domenica 31 ottobre 2010

Anno europeo del volontariato: parte la campagna promossa dal Mo.V.I.

Parte la campagna Coming To 2011 organizzata dal Mo.V.I. (Movimento di Volontariato Italiano) in occasione dell’Anno Europeo del Volontariato, concomitante con il 150° anniversario dell'Unità d'Italia.
L’iniziativa prevede l’attivazione di tre percorsi di riflessione che confluiranno in tre volumi collettivi: un’opportunità per riflettere sul volontariato di oggi, radicalmente diverso da quello ottocentesco, e sulla solidarietà intesa non come concetto scorporato dalla quotidianità ma come la somma di azioni che mirano ad ampliare l’applicazione dei diritti umani e la tutela delle fasce più vulnerabili.
Nello specifico, il primo volume ripercorrerà la storia del volontariato italiano all’interno del più vasto panorama storico nazionale da metà Ottocento a oggi: attraverso 26 biografie di uomini e donne che hanno contribuito alla declinazione del moderno significato della parola solidarietà. Il secondo, invece, vuole interrogarsi su quel minimo comun denominatore che accomuna le diverse organizzazioni di volontariato, anche quando sembrano occuparsi delle questioni e dei problemi più diversi: la legalità, il rapporto con il diverso, i diritti umani… Il terzo, infine, si pone l’obiettivo di far conoscere le esperienze e le buone prassi realizzate quotidianamente dai volontari e dalle loro associazioni sparse su tutta la Penisola. Tutti i contenitori sono aperti al confronto e alla discussione con tutte le associazioni che desiderino mettersi in rete e condividere il proprio punto di vista e le proprie priorità.
Per rendere l’operazione il più corale possibile il Mo.V.I. ha deciso di lanciare un appello a tutte le organizzazioni italiane.  Le modalità di collaborazione sono tante: dalla segnalazione delle esperienze più innovative e interessanti all’invio di contributi concordati con la redazione, fino alla partecipazione organizzativa ai due convegni in programma che andranno ognuno a segnare il momento conclusivo dei singoli percorsi di riflessione. E’ possibile ottenere maggiori informazioni e partecipare alla discussione sui tre percorsi attraverso il sito del progetto: www.comingto2011.it.

Alla Camera i CSV hanno presentato i numeri del proprio impegno a favore del volontariato

A Roma, presso la Sala Conferenze della Camera dei Deputati, si è svolta la Conferenza di presentazione del Report 2008 – 2009 e il Bilancio di Missione di CSVnet, il Coordinamento Nazionale dei Centri di Servizio per il Volontariato (CSV).
L’evento, che ha visto la partecipazione di circa duecento esponenti del terzo settore, del mondo istituzionale e accademico, è stato introdotto dai saluti di Maurizio Lupi, vicepresidente della Camera dei Deputati.
“Il Volontariato, grazie all’aiuto e al sostegno dei Centri di Servizio per il Volontariato è un pilastro fondamentale della nostra società e su questo dobbiamo investire al meglio. Non un euro sarà tolto al volontariato – ha affermato Maurizio Lupi. “Per questo resta una priorità per il Governo giungere, entro la fine della legislatura, ad una stabilizzazione del 5 per mille e continuare a dialogare con il non profit per evitare il rischio che interventi legislativi come il PdL C41 sui territori montani, presentato recentemente alla Camera, possano mettere a rischio le risorse destinate alle attività di Volontariato.”
Propositivo è il commento di Marco Granelli, presidente di CSVnet.
“Nonostante la crisi economica, che nei prossimi anni provocherà una drastica diminuzione dei fondi finora messi in campo dalle Fondazioni di origine bancaria, la rete dei Centri di Servizio per il Volontariato continuerà ad essere vicino al Volontariato nei territori, attraverso azioni sistematiche nell’ambito della promozione fra i giovani, della raccolta fondi e per la crescita e qualificazione della classe dirigente delle associazioni.
L’Accordo firmato con l’ACRI, conclude Granelli, ed il dialogo con le istituzioni, al fianco degli altri esponenti del non profit, ci consentirà di raggiungere questo obiettivo e di dare una prospettiva positiva a tutto il non profit”.
(Fonte Volontariamo)

sabato 30 ottobre 2010

Amnesty chiede all'Italia di porre fine alle espulsioni di massa

Amnesty International ha chiesto alle autorità italiane di verificare con urgenza se le 68 persone soccorse in mare e poi rinviate forzatamente in Egitto in 48 ore abbiano avuto la possibilità di richiedere protezione internazionale.
Le 68 persone, che erano a bordo di un'imbarcazione che ne trasportava in tutto 131, erano state intercettate il 26 ottobre dalle autorità italiane nei pressi della coste siciliane. Secondo quanto dichiarato inizialmente da un ufficiale italiano, le persone a bordo si erano identificate come palestinesi. Le autorità italiane le avevano trasferite a Catania e trattenute tutte, compresi 44 minori, in un impianto sportivo per oltre 24 ore, sostenendo che la loro detenzione era necessaria per svolgere le procedure di identificazione e organizzare i rinvii.
La sera del 27 ottobre, le autorità italiane hanno espulso 68 di loro verso Il Cairo, in Egitto, con un volo charter, affermando che si trattava effettivamente di "migranti irregolari" egiziani e non palestinesi.
Secondo Amnesty International, questa espulsione di massa sembra essere stata condotta senza riguardo per il diritto delle persone di chiedere asilo e in violazione degli obblighi dell'Italia derivanti dal diritto e dagli standard internazionali in materia di rifugiati e di diritti umani.
L'organizzazione chiede alle autorità italiane di chiarire se e come siano state identificate le persone in questione, come siano stati determinati la loro età e i possibili bisogni di protezione, se siano state informate del loro diritto di chiedere asilo e se siano state presentate domande di asilo.
"A tutte le persone soccorse in mare deve essere data la possibilità di chiedere asilo e le loro richieste devono essere valutate nell'ambito di un'equa e soddisfacente procedura" - ha dichiarato John Dalhuisen, vicedirettore del Programma Europa e Asia centrale di Amnesty International. "Vi è la preoccupazione che in questo caso a nessuna persona, comprese le 68 rinviate forzatamente, sia stata data una simile possibilità".
A organizzazioni come l'Alto commissariato Onu per i rifugiati (Acnur), l'Organizzazione internazionale per le migrazioni, Save The Children e la Croce rossa italiana è stato negato l'accesso alle persone portate sulla terraferma, nonostante le ripetute richieste. Queste organizzazioni fanno parte di un progetto finanziato dal governo italiano e dall'Unione europea, che ha lo scopo di fornire assistenza immediata a chiunque arrivi sulle coste siciliane in condizioni di difficoltà.
Ad Amnesty International risulta che questa sia stata la prima volta dal 2005 che in Italia viene negato l'accesso all'Acnur dopo una richiesta ufficiale.
Del gruppo portato a terra, 19 persone sono state arrestate per reati connessi al favoreggiamento dell'immigrazione irregolare, mentre 44 sono state identificate come minori e trasferiti ai servizi sociali. Sebbene le persone identificate come minori non siano state espulse in modo sommario, Amnesty International ritiene che siano state detenute per oltre 24 ore, senza accesso a un'assistenza specializzata.
"Nella fretta di procedere alle espulsioni, le autorità italiane stanno ignorando le consuete procedure e gli standard internazionali per la protezione dei rifugiati e dei richiedenti asilo" - ha aggiunto Dalhuisen. "Le autorità italiane devono immediatamente porre fine alle espulsioni sommarie di massa di cittadini stranieri".

La Serie A scende in campo per dire no alla mortalita' infantile

Dieci partite per i bambini: nella nona giornata di Campionato la Lega Serie A di calcio scende in campo con tutte le squadre e con Save the Children per dire basta alla mortalita' infantile. Tifosi e telespettatori potranno dare il loro contributo con un SMS al numero 45503.
Dal terreno di gioco di Bari, Brescia, Cagliari, Catania, Cesena, Genoa, Milan, Palermo, Parma e Roma sara' lanciato l'appello in sostegno alla campagna Every One di Save the Children che fino al 7 novembre mobilitera' gli italiani in una maratona di solidarieta' per gli interventi di salute e nutrizione salvavita in cinque Paesi di Africa e Asia.
L'appello alla donazione di 2 euro tramite l'SMS al 45503 da cellulari TIM, Vodafone, Wind, 3 e Coop Voce o chiamando lo stesso numero da rete fissa Telecom Italia, Fastweb e Infostrada sara' lanciato dallo speaker e ricordato dai bambini che accompagneranno l'ingresso dei calciatori sui campi insieme a un grande striscione che invitera' a 'dire basta alla mortalita' infantile'. "Quello della Lega Seria A e' un gesto concreto che potra' coinvolgere milioni di tifosi e telespettatori invitandoli ad agire subito per salvare il piu' grande numero di bambini possibile tra i tantissimi che muoiono ancora oggi per cause prevenibili e curabili come la polmonite, la malaria o una semplice diarrea", ha dichiarato Valerio Neri direttore generale Save the Children Italia. E ha spiegato: "Con 50.000 SMS, ovvero 100.000 euro, Save the Children puo' raggiungere 10.000 bambini e mamme con interventi di salute e nutrizione salvavita in Egitto, Etiopia, Malawi, Mozambico e Nepal, ma sappiamo che gli appassionati di calcio in Italia sono molti di piu' e facciamo appello davvero a tutti in questa occasione speciale". Continuera' fino al 7 novembre il mese di mobilitazione e raccolta fondi per 'Every One'.
(Fonte A.G.I.)

Kazakistan: stop al deposito di nuovi dossier almeno fino al 2011

Il 1° novembre 2010 il Kazakistan diventerà uno dei paesi contraenti della Convenzione dell’Aja del 1993 sulla protezione dei minori e la cooperazione in materia di adozione internazionale, nonostante ciò fino a marzo 2011, mese stimato per il completamento delle riforme, non sarà possibile depositare nuovi dossier.
Le autorità stanno promuovendo una serie di strategie per il miglioramento delle politiche di accoglienza famigliare attraverso il sostegno all’adozione nazionale e il censimento degli orfani e dei minori abbandonati. Nel 2009 sono aumentati i numeri dei bambini adottati dalle famiglie del Kazakhstan: 3.044 minori hanno trovato una coppia di genitori nel loro Paese, 278 in più rispetto all’anno precedente quando erano stati 2.776 i bambini adottati.
Gli aspiranti genitori adottivi e gli enti autorizzati che operano in Kazakistan sono quindi avvisati della presa di posizione del Governo del Kazakistan che sta operando una profonda revisione dei suoi regolamenti in materia di adozioni internazionali.
In esame anche i criteri che stabiliranno il numero ed i requisiti degli enti autorizzati ad operare nel Paese.
L’obiettivo principale delle autorità del Kazakistan è quello di stabilire delle garanzie, affinché le adozioni internazionali si realizzino nell’interesse superiore del minore e nel rispetto dei suoi diritti fondamentali; instaurare un sistema di cooperazione fra gli Stati contraenti, al fine di assicurare il rispetto delle garanzie per i minori e quindi prevenire la sottrazione, la vendita e la tratta dei minori; assicurare il riconoscimento, negli Stati contraenti, delle adozioni realizzate in conformità alla Convenzione.
In Italia sono 73 i bambini provenienti dal Kazakistan che hanno trovato una famiglia negli ultimi quattro anni.
(Fonte Ai.Bi.)

venerdì 29 ottobre 2010

Nel Dl c'è il rifinanziamento del 5 per mille

Nel decreto di fine anno il governo lavora anche al rifinanziamento del 5 per mille. La misura, introdotta nel 2006 e riproposta da ultimo con la Finanziaria 2010, consentirebbe anche per il prossimo anno ai contribuenti di destinare una quota dell'Irpef al sostegno del non profit, degli enti di ricerca scientifica, universitaria e sanitaria, di comuni e associazioni sportive dilettantistiche.
Si arricchisce così il menù cui sta lavorando l'Economia nel mettere a punto il decreto legge di fine anno destinato da una parte a reperire maggiori risorse per circa 7 miliardi, ricorrendo in particolare alla vendita delle frequenze del dividendo digitale, nonché a interventi di manutenzione del comparto giochi, con particolare riguardo anche a una nuova stretta in termini di sanzioni e penali contro il gioco illegale e misure ad hoc per tutelare i giocatori, soprattutto se minori.
Dall'altra il Dl dovrà rifinanziare, oltre il 5 per mille, anche la cassa integrazione in deroga e l'insieme degli altri ammortizzatori attivati. Inoltre dovrà prorogare il bonus sugli straordinari, cui potranno accedere questa volta i dipendenti con un reddito annuo di 40mila euro. Inoltre come già annunciato il provvedimento d'urgenza dovrebbe reperire nuove risorse da destinare all'Università, su cui si è registrato ieri il nuovo appello della Crui che invita esecutivo e camere a fare uno sforzo in più, perché senza fondi nel 2011 si potrebbero determinare «situazioni di vero tracollo».
Fatti i conti e quantificate le risorse disponibili il governo dovrebbe prevedere sempre nel Dl anche misure di sostegno alla crescita, come ad esempio la proroga del bonus Irpef del 55% per la riqualificazione energetica degli edifici.
Nel frattempo in Parlamento sulla legge di Stabilità e il bilancio 2011, con la presentazione oggi in commissione bilancio della Camera degli emendamenti termina "il prologo" e dalla prossima settimana si passerà all'esame di merito. E con un dibattito che potrebbe accendersi visto che i finiani sarebbero pronti a presentare un pacchetto di modifiche per sostenere scuola e università.
Dopo le commissioni Finanze, Lavoro, Trasporti e Attività produttive, sono arrivati in commissione Bilancio i pareri anche delle altre. Tra quelle più severe l'Ambiente che non può non rilevare «con preoccupazione» che lo stanziamento complessivo per il ministero dell'Ambiente per il 2011 «ammonta a 513,9 milioni di euro (-31,2%). Dalla Cultura arriva l'invito a incrementare gli stanziamenti previsti nell'ambito del programma di sostegno all'editoria». Le condizioni poste dalla Difesa si fondano sulla necessità di incrementate le risorse per il comparto, gli stanziamenti per i reclutamenti e l'ammodernamento degli arsenali militari. Severo anche il giudizio della commissione Affari esteri secondo cui i tagli alla Farnesina «non valorizzano adeguatamente il Paese quale protagonista dello scenario politico internazionale né sostengono in modo coerente la promozione del sistema Paese quale elemento strategico» per superare la crisi economica.

Gruppi d’incontro tra genitori adottivi ed aspiranti genitori adottivi

L’Associazione per il Sostegno e l’Adozione dei Minori “I colori del Mondo” Onlus, per il settimo anno organizza una nuova serie di gruppi d'incontro tra genitori adottivi e genitori aspiranti adottivi per condividere conoscenze ed esperienze nel campo dell'adozione internazionale
Per l’anno 2010/2011 il ciclo di incontri seguirà il seguente programma:
1° Incontro - 13 novembre 2010
“Ti racconto l'adozione - Conoscenza e confronto di storie di adozione”

2° Incontro - 11 dicembre 2010
“Il primo anno post-adottivo, il periodo più esaltante e difficile nell'intero iter adottivo”

3° Incontro - 15 gennaio 2011
“Il paese di origine del bambino – Criteri di scelta e gestione del tempo di permanenza”

4° Incontro - 12 febbraio 2011
“Stravolgimento della vita di coppia e gestione di più bambini”

5° Incontro - 12 marzo 2011
“I fattori che influenzano l'esito dell'integrazione nella nuova realtà famigliare e sociale”

6° Incontro - 9 aprile 2011
“La famiglia adottiva ed il mondo della scuola”

A tutti gli incontri parteciperanno professionisti del settore, psicologi, medici, pedagogisti ecc…, che aiuteranno a comprendere meglio le problematiche connesse agli argomenti in discussione.
La partecipazione agli incontri è gratuita.
Gli incontri si terranno dalle ore 17,00 alle ore 19,00 presso la Scuola Statale Secondaria di 1° Grado "N. Zingarelli" - Via Pansini n.3 - Bari 
Vi invitiamo gentilmente a rendere nota l’iniziativa al maggior numero di famiglie interessate.

Figli naturali e legittimi con gli stessi diritti

Figli naturali come figli legittimi. Stessi diritti per tutti i bimbi, siano essi nati fuori o dentro il matrimonio. Il via libera al disegno di legge delega in materia di filiazione, che prevede un'innovazione del Codice civile e assicura l'equiparazione anche lessicale tra i due status, è arrivato stamattina dal Consiglio dei Ministri. Disco rosso invece all'obbligo per i genitori di amare i figli: il diritto a essere amati scompare dall'articolato originario perche' l'amore - ha sottolineato il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega alla famiglia, Carlo Giovanardi - "non è un diritto esigibile".
La novità principale del provvedimento (definito "una svolta epocale" dallo stesso Giovanardi) rimane comunque l'equiparazione tra figli naturali e legittimi, che cancella, secondo il ministro per le Pari Opportunità, Mara Carfagna, "un'odiosa e anacronistica discriminazione, che andava a colpire i più piccoli, l'anello più debole di ogni famiglia".
Non ci saranno più figli di serie A e figli di serie B, neppure per quanto riguarda il diritto di successione: il provvedimento, oltre a riconoscere il rapporto dei figli con i genitori e con i nonni, elimina anche le discriminazioni in materia di eredità, perché i figli naturali diventano parenti dei parenti dei genitori.
Nulla da fare invece per il diritto - che si voleva inserire nella legge - di un figlio a essere amato dai genitori (oltre a essere "mantenuto, educato, istruito"). Su questo punto, ammette Giovanardi, "avevo espresso le mie perplessità. Il diritto all'amore è condivisibile, ma non esigibile. E il Cdm ha condiviso questo tipo di obiezione. Ma se il Parlamento vorra' approfondire l'argomento sarà libero di farlo".
Tra le altre modifiche previste dal provvedimento, alcune riguardano la sfera educativa-culturale. Nelle scelte importanti che li riguardano, le opinioni dei figli peseranno di più. I genitori saranno obbligati ad ascoltarli e i loro pensieri dovranno "essere presi in considerazione, tendendo conto dell'età e del grado di maturazione". Ma allo stesso tempo il figlio non potrà sottrarsi alle sue responsabilità familiari, rispettando i genitori e contribuendo, "in relazione alle proprie capacità, alle proprie sostanze e al proprio reddito, al mantenimento della famiglia finche' convive con essa".
(Fonte Rainews 24)

giovedì 28 ottobre 2010

Cassazione, anche le società non-profit devono pagare le imposte sui servizi venduti

Nessuna agevolazione fiscale per le associazioni non-profit che vendono servizi a terzi, neanche nel caso in cui questa vendita sia sporadica, e i profitti "esigui". Lo ha affermato la Corte di Cassazione, accogliendo il ricorso del Fisco nei confronti di una sentenza della Commissione tributaria regionale di Milano. La Commissione aveva dato ragione a una scuderia milanese costituita sotto forma di associazione non-profit che, occasionalmente, impartiva lezioni di equitazione e ospitava cavalli a pagamento.
L'Agenzia delle Entrate, in seguito ad un'ispezione della Guardia di Finanza, aveva contestato l'esistenza di un'attività imprenditoriale non dichiarata, chiedendo pertanto il pagamento di Irpeg, Irap e Iva. La scuderia aveva impugnato la decisione, e la Commissione tributaria di Milano le aveva dato ragione, ritenendo che la mancata revoca delle agevolazioni fiscali (nonostante la legge sia chiara in proposito) fosse giustificata "dall'esiguità delle prestazioni a favore di terzi".
Ma il peso economico delle prestazioni è irrilevante, ha affermato la Cassazione con l'ordinanza n.21875 del 26 ottobre 2010. "A mente dell'art.111 del Tuir - ha ricordato la Corte - è esclusa la natura commerciale delle attività svolte dagli enti associativi in favore dei propri associati e l'imponibilità delle somme da questi versate a titolo di quote associative ma non anche quella delle attività a pagamento svolte nei confronti dei terzi".
Chiaro. E tutto sommato scontato, ha commentato oggi il consulente non profit Carlo Mazzini, interpellato dal settimanale Vita: "La Cassazione non ha fatto nient'altro che ribadire la legge. La vera notizia semmai è che i primi gradi di giudizio si siano dimenticati di cosa prescrive la legge".
E quindi, replica Mazzini, non ha senso titolare, come fa oggi il quotidiano economico Italia Oggi, "Giro di vite fiscale sul no profit". Non c'è alcun giro di vite fiscale: perché un'associazione sia considerata non-profit, non deve fornire servizi a terzi, ma solo ai propri associati.
(Fonte Repubblica)

Dal Senato via libera alla Convenzione di Lanzarote per la protezione dei minori contro lo sfruttamento e l'abuso sessuale

Con 246 voti favorevoli, nessuno contrario e 1 astenuto, l'Aula di Palazzo Madama ha approvato ieri in seduta pomeridiana la ratifica della Convenzione del Consiglio d'Europa per la protezione dei minori contro lo sfruttamento e l'abuso sessuale, fatta a Lanzarote nel 2007 (ddl 1969). Il testo torna all'esame della Camera.
Le dichiarazioni di voto finali hanno offerto l'occasione per sottolineare l'unità d'intenti che ha caratterizzato l'intenso iter legislativo e la soddisfazione per la capacità dimostrata di cogliere l'occasione della ratifica di un importante accordo internazionale per procedere ad incisivi e necessari interventi di adeguamento dell'ordinamento interno.
Si è in particolare positivamente salutato l'inserimento di alcune nuove fattispecie delittuose nel codice penale o l'aggiornamento di fattispecie già codificate, come l'istigazione a pratiche di pedofilia e di pedopornografia, i maltrattamenti contro familiari e conviventi, la prostituzione minorile, l'ignoranza dell'età della persona offesa, la corruzione di minorenne, la confisca del profitto derivante dall'attività di sfruttamento sessuale di minori e l'adescamento di minore anche via internet.
Nel provvedimento vengono inserite norme innovative ed avanzate in tema di allontanamento dalla casa familiare, di mutilazione degli organi genitali femminili, di restrizioni per i detenuti per reati in danno di minori e viene istituito un fondo per le vittime degli abusi.
"L'approvazione del ddl di ratifica della convenzione di Lanzarote contro lo sfruttamento sessuale dei minori ha consentito di approvare anche una modifica del reato di maltrattamenti in famiglia, previsto dall'articolo 572 del codice penale. Si introduce cosi' uno strumento importante di contrasto alla violenza in famiglia e nell'ambito delle convivenze piu' volte sollecitato dal Partito Democratico tanto piu' che esse costituiscono la principale causa di morte delle donne, superiore per numero ai morti di mafia'', ha dichiarato la senatrice Pd, Silvia Della Monica.
(Fonte Vita)

Il volontariato per la legalità e la cittadinanza sociale nelle scuole di Puglia

Parte il progetto di Regione Puglia, Csv pugliesi e Ufficio scolastico regionale "Il volontariato per la legalità e la cittadinanza sociale nelle scuole di Puglia", progetto che, già approvato dalla Giunta regionale pugliese lo scorso anno, si pone l’obiettivo di contrastare e contenere il fenomeno del bullismo, riutilizzando il tempo dei ragazzi a cui è stata comminata una sanzione proprio a causa di comportamenti associati al fenomeno del bullismo. A curarlo, l’assessorato regionale al Welfare, l’Ufficio scolastico regionale e Csv Puglia Net (il coordinamento regionale dei Centri di Servizio), grazie a un accordo siglato all’inizio del 2010. Il progetto riguarda 30 scuole in tutta la regione e 40 associazioni di volontariato e si svolgerà grazie a uno stanziamento regionale.
Come funziona? Un’Unità di valutazione costituita ad hoc per i casi di bullismo a livello provinciale esamina il caso, stabilisce la tipologia di intervento commisurata al comportamento sanzionabile e individua l’associazione di volontariato presso cui dovrà esercitare l’azione "riparatrice". A questo punto il ragazzo è pronto a svolgere la sua attività di volontariato non prima, però, di aver sottoscritto un patto etico.
Il patto tra studente "sospeso" e organizzazione di volontariato ha la finalità di evitare che l’allontanamento temporaneo dalla scuola si trasformi in una scelta definitiva e di promuovere il contatto con esperienze di vita alternative alla scelta di violenza, aggressività o prevaricazione, con l’obiettivo ulteriore di prevenire fenomeni di dispersione scolastica che spesso seguono alle sanzioni disciplinari. Così, ai consueti giorni di sospensione corrispondono mesi di attività volontaria presso organizzazioni che si occupano di soggetti fragili o che tutelano l’ambiente, il patrimonio o che promuovono cultura e benessere sul territorio.
(Fonte CSV Taranto)

Child Guardian Award 2010

I premi Child Guardian Award vengono assegnati alle migliori pubblicità della tv, stampa, affissioni e web, che sono riuscite ad offrire l’immagine più corretta dei bambini, coniugando il rispetto dei Diritti dell’infanzia con un linguaggio comunicativo efficace. La cerimonia di premiazione si è tenuta ieri mattina a Palazzo Marino, sede del Comune di Milano.
l Child Guardian Award è un’iniziativa promossa da Terre des hommes Italia e organizzata in collaborazione con il Gruppo24Ore e la Fondazione Pubblicità Progresso. Il premio ha ricevuto il patrocinio del Ministero del lavoro, Salute e Politiche Sociali, Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, del Comune di Milano - Assessorato alla Famiglia, Scuola e Politiche Sociali, della Provincia di Milano e del Segretariato Sociale Rai. Inoltre ha ricevuto l'adesione del Presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano con una speciale medaglia.
Il Premio assegnato ai vincitori consiste in un'opera appositamente realizzata da Chiara Rapaccini, una delle più note artiste contemporanee italiane, e nel conferimento del titolo di “Azienda Child Guardian” che si distingue nella difesa dei diritti dei bambini.
Questi sono i vincitori:
- Categoria TV (VINCITORE)
Banca Intesa San Paolo - Spot “L’asilo”
Motivazione: “Per aver raccontato una storia intensa di amicizia e complicità tra due bambine che, diventate adulte, sono capaci di raccogliere le sfide del mondo del lavoro. Un’immagine positiva che mette in luce valori quali il coraggio e la fiducia nelle proprie capacità”
http://www.youtube.com/watch?v=2deQYr8Ywgg

- Categoria TV (MENZIONE D’ONORE)
Moby - Spot: “Le mie vacanze”
Motivazione: “Per aver presentato in modo divertente ed efficace il prodotto “viaggio”: attraverso il racconto di un bambino il viaggio diventa la parte più bella e interessante dell’intera vacanza”.
http://www.youtube.com/watch?v=y0pptGPFrKk

- Categoria STAMPA/AFFISSIONI (VINCITORE)
Nikon: Campagna “I am Neil Armstrong”
Motivazione: “Per la scelta originale di utilizzare un’immagine parziale del bambino: focalizzando l’attenzione sulla tenera gestualità del rapporto tra una bambina e il suo papà la campagna ricorda implicitamente che i piccoli non vanno solo sostenuti ma anche accompagnati con amore nel loro percorso alla scoperta del mondo, che è ricco di grandi passi per la loro vita”.

- Categoria STAMPA/AFFISSIONI (MENZIONE D’ONORE)
Lufthansa: Campagna “Favole più lunghe”
Motivazione: “Per aver proposto, attraverso un’immagine suggestiva e poetica, il tema del viaggio aereo ancorandolo al mondo dei piccoli, alla loro capacità di sognare, al loro desiderio di scoprire realtà sempre nuove”.

- Categoria WEB/ALTRI MEZZI (VINCITORE)
Unilever Dove: Campagna web “L’attacco”
Motivazione: “Per aver proposto con una modalità originale e con un linguaggio visivo di forte impatto un tema difficile e delicato. Un messaggio di attenzione destinato non solo ai genitori e alle adolescenti ma all’intera società”.
http://www.youtube.com/watch?v=TznH7dVfEBw

Ex-aequo con:
Mellin - Milupa: Campagna web “Liberi di crescere”
Motivazione: “Per aver utilizzato l’immagine dei bambini in modo curioso, inusuale, divertente. Una rappresentazione ironica delle aspettative e dei desideri dei genitori e contemporaneamente un approccio realistico sui comportamenti e sui desideri dei bambini”.
http://www.youtube.com/watch?v=_qs3W3Q1-JU

Categoria WEB/ALTRI MEZZI (MENZIONE D’ONORE)
Nestlé: Kit educational Nutrikids
Motivazione: “Per avere realizzato una proposta educativa innovativa e articolata sul tema dell’alimentazione facendo diventare i bambini protagonisti attivi del percorso formativo”.

PREMIO GIURIA DEI PICCOLI
Banca Intesa San Paolo - Spot tv “L’asilo”
Questa la motivazione di un bambino della giuria: “Il video mi piace perché racconta una storia di amicizia e poi perché mi ha emozionato….”

(Fonte Terre des Hommes)

mercoledì 27 ottobre 2010

Biennalina nazionale dell’Infanzia

Si svolgerà alla Fortezza da Basso di Firenze per 3 giornate, dal 17 al 20 novembre, la seconda edizione della Biennalina nazionale dell’Infanzia. L’appuntamento è rivolto a enti, associazioni, famiglie per avvicinarli alle soluzioni più innovative in materia di tutela e promozione dei diritti dei bambini.
La Biennalina è una ventrina importante far conoscere le politiche, le azioni e i servizi pensati per favorire la crescita dei più piccoli e sostenere le famiglie. Inoltre si traccerà una panoramica delle iniziative con cui, a livello italiano ed europeo, i bambini vengono affiancati nella crescita e nella costruzione del loro percorso di cittadinanza consapevole.
Saranno tre le aree dedicata in cui è articolata la Biennalina 2010. La prima è Musicacerba, uno spazio per conoscere le tante realtà che si occupano dell’educazione musicale dei bambini e dei ragazzi: mostre di strumenti antichi, laboratori per bambini e insegnanti, uno spazio concerti in cui si potranno esibire le scuole di musica. Altra area è quella del Museo con laboratori, giochi, giocattoli pensati dai musei per avvicinarsi ai bamnbini; lo spazio è curato da sei musei fiorentini (il Museo fiorentino di preistoria, il Museo di storia naturale dell’Università di Firenze, il Museo Stibbert, la Bottega dei ragazzi dell’Istituto degli Innocenti, il Museo Horne e il Museo dei ragazzi del Comune di Firenze).
Infine la terza area, Un passo uin libro, è dedicata alla promozione della lettura e vuole essere l’occasione per far capire ai più piccoli il ruolo fondamentale della lettura nella crescita personale di ognuno: incontri con autori e illustratori, spazi per conoscere le iniziative proposte da enti locali, biblioteche, scuole e associazioni.

Lettera al ministro Gelmini

Un gruppo di associazioni attive nel campo dell'adozione ha inviato una petizione al ministro dell'istruzione Mariastella Gelmini per sollecitare un confronto istituzionale in materia di benessere scolastico di bambine e bambini adottati.
L'iniziativa, promossa dall'associazione "Genitori si diventa", intende prioritariamente porre in evidenza il problema del passaggio dalla scuola dell'infanzia alla primaria e del primo inserimento scolastico dei bambini adottati.
Questi i termini della questione. Non è infrequente che i bambini adottati abbiano bisogno di "diluire" su tempi più lunghi il loro percorso scolastico. L'opportunità di non sottoporli a tour de force cognitivi nella fase di "acclimatamento" alla nuova famiglia e al nuovo contesto può rendere preferibile, in casi di bambini appena arrivati, lo slittamento di un anno su una classe inferiore. Anche in altri casi di bambini già in Italia da tempo può rendersi necessario un rallentamento del percorso scolastico.
Tale possibilità è consentita, da un punto di vista normativo, dalla CM 24/2006 con un'unica eccezione: l'inserimento nella prima classe della primaria. Con l'entrata in vigore del DPR 89/2009 che regolamenta l'assetto della scuola dell'infanzia e del 1° ciclo, infatti, i bambini che compiono i 6 anni entro l'anno scolastico di riferimento devono necessariamente essere iscritti alla prima classe della primaria, senza alcuna possibilità di posticipare l'inserimento né per i bambini appena arrivati, né per quelli per i quali si ritenga opportuna una permanenza più lunga nella scuola dell'infanzia. In questi casi, con la nuova normativa solo una certificazione di disabilità rende infatti possibile rinviare l'inserimento.
Le associazioni chiedono che questa incongruenza normativa venga risolta, ma anche che si colmi quel vuoto legislativo che non considera le specificità di questi alunni, che costituiscono una porzione non indifferente della popolazione scolastica.
A questo link la lettera al Ministro e un dossier sul tema: 

martedì 26 ottobre 2010

Gli immigrati, miniera d’oro per il Paese

“Cinque milioni gli immigrati in Italia, con una crescita dei residenti di 3 milioni di unità in dieci anni e di quasi un milione nell’ultimo biennio, un immigrato ogni dodici residenti”. Per il ventesimo anno consecutivo il rapporto Caritas migrantes fotografa la situazione degli stranieri nel belpaese.
Riserva sorprese il rapporto costi benefici degli stranieri in Italia. Secondo il dossier, infatti “gli immigrati versano nelle casse pubbliche più di quanto prendono come fruitori di prestazioni e servizi sociali dichiarando al fisco oltre 33 miliardi l’anno, con 11 miliardi di contributi previdenziali e fiscali annui. Entrate che hanno contribuito al risanamento del bilancio dell’Inps senza contare le spese per i permessi di soggiorno e le richieste di cittadinanza che, da sole, fruttano allo stato 100 milioni di euro”.
Insomma a guadagnarci sembra essere il sistema Italia anche quando si parla di lavoro. Il rapporto Caritas, citando uno studio della Banca D’Italia datato a luglio del 2009 evidenzia come “gli stranieri svolgano una funzione complementare agli italiani favorendone migliori opportunità occupazionali. Se questa forza lavoro venisse a mancare, si chiede la Caritas, svuotando settori importanti come l’agricoltura, l’edilizia, l’industria, i servizi sociali, il nostro Paese sarebbe in grado di affrontare il futuro?”
Eppure gli italiani non hanno percezione di questa realtà. Complice la recessione, la figura dell’immigrato secondo il dossier, ha acutizzato fenomeni di intolleranza, come se l’origine della crisi fosse un problema da collegare agli stranieri. La causa di questo fenomeno è spiegata nel documento: “Molti lavori vengono rifiutati dagli italiani anche in periodi critici per l’occupazione, non solo lavori stagionali, ma anche impieghi nei settori manifatturieri più qualificati. La conseguenza è che il numero degli occupati stranieri continua a crescere con un incidenza sempre maggiore sul prodotto interno lordo e una retribuzione netta mensile di circa 900 euro contro i 1300 degli italiani”.
Ma il dossier denuncia come “nel 2009 il fondo nazionale per l’inclusione sociale sia rimasto sprovvisto di copertura e questa carenza – dice la Caritas – complica ancora di più l’integrazione a fronte di una diminuita capacità di spesa delle famiglie anche immigrate”. Più difficile per gli stranieri anche l’accesso ai servizi sociali: tra la popolazione immigrata regolare, solo il 68% è iscritto al servizio sanitario nazionale, aumentando dunque i ricoveri in stato di urgenza. Problemi anche per il bonus bebè, che esclude inspiegabilmente le famiglie straniere, anche se, come si legge nel rapporto, i costi per la crescita di un figlio sono pari a 9 mila euro l’anno sia per gli italiani che per gli stranieri. Allo sesso modo i capifamiglia stranieri hanno trovato più difficile accedere ad ai benefici sociali erogati dagli Enti Locali.
“Gli atti di discriminazione – spiega il documento – sono presenti a tutti i livelli. Alcune compagnie di assicurazione, ricordano i relatori del rapporto, praticano agli immigrati polizze RC auto più costose per quello che definiscono il rischio etnico”.
Sfatato, invece, il luogo comune straniero-delinquenza: “Tra il 2007 e il 2009 calano del 13,5% le denunce nei confronti degli immigrati regolari e nello stesso periodo i soli stranieri residenti crescono del 25%. Il tasso di criminalità dei regolari, spiegano i relatori è sostanzialmente uguale a quello degli italiani”. Particolare il caso di Roma, dove in tre anni la popolazione straniera regolare è cresciuta del 62%, le denunce contro regolari e irregolari del 6,8%. Eclatante il caso romeno: +142% di presenze, -13% di denunce.
“L’immigrazione – dicono i curatori del Dossier statistico – è un’opportunità che ci viene offerta dalla storia per il nostro benessere economico e la nostra crescita culturale è quindi necessaria una riflessione rigorosa suI flussi migratori e le capacità di accoglienza”. Anche in questo caso sono i numeri del rapporto a parlare: “18.361 persone allontanate dall’Italia nel 2009. 4.298 respingimenti e 14.063 rimpatri forzati. Mentre le persone rintracciate in posizione irregolare, ma non ottemperanti all’intimazione di lasciare il territorio italiano, sono state 34.462. Le persone trattenute nei centri di identificazione e di espulsione sono state 10.913”.
La Caritas punta il dito anche contro gli sbarchi e gli immigrati irregolari sottolineando che “il rigore va unito al rispetto del diritto d’asilo e della protezione umanitaria, di cui continuano ad avere bisogno persone in fuga da situazioni disperate e in pericolo di vita. Nella stragrande maggioranza dei casi all’origine dell’irregolarità vi sono gli ingressi legali in Italia, con o senza visto, di decine di milioni di stranieri che arrivano per turismo, affari, e altri motivi. Rispetto a questi flussi imponenti, e non eliminabili, anche la punta massima di sbarchi raggiunta nel 2008 (quasi 37mila persone) è ben poca cosa. È necessario dunque incentivare i percorsi regolari dell’immigrazione – proseguono i relatori – estendere i rimpatri assistiti a favore degli irregolari, come raccomandato dalla stessa Commissione europea, trasformando il ritorno di chi non ha avuto sbocco o successo nell’immigrazione in un investimento positivo per i paesi di origine. Non ha dunque senso – secondo la Caritas – costringere ad andar via lavoratori già inseriti, incrementando il lavoro irregolare come hanno fatto alcuni enti locali che hanno impiegato fondi per l’allontanamento degli stranieri, non riuscendo nell’intento”.
Il nostro Paese non fa bella figura neanche quando si tira in causa il rispetto e la parità dei diritti visto che solo nel 2009, secondo la Caritas, sono stati aperti 212 procedimenti per reati di tratta con bambini e donne sempre più spesso vittime di sfruttamento sessuale e lavorativo. Rilanciano i curatori del rapporto sulle responsabilità politiche: “Se l’immigrazione è funzionale allo sviluppo del Paese, l’agenda politica è chiamata a riflettere sugli aspetti normativi più impegnativi. È questa la strada più fruttuosa sotto tutti i punti di vista, economico e occupazionale, culturale e religioso. Con una raccomandazione: “Dalla sindrome dell’invasione bisogna passare all’incontro e al dialogo”.
(Fonte Il Fatto Quotidiano)

Cure urgenti anche agli immigrati La Consulta dà ragione alla Puglia

E' giusto che il servizio sanitario garantisca le cure urgenti agli stranieri, anche nel caso in cui siano immigrati clandestini. La Corte Costituzionale ha infatti respinto il ricorso presentato dal governo nei confronti di una legge della Regione Puglia. "La Corte - ha sottolineato l'assessore al welfare della Regione Puglia, Elena Gentile - dà ragione alla Regione Puglia: sì alle cure urgenti e alla scelta del medico di base per gli stranieri con STP".
Con la sentenza n. 299/2010 del 22 ottobre, pertanto, la Corte Costituzionale "respinge quasi per intero - aggiunge Gentile - il ricorso presentato dal Presidente del Consiglio dei Ministri contro molte disposizioni contenute nella Legge Regione Puglia 32/2009 ("Norme per l'accoglienza, la convivenza civile e l'integrazione degli immigrati in Puglia")".
"Infatti la legge regionale n. 32/2009 prevede che gli stranieri assistiti con il codice STP abbiano diritto alla scelta del medico di base (cosa non prevista dalle disposizioni nazionali). La Corte dichiara legittima questa disposizione, dato che non altera le restrizioni sul tipo di cure cui lo straniero irregolarmente soggiornante ha diritto (cure urgenti o essenziali, anche a carattere continuativo)", conclude l'assessore.
'La civiltà e la dignità fanno un passo in avanti", commenta il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola. "Il diritto alle cure - spiega Vendola - non è un cavillo che può essere rubricato alle varie ed eventuali. Il diritto della Regione di legiferare in materia poi non è, come ha ribadito la Consulta, da mettersi in discussione. Dunque rivendichiamo che la Puglia in materia di accoglienza e di integrazione degli immigrati, qualunque sia il loro status, farà il massimo, in armonia con le leggi e con i diritti universali fissati dalle carte internazionali".
Secondo Vendola infatti "la xenofobia e l'intolleranza si combattono giorno dopo giorno con una capillare opera di informazione e integrazione. Che in Puglia un immigrato possa andare a testa alta in un ambulatorio, scegliere un medico o un pediatra per i propri figli, senza paura di essere arrestato e deportato è un fatto di civiltà di cui bisogna essere orgogliosi".
(Fonte La Repubblica)

La Russia degli orrori: violenze e sevizie in orfanotrofio

Suore crudeli nella regione di Vladimir, a 200 km da Mosca. Lo hanno rivelato 3 ragazze fuggite dall’istituto incriminato, all’interno del quale si viveva come in un vero e proprio lager e non certo come in un normale orfanatrofio, dove ci si aspetta di trovare religiose dolci e affettuose dedite all’educazione.
Decine di cinghiate al giorno, orari di lavoro schiavizzanti nei campi, continui maltrattamenti e sevizie, settimane senza cibo a  solo pane acqua, ogni piccola vera o presunta disubbidienza veniva punita.
Il racconto delle tre fuggitive, affidato al quotidiano Isvetsia, sconvolge l’intera Russia, mentre le attività dell’istituto sono per il momento sospese, anche in seguito ai controlli effettuati e alle conferme riscontrate fin dalle prime indagini.
Tutto questo accade nello stesso momento di crisi profonda, durante la quale molti bambini dati in affidamento vengono purtroppo riportati negli orfanatrofi, anche a causa della crisi finanziaria che sta ritardando il versamento dei fondi statali.
(Fonte Italia News)

Benin, 60 vittime per le alluvioni

Dopo giorni di pioggia la situazione in Benin è drammatica. Si contano 60 vittime, 120 mila senzatetto e circa 680 mila persone flagellate dal maltempo. Preoccupa soprattutto la situazione umanitaria e la comparsa del colera. La mancanza di acqua potabile e di strumenti per disinfettare quella disponibile ha causato 800 casi di contagio e sette decessi.
"Sono le più gravi alluvioni dagli anni Sessanta. Il Paese è in ginocchio e i pochi aiuti umanitari non bastano. Il Benin ha bisogno di un vero sostegno da parte della comunità internazionale, in particolare servono viveri, prodotti per disinfettare l'acqua e medicinali", ha dichiarato suor Léonie Dochamou, segretaria generale della Caritas in Benin.
Le piogge hanno sommerso 51 comuni su 77 distruggendo il 40 percento dei raccolti. Nel lungo periodo, a meno di un intervento internazionale, questo porterà ad una mancanza di cibo che metterà a rischio la vita della popolazione. I fiumi i piena hanno anche travolto case, magazzini, strade e le poche infrastrutture pubbliche.
"L'acqua non sta defluendo e continua a piovere. Non possiamo più aspettare un ulteriore deteriorarsi della situazione. La comunità internazionale deve intervenire ora con maggior impegno", spiega Rotimy Djossaya, direttore in Benin dell'organizzazione internazionale Care

Adozioni Internazionali Romania: a Brasov va in scena l’adozione europea.

Sarà la Romania, tanto vituperata per la chiusura delle Adozioni Internazionali (legge 273/2004), la prima nazione europea ad introdurre una sconvolgente novità proprio in questo ambito?
Grazie al grande lavoro della società civile è in corso oggi a Brasov, un importante incontro tra il Presidente dell’associazione Catharsis, Azota Popescu, ed i responsabili di ORA (l’autorità centrale adozioni della Romania) oltre ad un centinaio di direttori di dipartimento provenienti da tutta la Romania.
Nell’incontro si discuteranno le proposte di modifica della legge attuale e si prenderanno in esame, uno ad uno, gli articoli dei progetti di legge, a partire da quello già segnalato da Bogdan Panait, segretario di stato nonché numero uno dell’Ufficio rumeno per le Adozioni.
La prima richiesta dell’associazione Catharsis e dei suoi giuristi è l’apertura all’adozione dei minori residenti in Romania anche da parte di persone straniere che non abbiano vincoli di parentela col minore. In questo quadro è stata proposta non solo la riapertura dell’adozione internazionale ma anche l’introduzione di un nuovo e importantissimo strumento: l’adozione intracomunitaria. L’obiettivo è quello di aprire le procedure di adozione prima di tutto a livello comunitario, favorendo l’adozione da parte di coppie residenti negli stati dell’Unione Europea.
Si tratta di una proposta che permetterebbe alla Romania di compiere un doppio passo avanti nel quadro delle adozioni e del principio di sussidiarietà. Alla luce di queste modifiche, l’adozione dei minori in Romania verrebbe attuata attraverso la ricerca di famiglie disponibili nel seguente ordine di priorità: al primo posto l’adozione nazionale con preferenza per la famiglia estesa e, a seguire, per la famiglia dell’assistente maternale (figura “professionale” tipica del sistema rumeno di affidamento temporaneo); verrebbero poi considerate l’adozione intracomunitaria e, solo infine, l’adozione internazionale.
Un ultimo punto della proposta è la modifica della norma riguardante le persone che devono consentire l’adozione del minore (articolo 11 della Legge 273/2004). Si chiede che il consenso per l’adozione, venga sempre espresso davanti ad un giudice con la convocazione delle parti.
(Fonte Agaonline)

Adozioni Internazionali: summit tra CAI ed Enti autorizzati

Sono iniziati ieri a Roma, i lavori della tre giorni che vedranno impegnati Enti Autorizzati e rappresentati della Commissione Adozioni Internazionali (CAI).
L’incontro, che vedrà la partecipazione di importanti attori del mondo delle adozioni internazionali, ha avuto inizio con una presentazione dell’indagine conoscitiva 2009 “L’esperienza adottiva dal punto di vista delle famiglie”.
A seguire saranno presentati e discussi i risultati del Gruppo Qualità: “Dall’esperienza agli orientamenti e indirizzi per un intervento di qualità nella presa in carico e accompagnamento delle famiglie adottive”. La conclusione dei lavori è invece prevista per martedì 26 ottobre con l’intervento del Sen. Carlo Amedeo Giovanardi.
L’incontro assume un’importanza strategica alla luce degli ultimi dati statistici pubblicati dalla CAI che evidenziano una fuga dalle Adozioni Internazionali.
Al 30/06/2010 sono giunti alla Commissione 1.553 decreti e per fine anno si prevede di arrivare, a meno di variazioni positive, all’incirca a quota 3.000.
Questi dati evidenziano un crollo tendenziale del 30% rispetto al 2009 quando i decreti di idoneità sono stati 4.377; il divario si fa ancora più grande (40%) se viene preso in esame il dato del 2008 che aveva registrato 5.030 decreti.
Dal rapporto statistico della CAI emerge un altro dato che desta preoccupazione: le coppie in possesso di decreti di idoneità emessi nel periodo 2006-2009 che non hanno mai conferito l’incarico ad un ente autorizzato sono state 7.731 a fronte di 21.279 decreti di idoneità emessi. Ciò significa che il 35,1% dei decreti non dà luogo a incarico a un ente autorizzato.
Il summit di Roma è stato preceduto da un incontro tra gli Enti Autorizzati per cercare di individuare possibili soluzioni al problema della rappresentatività degli stessi Enti.
A causa dei problemi relativi alla proporzionalità dei rappresentanti si è infatti creato un blocco del sistema, evidenziato da più parti. Sono mesi che non si realizzano più tavoli di discussione proprio per un problema di rappresentatività.
(Fonte AI.BI.)

3° Convegno internazionale sulla Qualità del Welfare “La tutela dei Minori” Riva del Garda 11/13 novembre 2010

Sebbene gli interventi di tutela dei minori e delle loro famiglie appaiano da tanto tempo gravati da innegabili affanni, per la soverchiante complessità delle situazioni affrontate, molte sperimentazioni virtuose ci informano che lavorare in un altro modo è possibile. Buone prassi altamente istruttive si segnalano a tutti i livelli, sia in quello generale della governance politico-amministrativa, sia in quello della dirigenza dei diversi enti coinvolti nell’erogazione dei servizi, sia nel cruciale livello dei singoli professionisti coinvolti nelle dirette decisioni sul campo (assistenti sociali, educatori, psicologi clinici, magistrati, ecc.). Il classico dilemma tra esigenze di immediato controllo dei rischi e quelle delle più lente e meditate azioni recuperative – entrambe prioritarie – deve necessariamente risolversi in format organizzativi capaci di rispondere all’incessante domanda di sicurezza, umanità e razionalità che giunge loro da territori sempre più complicati e fragili. La fatica primaria di questa ricomposizione di istanze apparentemente inconciliabili grava da tempo soprattutto sulle spalle dei singoli professionisti. Stretti, da un lato, nella tenaglia della burocrazia e delle procedure e, dall’altro, da aspettative tecnicistiche a volte inutilmente esasperate, gli operatori sociali e sanitari – perennemente in trincea sulla linea del fronte – sono chiamati a rompere l’accerchiamento e a contrattaccare con idee e pratiche metodologicamente sensate e innovative.
Il convegno intende documentare e portare allo scoperto le buone prassi di tutela minorile che, a livello nazionale e internazionale, hanno saputo creare esperienze efficaci di reale promozione della condizione minorile, specie delle situazioni più a rischio, e possono essere diffuse trasferendole, con opportuni adeguamenti, ad altri contesti. Particolare attenzione verrà data a una ‘lettura relazionale’ di questi interventi, vale a dire alla loro capacità di essere riflessivi e consistenti nel gestire i contesti relazionali, facilitando il dialogo e la compartecipazione alle decisioni tra i diversi soggetti interessati (minori, genitori, altri familiari, volontari, professionisti, ecc.), pur senza disattendere la cornice normativa del controllo istituzionale.

lunedì 25 ottobre 2010

Volontariato, la Lega cambia la legge e sposta i fondi alla Montagna

Le risorse del volontariato per le emergenze sociali potrebbero andare alla montagna. Lo prevede un progetto di legge presentato dalla Lega e contestato dal vasto mondo di associazioni e ong impegnate nel sociale che si sta mobilitando per bloccarlo: se andasse in porto, il progetto metterebbe il volontariato «nell'angolo e lo indebolirebbe. Mentre proprio, in questo momento di crisi, è uno dei pilastri della coesione sociale».
Il progetto di legge in questione (per il quale è stata chiesta la sede legislativa) è il n. 41 su «Disposizioni in favore dei territori di montagna» presentato dal leghista Roberto Simonetti, che ne è anche il relatore in Commissione bilancio alla Camera dove ora si trova. L'articolo 5 del pdl modificherebbe la legge sul volontariato (la 266/91) e - ecco una delle norme contestate - permetterebbe l'accesso ai 2,5 milioni di euro destinati al volontariato per le emergenze sociali anche ad interventi per le zone montane. «Non abbiamo niente in contrario alla valorizzazione delle aree montane, anzi - commenta Andrea Olivero, portavoce del Forum del terzo settore - ma contestiamo il metodo e il contenuto della norma che è assurda. Intanto si cambia la legge sul volontariato senza discuterne con gli interessati, in nessun altro ambito si farebbe questa cosa vergognosa. In secondo luogo, le risorse: il volontariato va tutelato, nel terzo settore è anche quello più fragile, non sostenerlo è un grave errore per le ricadute positive e di coesione sociale nel paese. Se la montagna va sostenuta e noi riteniamo che sia giusto, si prendano però le risorse da un'altra parte non da quelle già scarse a nostra disposizione. Questo vuol dire mettere il volontariato in un angolo. E non possiamo accettarlo».
Questa proposta poi «conferma - continua Olivero - che esiste una scarsa attenzione di alcune forze politiche verso la società civile. La politica è totalmente autoreferenziale e non si rende conto di ciò che le sta intorno. Se si deve discutere di riforma del volontariato si faccia nelle sedi opportune, nei tavoli costituiti al ministero per le politiche sociali». Altra norma contestata riguarda la possibilità che i centri di servizio per il volontariato (Csv), strutture territoriali a sostegno per le attività delle organizzazioni di volontariato, siano aperte a cooperative, onlus, bande musicali, filodrammatiche, gruppi sportivi. Al momento i Csv contano circa 40 mila iscritti. Nel caso passasse la norma, dovrebbero offrire servizi a 500-600 mila organizzazioni. «Il che vuol dire stravolgere i centri di servizio, e senza cambio di alcuna entità di risorse, ed anche la legge sul volontariato. E davvero questo non lo capiamo» sottolinea Olivero.
«Preoccupa - afferma Marco Granelli, presidente del CsvNet - il fatto che una normativa specifica sul tema della montagna non trovi un proprio specifico finanziamento, ma vada ad utilizzare risorse ordinarie, già destinate al volontariato per tutte le sue azioni di intervento a servizio dei beni comuni. Non si può utilizzare la stessa torta anche per gli interventi in montagna». Granelli annuncia che sta per partire una mobilitazione per bloccare il progetto di legge. Intanto, è stata inviata una lettera ai parlamentari per spiegare il dissenso e le ragioni di questo.
(Fonte L'Unità)

Aumentano le tutele per i minori figli di immigrati irregolari

La Corte di Cassazione, nel massimo consesso delle Sezioni Unite, ha deciso che non si possono mandare via gli stranieri, anche se hanno commesso reati, nel caso in cui il loro allontanamento dall'Italia, tramite il rimpatrio, abbia riflessi negativi sul generale equilibrio psico-fisico dei loro bambini. Con questa decisione la Suprema Corte ha accolto il ricorso di una signora africana, madre di tre figli residenti a Perugia, condannata per sfruttamento della prostituzione e raggiunta da foglio di via.
La signora si era rivolta alla Suprema Corte dopo una decisione della Corte d'Appello di Perugia del 2009.
Pauline N. A. ha protestato e ha fatto presente di avere tre figli ai quali il suo rimpatrio avrebbe nuociuto. Intanto proprio per il "comportamento poco attento della madre" i ragazzini erano stati dati in affido part-time a una famiglia umbra fin dal 2003.
La Cassazione, con la sentenza numero 21799, ha stabilito che i "gravi motivi" che, in base alle norme sull'immigrazione, consentono la temporanea autorizzazione del genitore con foglio di via, a rimanere in Italia, debbono essere interpretati in maniera elastica. Per i giudici non devono essere applicati solo alle "situazioni di emergenza o alle circostanze contingenti ed eccezionali strettamente collegate alla salute" del minore, ma a un ventaglio molto più ampio di circostanze.
Fra i "gravi motivi" vanno ricomprese tutte le circostanze in grado di produrre "qualsiasi danno effettivo, concreto, percepibile e obiettivamente grave che in considerazione dell'età o delle condizioni di salute ricollegabili al complessivo equilibrio psico-fisico derivi o deriverà certamente al minore dall'allontanamento del familiare o dal suo definitivo sradicamento dall'ambiente in cui è cresciuto".
Secondo la Cassazione si tratta di "situazioni di per sè non di lunga o indeterminabile durata, e non aventi tendenziale stabilità e che pur non prestandosi ad essere preventivamente catalogate e standardizzate, si concretano in eventi traumatici e non prevedibili nella vita del fanciullo che necessariamente trascendono il normale e comprensibile disagio del rimpatrio suo o del suo familiare". Adesso i giudici di Perugia dovranno meglio riconsiderare se sussistano le condizioni per convalidare l'espulsione di Pauline "esaminando i rapporti dei tre figli con la madre e il pregiudizio che agli stessi potrebbe derivare dall'espulsione della donna".
(Fonte La Repubblica)

Giornata Mondiale dell’Infanzia - Sestri Levante 19/20 novembre 2010

Il 20 novembre 2009 è stata celebrata, su iniziativa della Fondazione Mediaterraneo e della Fondazione Osservatorio del Mediterraneo, presieduta dall’On. dott. Franco Frattini, Ministro degli Affari Esteri, la Giornata Mondiale dell’Infanzia, al termine della quale è stato deciso di avviare rapporti di cooperazione tra i Paesi del Mediterraneo.
Sono stati quindi avviati i progetti, tra cui, oltre al sito www.mediaterraneoinfanzia.org, al forum per i diritti dell’infanzia e al Children’s Rights Magazine, giornale dei ragazzi online, il dialogo già avviato con l’Egitto, la Tunisia, il Marocco, l’Albania, la Libia.
Anche nel 2010, quindi, il soggetto promotore, la Fondazione Mediaterraneo, in collaborazione con l’Osservatorio del Mediterraneo, organizza, a Sestri Levante, la seconda edizione della Celebrazione della Giornata Mondiale dell’Infanzia. Sarà l’occasione per incontrarsi e confrontarsi, fare il punto sui lavori avviati e programmarne altri.
Le celebrazioni avranno la durata di due giorni: il 19 e 20 novembre 2010, secondo il programma di massima seguente:
Venerdì 19 novembre 2010.
Pomeriggio: Riunione degli esperti e dei responsabili delle istituzioni su un tema di attualità, alla quale parteciperanno gli esperti e responsabili amministrativi dell’Infanzia nei Paesi della Riva Nord e soprattutto di quella Sud; esame dello stato dei progetti di cooperazione.
Sabato 20 novembre 2010.
Mattina: Celebrazione ufficiale, con la partecipazione delle Autorità italiane e straniere che sono state per tempo invitate.
La Tunisia ha confermato la presenza del Ministro Bebia Bouhnak Chihi, Ministre des Affaires de la Femme, de la Famille, de l’Enfance et des Personnes Agées della Tunisia, insieme a cinque bambine del Village SOS Enfants di Gammarth.
Pomeriggio: Forum delle Associazioni del Mediterraneo, presentazione dei progetti, delle attività svolte da ciascuno dei partecipanti, definizione dei programmi di cooperazione per il 2011.

Il Governo nepalese costituirà un organismo per il controllo delle adozioni

Nel tentativo di regolamentare le adozioni internazionali, il governo nepalese sta per istituire un organismo indipendente atto a gestire le problematiche legate all'adozione, in modifica alla normativa vigente in Nepal.
La decisione arriva in un momento in cui vari paesi occidentali hanno interrotto a tempo indeterminato le pratiche di adozione di orfani del Nepal segnalando una serie di irregolarità, in particolare l'uso di documenti falsificati. Tra accuse crescenti di traffico di minori e falsificazione di documenti, gli Stati Uniti, il 6 agosto, avevano sospeso a tempo indeterminato le adozioni,  così come il Belgio, Canada, Danimarca, Francia, Germania, Israele, Italia, Norvegia, Spagna, Svezia, Svizzera e Gran Bretagna.
"Abbiamo presentato una proposta in tal senso al Consiglio dei Ministri per l'approvazione di un organismo indipendente", ha detto Mahendra Shrestha, segretario presso il Ministero delle donne, bambini e della previdenza sociale. "In linea con la Convenzione dell'Aia sulle adozioni, un organismo di regolazione indipendente è obbligatorio per affrontare le questioni relative alle adozioni di bambini".
Con il nuovo emendamento alla legge, il governo controllerà rigorosamente gli orfanotrofi e le Children Home che offrono bambini per l'adozione. Dopo la modifica, solo le case o gli orfanotrofi in attività da oltre cinque anni saranno ammessi a fornire bambini per l'adozione. "L'emendamento alla legge esistente è quello di controllare il traffico di bambini in nome della loro tutela", ha aggiunto Shrestha.
Secondo una fonte del ministero, il nuovo organo avrà l'autorità di controllare i documenti.
Nel frattempo, l'ambasciatore americano in Nepal Scott H DeLisi, in un incontro con il Vice Primo Ministro e Ministro degli Esteri, Sujata Koirala, ha esortato il governo a ratificare la legge e ad attuare la Convenzione dell'Aia sulle adozioni, che aveva lo scopo di tutelare i diritti dei bambini e le famiglie coinvolte.
La Conferenza dell'Aia in febbraio aveva accusato il sistema delle adozioni in Nepal di abusi diffusi, e molti paesi occidentali avevano puntanto il dito sul sistema delle adozione in Nepal.
L'ambasciata americana a Kathmandu con proprie indagini aveva individuato alcuni casi di falsi documenti civili - come ad esempio certificati di nascita prefabbricati o contraffatti.
Le Children Home raccolgono 5.000 dollari per ogni bambino dato in adozione, mentre i futuri genitori dovrebbero pagare 3.000 dollari al governo del Nepal. "Non lasceremo nulla di intentato per far adottare bambini genuinamente orfani", ha detto Shrestha.

Presentazione del Dossier Statistico 2010 "XX Rapporto sull'immigrazione"

Martedì 26 ottobre 2010 alle ore 11.00 presso la Presidenza della Regione Puglia, Lungomare N. Sauro a Bari, presentazione del Dossier Statistico 2010 "XX Rapporto sull'immigrazione -1991-2010: Per una cultura dell’altro" predisposto dalla Caritas Italiana e la Fondazione Migrantes con la collaborazione del SEI -UGL.
Il  sussidio, che sarà presentato  in contemporanea nazionale,  è noto per favorire la conoscenza del fenomeno migratorio, si compone di 50 capitoli, articolati a diversi livelli (internazionale, nazionale e regionale), con il supporto della più ampia documentazione statistica e delle indagini sul campo, in cui si affrontano gli aspetti più rilevanti del fenomeno migratorio, da quelli socioeconomici a quelli culturali e giuridici.
All’incontro, di Bari, saranno presenti:
Silvia Godelli, Assessore al Mediterraneo della Regione Puglia
Oliviero Forti, Responsabile Ufficio Immigrazione della Caritas Italiana
Angela Martiradonna, Referente regionale Dossier Immigrazione
Luciano La Gamba,  Presidente del SEI- UGL
Taysir Hasan, responsabile Centro Interculturale ABUSUAN
Coordina: Don Maurizio Tarantino, Delegato regionale Caritas per la  Puglia

La presentazione del rapporto Caritas-Migrantes è un appuntamento annuale importante per tutti coloro che trattano di fenomeni migratori: rappresentanti delle realtà immigrate, pubblici amministratori, insegnanti e operatori sociali, esponenti del volontariato religioso e laico, organizzazioni sindacali e imprenditoriali, centri di ricerca, giornalisti e studiosi.

domenica 24 ottobre 2010

Haiti, emergenza colera

Cinque casi di colera sono stati individuati a Port-au-Prince, la capitale haitiana devastata dal terremoto dello scorso gennaio, e si teme il propagarsi dell'epidemia che ha già provocato almeno 220 vittime in tutto il Paese. Una portavoce umanitaria dell'Onu, Imogen Wall, ha detto che i cinque casi, i primi confermati nella capitale dall'inizio dell'epidemia, sono persone che hanno contratto il morbo nel dipartimento di Artibonite, una delle zone più colpite, e che che poi si sono spostate a Port-au-Prince, dove si sono ammalate. «La diagnosi è stata fatta rapidamente e i malati sono stati isolati», ha detto la portavoce, citando informazioni fornite dalle autorità sanitarie haitiane. «Questo non è un nuovo focolaio di infezione». Ma le misure di prevenzione e di controllo sono aumentate a Port-au-Prince, dove centinaia di persone vivono in squallide baraccopoli e oltre un milione di sopravissuti al terremoto del 12 gennaio sono ammassati in tendopoli di fortuna. Una popolazione particolarmente vulnerabile a infezioni intestinali e malattie come il colera e la cui situazione è stata definita «pessima» dalla portavoce dell'Onu. Nelle zone più colpite, Arbonite e il Plateau central, dove le autorotà stanno tentando di contenere l'epidemia, sono stati diagnosticati oltre 3.000 casi. È questa la seconda, grave emergenza che nel 2010 ha colpito il paese caraibico, uno dei più poveri del mondo, dopo il terremoto di gennaio.

Adozioni gay, i giudici Usa respingono il ricorso dei cattolici

Una corte d’appello ha respinto il ricorso dei cattolici che si opponevano alla decisione dell’autorità di San Francisco sulle adozioni gay. I supervisori avevano condannato il Vaticano per aver ordinato alla Chatolic Charities, rete mondiale di enti di beneficenza, di discriminare l’adozione di bambini da parte di coppie gay o lesbiche. La nona Corte d’Appello di San Francisco dice no alla richiesta da parte di una organizzazione cattolica e di due cittadini di abrogare la decisione dei supervisors.
I supervisori avevano denunciato un decreto del cardinale William Levada, ex arcivescovo della città, che ora dirige la Congregazione per la Dottrina della Fede, il quale aveva affermato che permettere alle coppie gay e lesbiche di adottare bambini “equivale a recare violenza agli stessi“. I supervisori avevano bollato l’ordine del Vaticano come “odioso, discriminatorio, insulatante ed insensibile” e avevano esortato il successore di Levada, George Niederauer, e le Catholic Charities ad ignorare il divieto sulle adozioni omosessuali. Le associazioni benefiche avevano però risposto picche, bloccando le adozioni dei bambini ad ogni famiglia. Ed aveva accusato la città di aver violato l’obbligo costituzionale di  essere neutrale nei confronti della religione. Ora arriva il responso negativo dei giudici, che ci tengono a sottolineare come oggetto del provvedimento sia una discriminazione, e non certo la Chiesa.

venerdì 22 ottobre 2010

Seminario su adozioni a Potenza

Si terrà domani, 22 ottobre alle ore 15, nella sala Grippo del Palazzo di Giustizia di Potenza, il seminario di formazione ed aggiornamento sul tema “Adozioni nazionali e internazionali”, promosso dal Centro Studi per la diagnosi del disagio infantile e familiare delle Politiche Sociali della Provincia di Potenza, dall’Associazione Matrimonialisti italiani (Ami), sezione Potenza, dal Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Potenza e dall’Ordine degli Assistenti Sociali della Basilicata. L’iniziativa è patrocinata dalla Regione e dal Comune di Potenza.
Interverranno Edoardo Rossi, avvocato e presidente della sezione Ami di Torino, che relazionerà su “adozioni in casi particolari”, Angela Marsicovetere, assistente sociale responsabile del Centro Affidi della Provincia di Potenza, che interverrà sull’affidamento familiare, Maria Giorgio, avvocato dell’Ami, che parlerà della figura del “curatore speciale del minore” e Luciano Petrullo, avvocato del foro di Potenza, che si soffermerà sugli aspetti legati al ruolo dell’avvocato nel processo e nel percorso di adozione. Nel corso dell’incontro, inoltre, una coppia racconterà la propria esperienza sia in materia di affidamento familiare che di adozione.
Il seminario conclude il ciclo di quattro incontri (dal 1 al 22 ottobre), promossi per formare e aggiornare avvocati e operatori del settore sulla delicata materia delle adozioni nazionali e internazionali. Durante i seminari, infatti, sono stati approfonditi diversi aspetti della materia, dalle “linee guida regionali sull’adozione” al sostegno nell’espletamento delle procedure, dagli aspetti problematici dell’inserimento dei minori nelle famiglie adottive al ruolo degli enti autorizzati.

Adozioni internazionali, eta’ media dei bambini in aumento

L'eta' media dei minori stranieri adottati in Italia e' di 5,9 anni. E' quanto rivela lla Commissione adozioni internazionali.
L'eta' media dei minori stranieri adottati in Italia e' di 5,9 anni. E' quanto rivela il rapporto emestrale sui flussi informativi dei minori stranieri autorizzati all'ingresso in Italia a scopo adottivo pubblicato dalla Commissione adozioni internazionali.
Il dato piu' sorprendente e' proprio quello relativo all'eta' media dei minori adottati, in aumento rispetto al dato registrato nello stesso periodo del 2009. Di questi bambini il 56,8% sono maschi e il 43,2% femmine. Relativamente alle classi di eta' dei minori adottati, i dati del monitoraggio segnalano che il 44% ha un'eta' compresa fra 5 e 9 anni, il 35,5% fra 1 e 4 anni, il 13,4% pari o superiore a 10 anni, il 7,1% inferiore all'anno. Da un'analisi generale del rapporto statistico della Commissione relativamente al primo semestre 2010, si evidenzia anche una lieve diminuzione, pari al 4,2%, dei minori stranieri adottati. Da segnalare, pero', nei mesi di luglio e agosto 2010 un aumento significativo delle adozioni dell'1,8% rispetto al 2009.
Il primo Paese per provenienza dei minori e' la Federazione Russa (18,64% per un totale di 332 minori), seguita dall'Ucraina (10,50% con 187 minori). Nel dettaglio, a seguire i dati relativi a Colombia (9,9% con 178 minori), Vietnam (7,86% con 140 minori), Brasile (6,57% con 117 minori), Etiopia e Polonia (6,06% con 108 minori), Bulgaria (3,31% con 59 minori), India (3,03% con 54 minori) e Ungheria (2,58% con 46 minori).
Fonte: (Commissione adozioni internazionali)

La Camera approva la mozione unica per la tutela dei minori stranieri non accompagnati

La Camera dei Deputati ha approvato ieri a larga maggioranza una mozione relativa alle iniziative a tutela dei minori stranieri non accompagnati. Il testo (Mozioni Capitanio Santolini ed altri n. 1-00394, Zampa ed altri n. 1-00361, Di Giuseppe ed altri n. 1-00367, Mussolini ed altri n. 1-00371, Mosella ed altri n. 1-00453, Misiti ed altri n. 1-00455 e Iannaccone ed altri n. 1-00456), che prende spunto dal rapporto sui minori stranieri non accompagnati redatto dall’Anci, impegna il Governo “a predisporre tutte le misure atte a far sì che la permanenza dei minori nell’ambito delle strutture di accoglienza che li ospitano, dopo il rilascio dai centri di prima accoglienza, non sia in alcun modo condizionata da valutazioni di convenienza economica delle strutture stesse, le quali potrebbero indurre i minori ad allontanarsi, favorendone lo stato di clandestinità; a coordinare le opportune iniziative per instaurare una rete di comunità alloggio estesa al territorio nazionale, evitando la concentrazione in alcune regioni, attraverso la quale ospitare i minori stranieri non accompagnati all’atto delle dimissioni dai centri di prima accoglienza, per ripartire equamente il carico finanziario di tale ospitalità, valutando se porre a carico dello Stato le spese dell’accoglienza a lungo termine di questi minori”.
Il Governo viene, poi, impegnato “a verificare se i criteri utilizzati per l’adozione dei provvedimenti di tutela dei minori stranieri non accompagnati siano omogenei su tutto il territorio nazionale; ad adoperarsi, nell’ambito delle proprie competenze, affinché ogni intervento, anche normativo, che influisca sulla condizione dei minori stranieri non accompagnati, risulti in armonia con i principi della Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, nonché con la normativa dell’Unione europea e con le indicazioni del Consiglio d’Europa in materia; ad adoperarsi per rendere effettivo l’esercizio del diritto d’asilo dei minori stranieri non accompagnati; a garantire ai minori stranieri non accompagnati uno status giuridico in grado di poterli maggiormente tutelare; ad attuare tempestivamente il rafforzamento della protezione dei minori stranieri, nonché provvedimenti in linea con la Carta europea dei diritti fondamentali e con la Convenzione sui diritti del fanciullo, con particolare riguardo a quelli non accompagnati, che sono spesso le prime vittime dell’immigrazione clandestina; ad avviare una strategia di intervento sul tema, in un’ottica di collaborazione tra amministrazione centrale ed enti locali, affrontando alcuni aspetti che hanno importanti ripercussioni sulle caratteristiche che il fenomeno assume in Italia, come l’accertamento dell’età e della nazionalità, l’identificazione, le indagini familiari, il rafforzamento delle capacità operative delle aree di ingresso; ad adoperarsi affinché siano destinate adeguate risorse finanziarie a favore dei minori stranieri non accompagnati, anche per assicurare, in accordo con la Conferenza unificata, la prosecuzione dei progetti e delle iniziative già avviate, quali, ad esempio, il programma nazionale di protezione dei minori stranieri non accompagnati, che il Comitato per i minori stranieri gestisce con l’Anci; a considerare la possibilità di assumere le necessarie iniziative per rilasciare il permesso di soggiorno anche per quei minori stranieri che abbiano raggiunto la maggiore età e che abbiano già intrapreso un percorso documentato di integrazione sociale e civile”. 

Repubblica Democratica del Congo: rapporto Onu

Amnesty International ha dichiarato oggi che la pubblicazione di un rapporto dell'Alto commissario per i diritti umani delle Nazioni Unite che documenta gravi violazioni dei diritti umani nella Repubblica Democratica del Congo (Rdc) è un primo passo avanti significativo ma che occorrono azioni concrete per assicurare alla giustizia i responsabili.
"Il ciclo di violenza e di abusi terminerà solo se i responsabili di crimini di diritto internazionale saranno chiamati a risponderne" - ha dichiarato Salil Shetty, Segretario generale di Amnesty International. "La pubblicazione di questo rapporto dovrebbe essere solo il primo passo in questa direzione, e non l'ultimo".
Il rapporto delle Nazioni Unite rappresenta la più completa indagine sulle gravi violazioni dei diritti umani commesse nella Rdc dal marzo 1993 al giugno 2003.
"Spetta ora al governo congolese, col sostegno dei governi regionali e dei paesi donatori, garantire che le conclusioni del rapporto si tradurranno in azioni concrete. Questo significa indagini e procedimenti giudiziari per chi ha commesso quei crimini orribili e anche riparazione in favore delle vittime" - ha aggiunto Shetty.
Amnesty International ha sollecitato il governo di Kinshasa e le Nazioni Unite a istituire urgentemente una task force per sviluppare un piano d'azione complessivo e a lungo termine per porre fine all'impunità per i crimini commessi nel decennio cui fa riferimento il rapporto delle Nazioni Unite così come per quelli che si verificano ancora oggi su base quotidiana.
Il rapporto delle Nazioni Unite evidenzia anche l'incapacità del sistema giudiziario della Rdc di processare i responsabili di crimini di guerra, nonostante alcuni tentativi di riformarlo da parte del governo e della comunità internazionale.
A fronte di decine di migliaia di responsabili di crimini indicibili, il rapporto delle Nazioni Unite afferma che dal 1993 sono stati celebrati solo 12 processi (di fronte alle corti marziali e non ai tribunali civili) e solo due di questi hanno riguardato crimini commessi dal 1993 al giugno 2003.
Inoltre, solo quattro persone sono state citate nei mandati di cattura emessi dalla Corte penale internazionale per i crimini commessi nella Rdc. Tra queste, il generale Bosco Ntaganda, che il governo congolese non solo ha rifiutato di catturare ma anche promosso di grado all'interno delle sue forze armate.
Amnesty International sollecita il governo congolese e la comunità internazionale a destinare maggiori risorse per istituire un sistema di giustizia indipendente ed efficace.
"A meno che i responsabili non siano chiamati a rispondere sul piano penale del loro operato e non emerga la verità sulle violazioni dei diritti umani, la pace e la stabilità nella regione dei Grandi Laghi non saranno raggiunte" - ha messo in guardia Shetty.
"Le recenti notizie di stupri di massa nella regione orientale di Walikale mostrano in tutta evidenza come la popolazione civile sia ancora a rischio e come la mancanza di indagini e procedimenti giudiziari si traduca nel segnale che i responsabili possono ancora agire nella completa impunità" - ha commentato Shetty.
Amnesty International chiede al governo della Rdc e alle Nazioni Unite di prestare una più coerente e sostanziale attenzione alla professionalizzazione dell'esercito nazionale, che comprenda anche un'efficace procedura di verifica, azione che il rapporto delle Nazioni Unite considera essenziale ai fini di qualsiasi credibile iniziativa nel campo della giustizia nel paese.

giovedì 21 ottobre 2010

Ai neo papà garantite due settimane di congedo

Le mamme di tutta Europa dovranno avere diritto a 20 settimane di congedo retribuito al 100 per cento. Ma soprattutto i papà potranno stare con il loro neonato per almeno due settimane, anch'essi con stipendio pieno. Tra una marea di palloncini rosa e celesti il Parlamento Ue ha approvato gli emendamenti alla proposta di direttiva sui congedi parentali della Commissione europea. In Italia i cinque mesi di congedo per le madri sono già garantiti per legge, ma non in tutti i casi la paga è al 100 per cento. Il nostro Paese è all'avanguardia in Europa, ma è una felice novità per i padri italiani quella di poter usufruire di due settimane pagate di congedo obbligatorio di paternità.
L'emendamento che innalza la soglia minima di permesso per le mamme a 20 settimane (oggi erano solo 14) è passato per appena sette voti: 327 sì, 320 no e 30 astenuti. L'intero testo della relazione che porta il nome dell'eurodeputata socialista portoghese Edite Estrela, è stato approvato con 390 voti a favore, 192 contrari e 59 astenuti.
(Fonte La Repubblica)

Child in the City 2010 a Firenze

La 5.a edizione della Conferenza Child in the City avrà luogo a Firenze dal 27 al 29 ottobre. Questa conferenza internazionale e fiera commerciale sulle città amiche dei bambini è un progetto congiunto della Child in the City Foundation e della Rete Europea delle Città Amiche dei Bambini (ENCFC). Ambedue le organizzazioni incoraggiano le città a diventare più amiche dei bambini.
Questa edizione continuerà a sviluppare le idee degli eventi precedenti, come la partecipazione dei bambini, spazi per l’infanzia, la mobilità dei ragazzi e gli strumenti di valutazione. Per quanto riguarda gli strumenti di valutazione, il Centro di Ricerca degli Innocenti dell’UNICEF e l’organizzazione Childwatch presenteranno il risultati di una iniziativa di ricerca internazionale, che mette l’accento sulla partecipazione dei bambini e della comunità. Quest’anno, un’altro tema importante sarà quello della povertà infantile. L’attuazione dei principi contenuti nella Convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia ai livelli delle città e delle comunità sarà valutata attraverso recenti ricerche e pratiche.
La conferenza “Child in the City” offre le migliori occasioni per raccogliere importanti contributi su quattro temi che sono fondamentali nella vita dei bambini e degli adolescenti: la povertà infantile, gli strumenti di valutazione del grado di “amicizia”, la partecipazione e il diritto al gioco.
Verranno presentati risultati recenti ed esperienze sia da chi è attivo al livello locale, sia da ricercatori. Illustreranno le dinamiche del movimento delle città amiche dei bambini.
Speriamo che questa conferenza possa contribuire a dare un incentive nuovo per potere meglio attuare, anche al livello locale, i Diritti dell’Infanzia.
Per informazioni: http://childinthecity.com

Finanziaria 2011, cooperazione addio. Taglio del 45% sui fondi per lo sviluppo

La Finanziaria 2011 licenziata ieri dal Consiglio dei Ministri pone la definitiva pietra tombale sulla cooperazione italiana. Questo è quanto emerge dalle prime reazioni raccolte tra gli operatori del settore che, per l'ennesima volta, si trovano a denunciare il mancato rispetto degli impegni internazionali presi dal nostro paese.
Infatti, meno di un mese dopo l'Assemblea Generale dell'ONU dedicata agli obiettivi del millennio, il Governo ha deciso di tagliare del 45% i fondi dedicati alla cooperazione allo sviluppo dal nostro paese, raggiungendo il record negativo di 179 milioni di euro per il 2011. Una cifra - la più bassa degli ultimi 20 anni - cui devono essere ulteriormente sottratti circa 80 milioni di euro per le spese di gestione, lasciando meno di 90 milioni per le nuove operazioni sul terreno. Per dare una proporzione, l'Italia contribuisce alla lotta alla povertà per meno di un sesto  dei fondi annuali della famiglia internazionale Medici Senza Frontiere. La protesta del settore nell'amara dichiarazione del presidente delle Ong italiane, Francesco Petrelli: "Di fatto il governo italiano con questa scelta si assume la responsabilità di lasciare milioni di persone a un futuro di fame povertà, pandemie come l’AIDS e la tubercolosi". Che poi aggiunge: "La stessa Direzione Generale Cooperazione allo Sviluppo del Ministero Affari Esteri rischia in questo quadro di non avere più senso, venendo letteralmente a mancare l'oggetto delle proprie attività. Chiediamo al Parlamento alle forze politiche, della società civile di impedire che la cooperazione si cancellata. Sono in gioco non solo fondamentali valori di solidarietà e giustizia, ma anche la credibilità e il ruolo dell'Italia".   
E questo avviene mentre in Europa i tagli toccano tutti i settori salvo quello della cooperazione allo sviluppo. Lo stesso Regno Unito, costretto ad una cura dimagrante dal nuovo governo conservatore, ha lasciato intatti gli stanziamenti per la lotta internazionale alla povertà. Una scelta in ossequio ad un principio morale di solidarietà, ma anche nell'ottica di un investimento nella sicurezza e nella stabilità internazionali.
La partita degli aiuti allo sviluppo, in cui l'Italia ha sino ad oggi accumulato ritardi per oltre 20 miliardi di dollari, non riguarda solamente le vaccinazioni o le distribuzioni alimentari nei paesi in via di sviluppo, ma è una delle chiavi di volta per l'accesso alle posizioni decisionali del futuro sistema internazionale. Basti pensare che paesi emergenti come il Brasile o la Cina stanno aumentando ogni anno i propri investimenti in cooperazione internazionale, nella certezza che ciò contribuisce alla tutela del proprio interesse nazionale.
La decisione di quest'anno, denunciano le Organizzazioni Non Governative, viene presa non solo in contrasto con gli impegni presi internazionalmente dal nostro paese, ma anche con una precisa volontà del Parlamento che a giugno aveva impegnato il Governo a non ridurre i fondi per la cooperazione allo sviluppo.
L'auspicio delle Ong è che questa politica poco lungimirante venga ribaltata in ambito di discussione in aula. Il mantenimento dei fondi del 2010 - che già ci ponevano in fondo alle classifiche europee - è la precondizione necessaria per non far calare definitivamente il sipario sulla cooperazione allo sviluppo italiana.

Dipendenti in maternità: sgravi contributivi per le sostituzioni

In caso di assunzione a termine (anche con contratto part-time) per sostituzione di maternità è previsto uno sgravio contributivo, limitatamente alla quota a carico del datore di lavoro, e dei premi assicurativi INAIL del 50%. Il beneficio si applica a favore delle aziende:
a) con meno di 20 dipendenti che assumono per sostituire lavoratori subordinati in maternità (congedo di maternità o di paternità, congedo parentale e congedo per malattia del figlio). In tal caso l’agevolazione si applica fino al compimento di un anno di età del figlio del lavoratore o della lavoratrice in congedo o, nel caso di minore adottato o in affidamento, per un anno dal suo ingresso nel nucleo familiare;
b) in cui operano lavoratrici autonome (coltivatrici dirette, mezzadre e colone, artigiane ed esercenti attività commerciali) in astensione del lavoro per maternità. E’ infatti possibile assumere lavoratori a termine in sostituzione di tali lavoratrici per un periodo massimo di 12 mesi e, comunque, entro il primo anno di vita del bambino o, nel caso di minore adottato o in affidamento, per un anno del suo ingresso nel nucleo familiare.
La concessione del beneficio contributivo prescinde dalla corrispondenza tra la qualifica del sostituto e quella in possesso del sostituto.
Il beneficio è riconosciuto anche in caso di sostituzione di un apprendista con una persona qualificata, purché sia rispettata l’equivalenza oraria delle prestazione.
L’azienda interessata allo sgravio contributivo deve attestare, mediante autocertificazione da presentare alla competente sede INPS, di essere in possesso del requisito occupazionale, se richiesto, e che l’assunzione dei lavoratori a termine è effettuata in sostituzione di dipendenti in astensione obbligatoria (anche anticipata), facoltativa nel primo anno di età del bambino o per malattie del bambino di età non superiore a un anno.
(Fonte PMI)

mercoledì 20 ottobre 2010

"Adozioni in pancia”: scontro Aibi-Giovanardi

Adottare, anche in Italia, secondo il modello “Juno”, l’adolescente americana resa popolare dall’omonimo  film e che invece di abortire sceglie, con tanto di pancione, chi adotterà  suo figlio. Sarebbe una novità  per il  nostro Paese, e qualora diventi realtà riguarderà proprio bambini nati in Usa. Al momento,  però, l’ipotesi è al centro di uno scontro fra l’unico ente italiano autorizzato negli Stati Uniti, l’Aibi (Amici del bambini), e il presidente della Commissione per le adozioni internazionali, ii sottosegretario Carlo Giovanardi. Della vicenda si occuperà la stessa commissione, nella prossima riunione.  L’Aibi ha annunciato oggi che si sta attivando con con coppie  italiane per la cosiddetta “adozione diretta”, legale negli Usa, dove è la madre (o i genitori biologici) a scegliere la coppia a cui dare il proprio  figlio in adozione, anche quando e ancora in corso la gravidanza. In questo  tipo di adozione, rientrano  anche i casi di donne incinte in difficoltà  che non riescono a trovare  una famiglia americana che voglia adottare  il loro bimbo.
All’annuncio  orà è arrivato lo stop di Giovanardi. Queste procedure, non sono previste  dalla normativa  italiana. E quindi non si possono fare. La legge italiana  è chiara e non consente contatti  di tipo privatistico, contrattuali, fra la famiglia biologica e la famiglia adottiva. Neanche l’Aibi puà farlo.
Contrari  alle  adozioni dirette  anche l’Anfaa (Associazione famiglie adottive ed affidatarie) e Alessandra Mussolini, presidente della Commissione bicamerale per l’infanzia, che temono l’alimentarsi  di un mercato  e di una compravendita.  Una volta che sara fatta chiarezza sulla questione, resta per le famiglie ii nodo  del costi che per l’intera procedura variano da 20 a 28mila dollari. In particolare, la coppia adottante provvede a sostenere la famiglia biologica nel corso della gravidanza, coprendo  le spese mediche  e, in alcuni casi, anche  altre spese come vitto e alloggio.
(Fonte l'Avvenire)

Informare e' prevenire? - Incontro a Bari

Il Coordinamento Donne del Circolo Acli “Don Franco Ricci” di Bari, in collaborazione con le Associazioni  "I Colori del Mondo" e "Bariattiva", nell’ambito della sua programmazione, ha  organizzato una serie di incontri con esperti con l’intento di diffondere, in maniera capillare, la cultura della prevenzione.  A tal fine è nato il progetto "INFORMARE E' PREVENIRE?",  perché è fondamentale, in una società attiva e partecipativa, informare per prevenire il maggior numero possibile di patologie.
Nel primo incontro parlerà  la dott.ssa ANTONIETTA ANCONA, responsabile del reparto di senologia presso l’ospedale San Paolo di Bari, sull'informazione necessaria alla prevenzione nelle patologie della mammella.
L’incontro si terrà GIOVEDI' 21 OTTOBRE ALLE ORE 17.30 presso la Scuola Media Statale "Zingarelli" in Via Pansini, 3 a Bari.
Vista l'importanza e l'attualità degli argomenti trattati, invitiamo tutti a partecipare all’incontro e a diffondere l’iniziativa.

Fondo Nuovi Nati

Il Fondo Nuovi Nati è un finanziamento di 5.000 euro concesso a tassi particolarmente agevolati a tutte le famiglie che hanno avuto un bambino nel 2009, 2010 e 2011.
Questo tipo di finanziamento è inoltre esteso alle famiglie che hanno adottato o adotteranno un bambino. Le risorse finanziarie a disposizione per questa iniziativa ammontano in totale a 85 milioni di euro.
Il Fondo Nuovi Nati era stato lanciato con il decreto anticrisi ed è di recente diventato operativo con la pubblicazione dello specifico regolamento sulla Gazzetta Ufficiale e la firma del protocollo d'Intesa tra l'Associazione Bancaria Italiana e il sottosegretario alle Politiche della famiglia. Alla firma dell'intesa sono seguite le specifiche convenzioni tra gli intermediari finanziare aderenti e le banche.
Non tutti gli istituti di credito hanno però aderito. Le banche possono infatti decidere in autonomia di aderire o meno e anche valutare singolarmente caso per caso prima di concedere il prestito.
Ogni finanziamento avrà un ammontare massimo di 5.000 euro a tasso fisso e una durata non superiore ai 5 anni. La garanzia del fondo nuovi nati è concessa nella misura del 50% del finanziamento. Il prestito può essere utilizzato per qualunque tipo di spesa.
Come detto sopra il finanziamento è concesso ai genitori di bambini nati nel 2009, 2010 e 2011 e, nel caso della potestà più minori, possono essere richiesti più finanziamenti.
La domanda va presentata entro il 30 giugno dell'anno successivo alla nascita o adozione del bimbo. Particolare attenzione va posta nei casi di adozioni internazionali: in questi casi bisogna fare riferimento al provvedimento rilasciato dalla Commissione per le adozioni internazionali.
Il Fondo Nuovi Nati prevede inoltre un ulteriore contributo che riduce il tasso di interesse allo 0,5% concesso alle famiglie con bambini nati o adottati nel 2009 che siano portatori di malattie rare. L' elenco delle malattie considerate tali può essere consultato all'articolo 5, comma 1, lettera b.
Per ottenere questo tasso agevolato è necessario presentare specifica domanda entro il 31 dicembre 2011, contestualmente alla richiesta del finanziamento del Fondo Nuovi Nati o anche successivamente a questa.
Per ottenere il finanziamento bisogna poi rivolgersi agli intermediari finanziari o banche aderenti l'iniziativa . L'elenco si trova sul sito dell'Associazione Bancaria Italiana. Per quel che riguarda i documenti per il finanziamento, bisogna nello specifico compilare un apposito moduli di autocertificazione nel quale è necessario dichiarare le propri generalità e quelle del bambino nato o adottato e l'esercizio della potestà genitoriale sul minore.
Bisogna inoltre specificare se la potestà è esercitata congiuntamente ad un altro soggetto e, in tal caso, specificare le generalità del secondo soggetto e dichiarare che viene richiesto un solo finanziamento per ogni minore.
Inoltre, in caso di richiesta di contributo per bambini affetti da una malattia rara, bisogna possedere anche il certificato di una struttura sanitaria che attesta la patologia dichiarata.
E' poi la banca a provvedere a svolgere a verificare i requisti per il finanziamento, svolgendo i vari accertamenti e a decidendo riguardo l'erogazione del prestito.
In caso di esito positivo l'istituto di credito accredita sul conto del beneficiario l'importo concordato, secondo le modalità previste. Il debito può essere poi estinto con rate concordate al momento della sottoscrizione del finanziamento o anche in un'unica soluzione.
Se dovesse risultare che chi ha richiesto il finanziamento ha dichiarato il falso questo viene subito revocato. Nei casi di insolvenza vengono applicate le procedure esecutive ordinarie per il recupero dei crediti.
Per informazioni: www.fondonuovinati.it

Conferenza Nazionale della Famiglia a Milano

La Conferenza Nazionale della Famiglia è una grande occasione di incontro tra le amministrazioni pubbliche centrali, regionali e locali, le associazioni, il privato sociale, le imprese, le organizzazioni dei lavoratori e tutte le realtà interessate alle tematiche familiari.
La famiglia resta, infatti, per comune percezione nel Paese, la fondamentale istituzione della società e richiede, specialmente in questo momento di pronunciata crisi economica e sociale, la pianificazione di interventi adeguati e meditati, che ne sostengano la funzione e ne promuovano il ruolo.
L'evento, organizzato dal competente Dipartimento della Presidenza del Consiglio dei Ministri, unitamente all'Osservatorio Nazionale e al relativo Comitato Tecnico Scientifico, che ne coadiuvano l'azione, si svolge al massimo livello istituzionale, come momento di confronto e di riflessione, nella prospettiva di delineare gli obiettivi e gli strumenti delle più efficaci politiche per la famiglia. Si intende realizzare, in tal modo, un'ampia consultazione tra le forze coinvolte, finalizzata ad arricchire il lavoro di formulazione del Piano Nazionale delle politiche per la famiglia che il Governo ha intenzione di emanare nei primi mesi del 2011.
Sono previsti tre giorni di dibattiti, durante i quali le tematiche familiari saranno affrontate nella loro completezza e da diversi punti di vista. I lavori saranno articolati attorno a sessioni plenarie e tematiche, il cui programma prevede l'intervento dei più noti studiosi italiani delle diverse discipline che si occupano del fenomeno, come anche dei più rilevanti attori istituzionali e sociali in questo campo; nondimeno, grande  spazio nel programma stesso è lasciato al libero contributo di quanti, individui e gruppi, sono impegnati nell'intreccio di servizi pubblici e privati alla famiglia, nell'auspicio di una partecipazione larga e spontanea.
La Conferenza si terrà a Milano nei giorni 8, 9 e 10 novembre 2010 presso il Milano Convention Centre.
Alla conferenza è stato dedicato un sito internet all'indirizzo http://www.conferenzafamiglia.it/