi nazionali e locali dovrebbero far fronte; invece si assiste alla progressiva erosione delle risorse per il settore sociale, educativo, culturale con scelte che rischiano di essere miopi se non considerano i bambini e i ragazzi e il loro benessere, il loro sviluppo come un investimento non solo per il futuro ma anche per il presente del nostro Paese.
(Fonte Confini Online)

Petizione per ripristinare il 5 per mille

Il 5 per mille è ridotto in briciole. E le attività di milioni di italiani e migliaia di associazioni sono a rischio. Per la prossima edizione del 5 per mille il governo ha infatti predisposto una copertura finanziaria di soli 100 milioni di euro rispetto ai 400  milioni attesi. Fai sentire le tua voce. Firma la petizione e lascia un tuo commento!
Ad oltre 5 anni, infatti, il 5 per mille non solo non è diventato una legge fiscale dello Stato italiano (a differenza di quanto è successo in altri 12 Paesi europei), ma nella Legge di Stabilità ora all’esame della Camera dei deputati, la copertura per la misura sperimentale (da 5 anni!) è stata drasticamente decurtata da 400 milioni a 100. Ovvero, il 5 per mille dalla sera alla mattina si trasforma così nell’1,25 per mille, forse. Alla faccia degli impegni presi con la platea dei contribuenti (oltre 15 milioni di cittadini hanno usufruito ogni anno dell’opportunità)  e con quella organizzazioni del non profit impegnate nell’assistenza, nella promozione culturale, nella ricerca scientifica (circa 30mila).
Il 5 per mille che, davvero, poteva e doveva essere il caposaldo sussidiario della più volte invocata riforma fiscale, si spegne quindi nelle spire della disponibilità di bilancio. Come sono lontani i tempi in cui Tremonti parlava della restituzione di valore e di risorse al Terzo settore come forma d’investimento per lo Stato e non come voce di costo!
C’è una sola possibilità per questo Governo di dimostrare di non aver parlato a vanvera nel corso di questa legislatura: che presenti subito un emendamento per reintegrare la copertura di almeno 400 milioni per il 5 per mille 2011. Fai sentire la tua voce, firma la petizione e lascia un tuo commento!
Per firmare la petizione: www.vita.it/news/view/108742
(Fonte Vita)

I Comuni scelgono una carta dei diritti dei bambini uguale per tutto il territorio nazionale

In occasione della discussione in atto alla Sala della Lupa diMontecitorio su politiche locali a favore dell'infanzia nella prospettiva delfederalismo Raffaele Salinari, Presidente di Terre des Hommes, dichiara:“Molti comuni italiani hanno già dichiarato il loro impegno a difendere, purcon le difficoltà che potrebbero scaturire dall'attuazione del federalismofiscale, i capitoli di bilancio dedicati alla protezione dei bambini, inparticolare quelli necessari alla tutela di minori maltrattati ed abusati. Neè prova la rete di istituzioni locali che hanno aderito al manifesto per laprevenzione dell'abuso sull'infanzia stilato in occasione della campagna IOProteggo i Bambini con la collaborazione del Cismai (Coordinamento Italianodei Servizi contro il Maltrattamento e l'Abuso all'Infanzia).
Ciò vuol dire che le esigenze di protezione dei minori,specialmente da abusi e violenze, è considerata prioritaria anche a livellolocale. Un esempio è l'immediata adesione del comune de L'Aquila per il quale,come ha dichiarato Stefania Pezzopane , Assessore alle Politiche Sociali del Comune de L ’Aquila,la ricostruzione della città deve essere ripensata ed interpretata anche comestrumento di prevenzione, capace di rispondere alle esigenze di tutela eprotezione dei minori.
Terre des Hommes monitorerà nel tempo i progressi che questeistituzioni faranno nella prevenzione dell'abuso sull'infanzia.
(Fonte Confini Online)

"Casa Dolce Casa": otto residenze per le comunità mamma-bambino

Saranno 8 gli interventi che prenderanno avvio tra il 2010 e il 2011 da nord a sud Italia sotto il segno di "Casa Dolce Casa - Mamme Bimbi Futuro", il progetto nazionale di intervento a favore dei nuclei mamma-bambino in difficoltà, ideato e realizzato grazie ad una partnership tra fondazioni d'impresa: Fondazione UMANA MENTE del Gruppo Allianz e Enel Cuore la Onlus di Enel in collaborazione con la Fondazione Adecco per le Pari Opportunità.
L'accodo nasce dalla condivisione di interessi comuni: il sostegno di una problematica sociale di forte impatto oltre che sulla persona, sulla comunità e sulle istituzioni.
Il progetto sostiene una serie di interventi per la creazione o il potenziamento di strutture residenziali e diurne attraverso l'apporto di risorse e servizi secondo le specificità e competenze dei diversi enti d'erogazione.
Al progetto sono stati destinati da Fondazione UMANA MENTE e da Enel Cuore Onlus un totale di 2 milioni di euro.
Enel Cuore sostiene i costi strutturali e infrastrutturali per realizzare le strutture abitative: ristrutturazione dei locali, acquisto di materiali e attrezzature. La Fondazione UMANA MENTE si occupa dello start up, del monitoraggio dei progetti e sostiene i costi per la gestione della struttura. Fondazione Adecco per le Pari Opportunità, il cui supporto viene valutato di volta in volta, realizza percorsi di training e orientamento al lavoro per la madre e di formazione agli operatori del servizio.
"Casa Dolce Casa" è stato ideato per rispondere al crescente bisogno sul territorio di strutture di accoglienza per mamme sole in difficoltà - donne vittime di violenza e maltrattamento, fisici e psicologici, in tutti gli ambiti, a partire da quello familiare - e per i loro bambini. Un luogo fisico protetto all'interno del quale le madri, sentendosi accudite e protette, possano risolvere eventuali conflitti individuali o con il minore e trovare la forza di implementare le proprie capacità di autonomia professionale, e i minori possano vivere in un ambiente protetto che prevenga la rottura del rapporto madre-bambino e che gli consenta la riduzione e il contenimento di situazioni di disagio socio-educativo-relazionale. Luoghi strutturati capaci di sostenere il nucleo mono-genitoriale nel processo di crescita e maturazione al fine di costruire insieme a uno staff di specialisti un percorso verso l'autonomia che faccia leva sulle risorse e capacità personali. Le comunità mamma-bambino verranno gestite da organizzazioni del privato sociale del territorio che attraverso operatori e volontari offriranno sostegno e cura a minori e donne.
Degli 8 interventi pianificati nei mesi scorsi ne sono state realizzati tre: un centro diurno per 42 nuclei familiari promosso dai sette enti della Rete Madre-Bambino/a sul territorio di Genova; due comunità residenziali, la prima a Passignano sul Trasimeno (PG) realizzata dalla Cooperativa BorgoRete e la seconda a Pachino (SR) con l'Associazione L'Albero della Vita onlus. Le due comunità residenziali potranno accogliere fino a 4 nuclei mamma-bambino per un totale di 10-12 persone ciascuna come da standard regionali. Gli altri 5 interventi in avvio saranno realizzati a Castel Bolognese (Ravenna), Marcianise (Caserta), Quartucciu (Cagliari), Sessant (Asti) e Calolziocorte (Lecco).
Il 28 novembre a Castel Bolognese (RA), verrà inaugurata la quarta struttura destinata a 5 nuclei madre-bambino. Sarà gestita dall'Associazione San Giuseppe e Santa Rita Onlus.
(Fonte Nonprofitonline)

Unicef: razzismo, adolescenti più sensibili dei grandi

In occasione del lancio della campagna di sensibilizzazione "Io come Tu", a favore dell'uguaglianza di tutti i bambini e gli adolescenti in Italia, l'Unicef Italia ha presentato un'indagine on-line da cui emerge che gli adolescenti sono piu' sensibili degli adulti per la lotta al razzismo. La presentazione si e' svolta nell'ambito delle celebrazioni per la Giornata nazionale per i diritti dell'infanzia e dell'adolescenza organizzate dalla Commissione parlamentare per l'infanzia a Montecitorio. L'indagine ha coinvolto due tipologie di campione differenti (400 adolescenti dai 14 ai 17 anni e 400 adulti over 18). Se il razzismo e' un tema percepito come esistente tanto nei ragazzi, quanto "nei piu' grandi", sono i giovanissimi con il 35,3% del campione, a sottolineare maggiormente l'importanza del valore dell'uguaglianza, riservano un secondo posto alla causa, dopo i diritti umani, rispetto ai diritti fondamentali. Diversa e' invece la scala delle preferenze degli adulti, per i quali il principio dell'uguaglianzaoccupa una posizione secondaria (21,3%) rispetto al diritto alla salute (42,5%) e al lavoro (29,8%). E in quanto a lotta al razzismo, ancora una volta, la preoccupazione sembra essere piu' giovanile (12%) che del mondo adulto (3%). Per quasi la meta' dei ragazzi intervistati (47,8%) razzismo non equivale soltanto ad atti di violenza, ma a rifiuto ed emarginazione verso persone di altra etnia, religione e altro.Del razzismo gli adolescenti hanno un'esperienza sia indiretta (55,6%), principalmente mediata da giornali, sia tangibile e quotidiana, (46,9%) riferibile a contesti scolastici come altri contesti urbani, mentre l'esperienza diretta per gli adulti e' dichiarata solo dal 33,5% del campione. Ma se per tutti le opinioni relative alla tematica affrontata si formano principalmente attraverso l'educazione familiare, opposta e' tra le due diverse generazioni la percezione delle cause di razzismo: colpa soprattutto dell'ignoranza di alcuni italiani per i piu' piccoli (35,8%) e attribuzione di responsabilita' ai comportamenti sbagliati di alcuni stranieri (35,9%). Per tutti, il fenomeno del razzismo e' stabile e tendente all'aumento, ma la buona notizia e' che sia per gli uni, sia per gli altri, e' assolutamente un fenomeno reversibile se esiste la partecipazione di tutti.
(Fonte Dire News)

"Io come tu", campagna Unicef per diritti dell'infanzia

Per celebrare i 21 anni dall'approvazione della Covenzione sui diritti dei bambini Unicef ha lanciato oggi a Roma l'iniziativa che vedra' coinvolto il mondo del calcio. I prossimi 20 - 21 novembre, infatti, su tutti i campi di calcio di serie A, i calciatori e la terna arbitrale entreranno in campo accompagnati dai bambini. Qualche minuto prima del calcio d'inizio al centro del campo verra' posizionato uno striscione con la scritta "Io come tu. Mai nemici per la pelle", che verra' sollevato al momento dello schieramento. Scendera' in campo anche Francesco Totti, Goodwill Ambassador dell'Unicef Italia. E domani sera, sempre nella capitale, presso l'Auditorium Conciliazione, si svolgera' una serata di celebrazione della Giornata dei diritti dell'infanzia e dell'adolescenza,con lo spettacolo del Goodwill Ambassador Roberto Bolle che, insieme a ballerini di fama internazionale, si esibiranno in uno spettacolo unico con una selezione dei brani piu' suggestivi del repertorio dell'Ottocento e del Novecento."Io come tu - ha spiegato Vincenzo Spadafora, presidente di Unicef Italia - e' una campagna di sensibilizzazione a favore dell'uguaglianza di tutti i bambini e adolescenti che vivono, studiano, crescono in Italia. L'obiettivo e' di contribuire a promuovere un cambiamento sociale positivo che prevenga atteggiamenti discriminatori nei confronti di bambini e adolescenti di origine straniera, per prevenire il rischio di una loro esclusione sociale".
(Fonte Dire News)

giovedì 18 novembre 2010

Venerdi' giornata nazionale per diritti infanzia e adolescenza

La Commissione parlamentare per l'infanzia e l'adolescenza celebrera' venerdi' 19 novembre la Giornata nazionale per i diritti dell'infanzia e dell'adolescenza, prevista dalla legge istitutiva della Commissione stessa. La Giornata di quest'anno sara' dedicata alle politiche locali nella prospettiva del federalismo e si svolgera', dalle ore 9,30, alla Sala della Lupa di Montecitorio. L'obiettivo e' creare un'occasione di incontro fra Governo da un lato, enti locali e Regioni dall'altro, per parlare dei diritti dei bambini e delle politiche necessarie per garantirli in ogni parte d'Italia, in vista dell'introduzione del federalismo fiscale. Lo rende noto un comunicato dell'ufficio stampa di Montecitorio.
I lavori si apriranno con gli indirizzi di saluto della Presidente della Commissione, Alessandra Mussolini, della Vice Presidente, Anna Maria Serafini, e del Presidente della Commissione bicamerale per l'attuazione del federalismo fiscale, Enrico La Loggia. Interverranno - prosegue la nota - il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, Maurizio Sacconi, e il Sottosegretario con delega alle politiche per la famiglia, Carlo Giovanardi. Per gli enti locali parleranno Raoul Russo, assessore alle attivita' sociali del Comune di Palermo, delegato welfare e politiche sociali dell'Anci; Tiziana Michela Virgili, Presidente della Provincia di Rovigo e delegata dell'Upi; infine, in rappresentanza della Conferenza delle Regioni, e' previsto l'intervento della Presidente del Lazio, Renata Polverini. La seconda parte della mattinata e' invece dedicata alle testimonianze del mondo delle associazioni e degli organismi piu' rappresentativi nel settore dell'infanzia: l'Istituto degli Innocenti di Firenze, l'Agesci (Associazione Guide e Scout Cattolici Italiani), l'Arciragazzi, il Coordinamento Pidida, Save the children e l'Unicef. Infine interverranno per le considerazioni conclusive alcuni parlamentari membri della Commissione infanzia e adolescenza. L'evento sara' trasmesso in diretta sulla Webtv della Camera dei deputati.
(Fonte Asca)

Il Forum Sad si allea con i pediatri

Sarà presentata oggi, nel corso del convegno “Italia e Zambia, insieme per un mondo di tutti. Lotta alla povertà, al razzismo e alla violenza”, la nuova partnership tra ForumSaD, il Forum Permanente per il Sostegno a Distanza, e il bimestrale “Un Pediatra per Amico – UPPA”, diretto dal dott. Vincenzo Calia e nato all’interno dell’esperienza dell’Associazione Culturale Pediatri.
Nel corso del 2011 ForumSaD accompagnerà tutti i numeri di UPPA con una rubrica dedicata proprio al Sostegno a Distanza o SaD, una peculiare forma di aiuto allo sviluppo, democratico, dal basso e alla portata di tutti: bastano 80 centesimi al giorno per permettere a un bambino di studiare, mangiare bene, curarsi, costruire un futuro per sé e per la propria comunità. Attraverso le pagine di UPPA, ForumSaD racconterà storie di paesi e di persone, di incontri e di scontri, storie di cambiamenti, e non a senso unico.
Il convegno “Italia e Zambia, insieme per un mondo di tutti. Lotta alla povertà, al razzismo e alla violenza”, è organizzato da ForumSAd, dal Centro Antirazzista Benny Nato e dalla Federazione nazionale degli Insegnanti-FNISM, in corso a Roma a partire dalle 9.15, in via delle Carine 2 (zona Colosseo) presso la scuola media “G. Mazzini”. La scuola sorge nel pieno centro di Roma in un quartiere, il Rione Monti, abitato da adulti e bambini di svariate nazionalità, perciò è essa stessa simbolo e laboratorio quotidiano di tolleranza, dialogo tra culture e valorizzazione delle diversità.
Prenderanno parte all’incontro, insieme ad alunni e insegnanti delle terze classi, Kampamba Pam Mwananshiku dell’Ambasciata della Repubblica dello Zambia; Jean Leonard Touadì, Parlamentare e africanista; Sergio Marelli, presidente del Comitato italiano per la sovranità alimentare. Un contributo significativo giungerà da due delle associazioni italiane che operano in Zambia, la Comunità Papa Giovanni XXIII e L’Africa Chiama onlus, che presenterà un video sul sostegno nutrizionale nel Paese africano.
(Fonte Vita)

I bambini si sentono sempre più soli

Sono sempre più soli, bisognosi di parlare con qualcuno, vittime di abusi o violenze, protagonisti di episodi di bullismo e cyberbullismo. Sono i bambini e gli adolescenti italiani "fotografati" da SOS Telefono Azzurro Onlus, che, in occasione dei 21 anni della Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, ha tracciato un bilancio sulla realtà dei minori nel nostro Paese. Un bilancio con risultati preoccupanti - presentati oggi a Roma - che registrano una costante crescita del disagio, nelle sue più diverse forme, con percentuali spesso raddoppiate rispetto al passato. Dai dati emerge, dunque, un aumento esponenziale del «bisogno di parlare con qualcuno», sintomo di un malessere generale della società: lo denuncia ben il 38% dei minori entrati in contatto con le linee telefoniche dell’Associazione negli ultimi 5 anni.
Nel 2005 la percentuale si assestava al 5,3%. In aumento la solitudine, più che raddoppiata tra i piccoli: se nel 2005 si era al 3,3%, a cinque anni di distanza si giunge all’8,5%. «I bambini restano spesso soli in casa davanti alla tv o al computer - ha commentato Ernesto Caffo, presidente di Telefono Azzurro - e anche quando ci sono i nonni, questi si limitano a garantire la sicurezza dei nipoti ma non a controllarli quando navigano in rete o a dialogare con loro. I dati rilevati nel corso della nostra attività - ha aggiunto - sono dunque allarmanti: da un lato, il risultato della disgregazione sociale, che accentua il sentimento di depauperazione familiare; dall’altro, i rischi connessi ad una incauta esposizione dei minori verso l’esterno attraverso il web e i social network».
Negli ultimi 10 anni il Telefono Azzurro ha gestito 43.252 casi relativi a bambini e adolescenti. Considerando il numero totale dei minori, ciò significa che 1 bambino su 200 ha chiamato per chiedere aiuto. Tra loro, ben 14.772 hanno riferito episodi di violenza. «Cifre più che allarmanti - commenta Caffo - se riflettiamo sul fatto che queste sono solo le situazioni che Telefono Azzurro ha intercettato, ma che rischiano di non rispecchiare la totalità del problema: è logico supporre che esista un vero e proprio sommerso di disagio e violenza inascoltati».
(Fonte La Stampa)

Tagli al sociale, le onlus: "Non toccate il 5 per mille"

“Eliminare il tetto di 100 milioni di euro da destinare al 5 per mille per l’anno 2011, ripristinando quanto meno l'importo dei fondi previsti nell'anno 2010”. E’ l’appello lanciato dalle associazioni no profit al governo, preoccupate perché “la legge per la stabilità, di prossima discussione e approvazione in Parlamento, limiterebbe a 100 milioni di euro i fondi da destinare al 5 per mille per l'anno 2011”. Se la legge venisse approvata – spiegano le associazioni nella lettera inviata ai presidenti di Camera e Senato – “non sarebbe rispettata la volontà dei cittadini che liberamente decideranno di versare alle associazioni destinatarie la loro quota del 5 per mille con la prossima dichiarazione dei redditi: solo 100 milioni, rispetto all'intero ammontare del 5 per mille, verrebbero infatti distribuiti alle associazioni, mentre il resto verrebbe trattenuto dallo Stato”.
Se il tetto di 100 milioni venisse confermato, precisano le associazioni, ci sarebbe una “riduzione del 75% rispetto all'importo destinato nell'anno precedente (peraltro già oggetto di una limitazione rispetto al totale dei fondi raccolti). Tale ulteriore taglio si aggiungerebbe a quelli effettuati al bilancio della cooperazione internazionale italiana, ai contributi alle istituzioni internazionali che si occupano di aiuti ai paesi in via di sviluppo e a quelli per la ricerca scientifica, universitaria e sanitaria”. Secondo le associazioni del no profit, “questi tagli si ripercuoterebbero significativamente sull'operatività delle organizzazioni del terzo settore, che hanno dimostrato, negli ultimi anni in modo ancora più evidente, una professionalità molto elevata, oggetto di apprezzamento in Italia e all'estero e dunque motivo di orgoglio per il nostro Paese”.
Tantissime le associazioni firmatarie dell’appello: da Emergency a Libera, dal Gruppo Abele a Terre des Hommes, da Amref a Save the Children, dal Cnv al Wwf, da Amnesty a Msf. Tra le varie associazioni, anche le Misericordie. “Dopo i tagli ingiustificati che ogni anno i governi hanno attuato alle risorse destinate al servizio civile - commenta il presidente Confederazione Misericordie d'Italia - si colpisce ancora una volta la grande risorsa del volontariato italiano, riducendo in maniera significativa quel sostegno che arrivava da una libera scelta dei cittadini italiani, con la destinazione del 5 per mille. In un momento di grave crisi economica come l'attuale, le organizzazioni del volontariato devono essere considerate, dal governo e dalle istituzioni, preziose opportunità, che concorrono al mantenimento di livelli accettabili di ‘stato sociale’ e di qualità della vita, a cui i cittadini hanno diritto”.
(Fonte Affari Italiani)

Da Save the Children il primo Atlante dell'infanzia in Italia

Un «tesoro» di oltre 10 milioni di bambini, di cui 1.756.000 in povertà: Save the Children lancia, a Roma, nella sede di Bankitalia, il primo Atlante dell'infanzia in Italia. Attraverso più di 70 mappe e il sito www.atlanteminori.it, lo speciale "abecedario" contiene le principali informazioni sui minori nel nostro paese: dalle città più «giovani» ai nomi più diffusi, dai bambini soli e a rischio sfruttamento a quelli poveri, dalle città più inquinate al verde pubblico a disposizione di ogni bimbo, dagli asili nido alla dispersione scolastica. «Il lancio dell'Atlante presso palazzo Kock - spiega il direttore generale di Save the Children Italia, Valerio Neri - non è casuale. Bankitalia per statuto e missione protegge e governa il "tesoro" economico-finanziario italiano ed è per questo che c'è sembrato di grande forza simbolica l'idea di presentare presso questa sede istituzionale il nostro Atlante del "tesoro" umano d'Italia, cioè i bambini».
In un messaggio inviato a Save the Children, il presidente della Camera, Gianfranco Fini ha sottolineato come «stato e autonomie locali devono sperimentare, con il massimo impegno, una politica di effettiva sussidiarietà e di leale cooperazione, ispirata all'esigenza di garantire a tutti i bambini, in qualunque parte del paese vivano, una effettiva parità di condizioni, cure sempre adeguate e una istruzione moderna ed efficace».
Sfogliando tra le "pagine" dell'Atlante, si scopre come i nomi più diffusi per i bimbi nati da genitori italiani, siano Francesco, Alessandro, Matteo, Antonio e Giuseppe, mentre tra le bambine spiccano Giulia e Sofia. Anche mamma e papà stranieri preferiscono nomi di battesimo italiani, come Alessia e Matteo, ma anche alcuni nomi stranieri, come l'asiatico Aya, gli arabi Malak (angelo) e Hiba (regalo) per le femmine. Per i maschi, Adam precede Mohammed, seguito da Rayan e Omar.
Passando invece alle provincie "forzieri" d'Italia, spiccano Roma, dove vivono 697.387 minori, Napoli, con quasi 671mila, Milano, con 636.610, e Torino, con 351.566. Le province più "giovani", vale a dire quelle con le percentuali più elevate di minori, sono in prevalenza al Sud, dove storicamente si fanno più figli. Napoli è in pole position con quasi il 22% di minori sul totale della sua popolazione, seguita da Caserta (21,3%), Caltanissetta, Crotone e Catania (tutte oltre il 20 per cento). Unica eccezione fra le province del Nord, Bolzano, con il 20% di under 18 sul totale dei suoi abitanti. Al Nord invece il primato in negativo (in questo ambito), con Ferrara che ha la quota percentuale più bassa di bambini (12,6 per cento).
(Fonte Il Sole 24ore)

mercoledì 17 novembre 2010

Detrazione 55% spalmata su 10 anni

Viene formalizzato oggi pomeriggio l'emendamento del Governo alla Legge di Stabilità per la proroga nel 2011 della detrazione fiscale del 55%, spalmata su 10 anni anziché su cinque come previsto attualmente. Lo ha reso noto il vice ministro all'economia, Giuseppe Vegas (foto), precisando che l'emendamento (che avrà ricadute su una tabella) viene presentato oggi alle ore 15 al Comitato dei nove e alle 16 in Aula alla Camera, quando riprenderà la seduta.
Vegas ha spiegato che la proroga costerà circa 300 milioni dal 2012, primo anno in cui si potrà beneficiare della detrazione, mentre nel 2011 la misura produrrà un maggior gettito Iva di 124 milioni. Questa somma, ha detto il vice ministro, sarà destinata all'autotrasporto.
Piano B dal MSE
“Si prenderanno in considerazione gli eventuali elementi migliorativi contenuti nella proposta del Ministero dello Sviluppo economico sulle ristrutturazioni edilizie eco-compatibili”, ha dichiarato Marco Milanese, relatore del disegno di legge di stabilità, “anche se, tecnicamente, essendo una proroga – ha aggiunto - si dovrebbero riprendere gli elementi della misura già in vigore. In ogni caso al ministero dell'Economia spettano le valutazioni di ordine finanziario, sulle coperture e sui saldi”.
Petizione di Uncsaal
Ricordiamo che il ministero dello Sviluppo economico, nel caso in cui non venisse prorogato lo sconto del 55% alla Camera, ha preparato un Piano B che prevede limiti di spesa e un abbassamento dell'aliquota al 41% per gli infissi. Un'ipotesi, questa, che non piace al settore dei serramenti. Uncsaal (Associazione confindustriale delle imprese italiane che operano nel comparto dell’involucro edilizio), ha infatti lanciato insieme a FederlegnoArredo una petizione indirizzata al presidente del Consiglio, ai ministri, sottosegretari e commissioni competenti in cui si chiede la riconferma del 55% oltre il 2010 con le attuali modalità di fruizione, senza alcuna rimodulazione delle aliquote e senza la penalizzazione di alcuni prodotti rispetto ad altri. Finora la petizione ha già raccolto 1.000 adesioni fra costruttori di serramenti, istituzioni, progettisti e cittadini italiani.
(Fonte CasaClima)

martedì 16 novembre 2010

Il sostegno a distanza sbarca a scuola

In occasione della Giornata Mondiale sui Diritti dell'Infanzia, il Forum permanente per il Sostegno a Distanza-ForumSaD onlus, insieme al Centro Antirazzista Benny Nato e alla Federazione nazionale degli Insegnanti-FNISM propone, giovedi' dalle 9,15, una mattinata di riflessione e di dibattito sul tema 'Italia e Zambia, insieme per un mondo di tutti. Lotta alla poverta', al razzismo e alla violenza'.
Prenderanno parte all'incontro, nella scuola media Giuseppe Mazzini di Roma, alunni e insegnanti delle terze classi, Kampamba Pam Mwananshiku dell'Ambasciata della Repubblica dello Zambia; Jean Leonard Touadi', parlamentare e africanista e Sergio Marelli, presidente del Comitato italiano per la sovranita' alimentare. Un contributo significativo giungera' da due delle associazioni italiane che operano in Zambia, la Comunita' Papa Giovanni XXIII e L'Africa Chiama onlus, che presentera' un video sul sostegno nutrizionale nel Paese africano. 
(Fonte AGI Mondo)

Mondadori e Mediafriends con Intersos per bambini Pakistan

Sette favole raccontate da volti popolari dello spettacolo per portare aiuto ai bambini pakistani colpiti dalle alluvioni. E' 'Il girotondo del sorriso', il libro di solidarieta' da oggi in libreria promosso da Mediafriends, l'associazione onlus di Mediaset, Mondadori e Medusa, che raccoglie sette favole cui hanno dato volto e voce personaggi noti delle reti Mediaset. Tutti i proventi del volume saranno a favore della Ong Intersos. Obiettivo: rendere nuovamente funzionante l'Istituto per bambini mentalmente e fisicamente disabili della citta' di Nowshera e l'attiguo orfanotrofio femminile che sono stati gravemente danneggiati dall'alluvione che ha colpito il Pakistan nell'agosto-settembre 2010. Le favole, basate su storie vere e illustrate da Paolo D'Altan, sono raccontate in un cd allegato al volume dalle voci di R101, la radio del Gruppo Mondadori: Federica Panicucci, Cristiano Militello, Tamara Dona', Marco Balestri, Laura Basile, Lester e Dini. A introdurre i racconti ci sono Silvia Toffanin, Barbara D'Urso, Federica Panicucci, Rita Dalla Chiesa, Alessia Marcuzzi, Paolo Bonolis e Gerry Scotti. Le prime sei fiabe sono a lieto fine e sono tratte da alcune storie di bambini in difficolta' che, in varie parti del mondo grazie all'attivita' delle numerose associazioni con cui Mediafriends collabora hanno ritrovato il sorriso e la speranza di una vita migliore. Solo l'ultima, dedicata un piccolo pakistano disabile, e' ancora in attesa di trasformarsi in 'una favola' con tanto di lieto fine. La storia di Kamran racconta il lavoro che Intersos sta realizzando per assicurare una vita derena per i bambini dell'Istituto di Nowshera, nella provincia di Khyber Pakhtun Khwa. Il sostegno fornito da Intersos comprende la fornitura di attrezzature specializzate per la fisioterapia e per le attivita' di apprendimento dei bambini disabili e il supporto didattico per i corsi di formazione professionale all'orfanotrofio femminile; la riabilitazione delle strutture sanitarie di entrambi i centri; il totale riallestimento di una cucina; l'acquisto di un minibus; attivita' a sostegno delle famiglie dei bambini ricoverati, visite di assistenti sociali e fisioterapisti e una campagna di educazione alle diversita' e al sostegno alle disabilita' alle famiglie stesse. Mediafriends fornira' su www.mediafriends.it indicazioni sullo stato di avanzamento dei lavori e sull'utilizzo dei fondi erogati attraverso il libro. Info su www.intersos.org.
(Fonte AGI Mondo)

Disabili, ridotti i posti di lavoro riservati. Proteste

Un sit-in di protesta a Montecitorio per dire no all’art.5 della legge n.126 del 3 agosto 2010, che “ha indebitamente sottratto ai disabili posti di lavoro a vantaggio di altre categorie e rischia di compromettere irrimediabilmente un diritto già fortemente condizionato da gravi ritardi e inadempienze nell’applicazione della legge 68 del 1999”. A organizzarlo sono state la Fp Cgil di Roma e del Lazio, l’associazione Capodarco Roma onlus, il Comitato genitori Giovani disabili psichici e la Casa della solidarietà onlus.
Disabili al lavoro
Circa 80 persone tra disabili, familiari e rappresentanti delle associazioni si sono radunate di fronte al Parlamento per lanciare un appello ai politici. Tra gli slogan sui cartelli dei manifestanti, “I disabili non sono cittadini di serie B”, “Respingo l’attacco al diritto al lavoro dei disabili” e “No all’art.5 della legge 126/10”. Mentre era in corso la manifestazione, una delegazione di manifestanti è stata ricevuta dalla segretaria della Presidenza della Camera.
“Ad agosto è stata varata una norma che cancella una parte importante della legge 68 e che consente di cedere la quota del 7% riservato ai disabili ad altri cittadini in difficoltà, come i figli delle vittime del terrorismo e dei caduti sul lavoro. Quest’altra categoria di disagiati occuperà i posti delle persone con disabilità ma queste persone hanno possibilità di fare concorsi, a differenza dei disabili - sottolinea Fiorella Puglia della Fp Cgil di Roma e Lazio -. Noi chiediamo un’interpretazione autentica che stabilisca quale quota è riservata ai disabili e quale alle altre categorie svantaggiate. Non è una guerra tra poveri, non è possibile estendere i diritti di una categoria alle spalle di un’altra”.
Per il comitato genitori dei giovani disabili psichici la legge del 3 agosto penalizza soprattutto i disabili psichici. “Se non utilizzano la quota del 7% i nostri figli sono fuori dal mondo del lavoro – sottolinea Virginio Massimo, genitore di un ragazzo artistico -. I ragazzi disabili psichici sono vittime di un forte pregiudizio e per loro questa norma è l’unica possibilità per entrare nel mondo del lavoro”. Anche per Luigi Guerra, disabile dell’associazione cooperativa Capodarco di Roma, questa legge penalizza pesantemente le persone con disabilità. “Sono anni che subiamo per i ripetuti tagli che vanno a distruggere tutte le nostre possibilità. E noi continuiamo a rischiare di brutto. Una volta erano i genitori che si vergognavano di far uscire di casa i figli disabili, oggi sono i politici che si vergognano di noi. La Polverini ha dato i soldi a Califano mentre gli altri muoiono di fame. Non è giusto, perché sono soldi tolti alle categorie più deboli”.
Alla manifestazione erano presenti tre parlamentari del Pd: Luciana Pedoto della Commissione Affari sociali, Augusto Battaglia e Amalia Schirru, prima firmataria della legge di modifica della legge 126 del 2010, presentata ai primi di settembre alla Camera.
“Abbiamo presentato una misura correttiva alla legge 126 che riporti al rispetto integrale della legge 68, che prevede già una quota per l’inserimento lavorativo delle persone disabili negli enti pubblici - sottolinea la Schirru -. Abbiamo già ricevuto disponibilità da parte del presidente della Commissione Lavoro, Moffa”. Luciana Pedoto sottolinea invece la necessità di arrivare alla calendarizzazione della proposta di legge del Pd “prima possibile”.
“Se non viene modificata questa norma, in un solo anno si perderanno migliaia di posti di lavoro in tutta Italia, Già gli uffici di collocamento stannno dando disposizioni che bloccano il collocamento delle persone disabili. Un governo così nemico dei disabili non ce lo ricordavamo da un pezzo”.
(Fonte Affari Italiani)

Emergenza umanitaria tra Angola e Congo Centinaia picchiati e violentati dalla polizia

Dramma umanitario nella foresta africana al confine tra Angola e Repubblica democratica del Congo. Oltre trecento persone, picchiate e violentate, sono state abbandonate nude e senza nulla da mangiare tra gli alberi. Le hanno salvate appena in tempo, ma una donna di 27 anni è morta all'ospedale in seguito ai maltrattamenti. E non si tratta, questa volta, di scontri tribali o di gruppi di ribelli disperati che colpiscono chiunque. In questo caso (e non solo in questo perché episodi del genere si stanno ripetendo sempre più spesso), la responsabilità va attribuita direttamente alla polizia di frontiera e a quella penitenziaria angolane che compiono questi misfatti in nome e per conto di un governo legittimo nell'ambito di scontri politici ed economici tra i due paesi di cui la gente qualsiasi subisce incolpevole le conseguenze.
La denuncia arriva da Francesco Mazzarelli, rappresentante in Congo del Cisp-Sviluppo dei popoli, una ong italiana presente lung tutta la frontiera tra i due paesi: "Carcere, torture, violenze sessuali e ruberie: sono gli abusi che hanno subito i 322 congolesi espulsi il 23 ottobre scorso dall'Angola nella città di Tembo, vicino il confine tra i due Paesi. Le persone violentate sono state 116, di cui 99 donne e 17 uomini. Sono stati abbandonati in mezzo alla foresta, vicino al confine, nudi e senza niente. E questo solo uno degli episodi di quella che ormai è una vera e propria emergenza umanitaria".
"Si tratta di persone  -  racconta Mazzarelli  -  che cercano di attraversare la frontiera per lavorare nelle miniere di diamanti dell'Angola, ma che vengono intercettate dalle autorità angolane, derubate e tenute in carcere anche fino a 6 mesi. Gli uomini vengono torturati mentre le donne sono violentate. A compiere questi abusi è la polizia frontaliera, penitenziaria e le vittime sono anche persone del Congo Brazzaville e dell'Africa dell'ovest". Il Cisp-Sviluppo dei popoli ha risposto all'emergenza di queste persone, prendendosi carico di 110 di loro, quelli che stavano peggio, dando loro cibo, vestiti e pagandogli le cure in ospedale.
Ma quello di ottobre è solo uno dei tanti episodi di abusi che vedono vittima la popolazione civile nei contrasti tra i due Paesi. Da gennaio al 31 ottobre 2010 sono state espulse dall'Angola 17mila persone verso i territori congolesi di Luiza, e circa 20mila a Tshikapa nella provincia del Kasai. Solo nel mese di ottobre sono arrivate 6621 persone nei due territori, vittime di violenze. Ma il problema riguarda tutto il confine, anche la provincia di Bandundu, dove sono state espulse tra gennaio e giugno 4261 persone e 600 nell'ultimo mese. "Angola e RDC sono stati alleati nella guerra tra il 1998 e 2003, ma le loro relazioni sono peggiorate negli ultimi anni per questioni di confine e sfruttamento del petrolio. Il Congo  -  conclude Mazzarelli  -  a sua volta risponde con altre espulsioni o negando tutto, come in questo caso. Il dato di fatto è che a farne le spese è la gente inerme".
(Fonte La Repubblica)