martedì 10 maggio 2011

Cina, funzionari vendevano bambini

Le autorita' cinesi stanno indagando su un traffico di bambini che ha coinvolto alcuni funzionari governativi nella provincia dello Hunan. Lo riferisce il Global Times. Secondo l'accusa, negli ultimi dieci anni dei funzionari dell'ufficio di pianificazione familiare di Shaoyang hanno preso almeno una ventina di bambini dalla contea di Longhui, bambini nati al di fuori della regola del figlio unico e poi ceduti ad un centro per le adozioni. I bambini, venduti per 3.000 dollari l'uno (mentre ai funzionari andavano circa 130 euro l'uno), sono stati gia' adottati e vivono in diverse parti del pianeta. I funzionari si sono giustificati dicendo di aver fatto del bene visto che le famiglie non avrebbero potuto sostenere le multe per aver messo al mondo figli oltre al primo, ma molte famiglie hanno denunciato che sono stati presi anche i loro figli unici. Gia' nel 2005 si era cominciato a parlare di un caso analogo. L'area dalla quale provengono i bambini venduti si trova sotto la soglia di poverta' e conta oltre un milione di abitanti.
(Fonte Blitz Quotidiano)

lunedì 9 maggio 2011

Su Sky un programma dedicato al non profit

Dal 10 maggio Easybaby (canale 137 di SKY,) apre un nuovo spazio in palinsesto per Easybaby & Friends, il magazine settimanale che il canale mette a disposizione delle associazioni, un programma dedicato al sociale, al non profit e alle iniziative di sostegno per bimbi, donne, famiglie in onda ogni martedì alle ore 21.30 e la domenica alle ore 15.00.
famiglia
Tante storie, tanti temi, tanti cuori, Easybaby & Friends è un programma che dà voce e visibilità mediatica a progetti sociali e solidali firmati da associazioni sia italiane sia straniere. Nel corso di ogni puntata vengono raccontati campagne, interventi, iniziative, ancora in fase di realizzazione o già conclusi con successo, attraverso filmati, reportage, immagini, informazioni e documenti. Easybaby & Friends parte dall’idea che aiutare aiuta a crescere, e che insieme è possibile cambiare, anche con un piccolo gesto o semplicemente informandosi e conoscendo meglio problemi e opportunità di soluzione.
Tutte le associazioni interessate a inviare i propri materiali video per partecipare a Easybaby & Friends trovano al sito www.easybaby.it i riferimenti per contattare la redazione.
Easybaby, canale 137 di SKY, nasce da un’idea di una mamma ex-McKinsey, Lorenza Minola ed è il primo canale televisivo dedicato ai genitori, un canale che parla ai grandi dei piccoli. Con appuntamenti fissi quotidiani, easybaby si prende cura dei genitori e di chi vuole diventarlo (e anche dei nonni, degli zii, delle tate) offrendo tutti i giorni consulenze, pareri e testimonianze di un team di esperti a disposizione del pubblico 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Dalla salute all'educazione, dallo sport alla scuola, dal gioco allo shopping, dal tempo libero con i bambini alla vita di coppia, pediatri, ginecologi, psicologi, sessuologi, educatori, animatori, baby shopper e personal trainer sono accanto a chi è impegnato nel difficile e affascinante mestiere di essere genitore perché…bambini si nasce, genitori si diventa.

Adozioni Internazionali: visita in Italia di una delegazione della Repubblica Democratica del Congo

Nei giorni 28 e 29 aprile 2011 si è svolta la missione in Italia della delegazione della Repubblica Democratica del Congo, guidata dalla signora Véronique Chikwaka Betukumesu, Consigliere e delegata del Ministro del Genere, della Famiglia e del  Bambino. Della delegazione facevano parte alti funzionali del medesimo Ministero, nonché dei Ministri degli Affari Esteri e dell’Interno.
La delegazione è stata ricevuta dal Sen. Giovanardi, Presidente della Commissione per le adozioni internazionali, che ha espresso l’auspicio di una costruttiva cooperazione tra i due Paesi nella tutela dei diritti dell’infanzia. Come sempre, all’incontro sono stati presenti anche i rappresentanti degli enti italiani autorizzati ad operare nella Repubblica Democratica del Congo nel campo delle adozioni internazionali.
Nel corso dei lavori le due delegazioni italiana e congolese si sono scambiate approfondite informazioni sui rispettivi sistemi normativi. In particolare, la delegazione congolese ha illustrato il programma di lavoro del Ministro del Genere, della Famiglia e del Bambino, che intende arrivare quanto prima alla ratifica della Convenzione de L’Aja del 1993.
Le due parti si sono confrontate sui criteri attualmente applicati dalle autorità congolesi che intervengono a vario titolo nell’iter adottivo, soprattutto al fine di individuare e reprimere eventuali abusi o falsi. Le delegazioni hanno altresì preso in considerazione l’opportunità di stipulare un Protocollo bilaterale, volto alla disciplina delle procedure adottive avviate dalle coppie italiane.
Nel corso della missione, la delegazione ospite ha altresì incontrato le famiglie italiane che hanno adottato minori congolesi.
(Fonte Cai)

Le Adozioni devono sempre servire nell'interesse supremo del bambino

"Gli Stati membri dovrebbero garantire una migliore tutela dei minori nel processo di adozione. A dispetto degli accordi internazionali, le realtà di adozione sono ancora molto diverse tra i paesi europei, dando origine a gravi preoccupazioni sui diritti umani", ha detto il Commissario del Consiglio d'Europa per i diritti umani, Thomas Hammarberg, nel pubblicare un documento sul tema dei diritti umani nell'adozione di bambini. La pubblicazione tratta una serie di questioni, in particolare la necessità di garanzie procedurali per garantire che tutti gli attori coinvolti nel processo di adozione rispettino pienamente i diritti dei bambini. Il commissario raccomanda che le adozioni internazionali si facciano solo quando non esistono alternative adeguate domestiche e che siano concordate all'interno di normative internazionali. Hammarberg chiede norme più severe per l'accreditamento delle agenzie di adozione e di un divieto esplicito delle adozioni non regolamentate da qualsiasi paese di origine. Inoltre, il Commissario raccomanda di adottare misure per prevenire qualsiasi rischio che i bambini diventino apolidi nel processo di adozione internazionale e per combattere la diffusione di informazioni false, fornendo informazioni precise sulle adozioni internazionali. Il commissario chiede particolare attenzione sulle adozioni fatte nel periodo immediatamente successivo a situazioni di emergenza, al fine di impedire eventuali abusi e violazioni di obblighi internazionali. "Anche se questo principio è stato generalmente seguito dai paesi europei negli ultimi anni, le adozioni di haitiani dopo il terremoto del gennaio 2010 ha dimostrato la fragilità della sua applicazione. E 'fondamentale imparare da questa esperienza al fine di salvaguardare i diritti dei bambini in ogni situazione di emergenza future e adottare un approccio particolarmente vigile per garantire la conformità con gli standard internazionali ".

venerdì 29 aprile 2011

Onlus. L'Agenzia cambia nome

E' in Gazzetta Ufficiale da 24 ore. Il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri numero 51 del 26 gennaio 2011 è stato ufficialmente pubblicato. Con questo provvedimento si modifica la denominazione dell'ormai nota Agenzia per le Onlus in Agenzia per il Terzo settore.
Tra le novità la riduzione dei componenti dell'Agenzia da 10 più il presidente a 5 più il presidente, mentre gli incarichi rimangono sostanzialmente invariati. Il cambiamento è stato suggerito e successivamente accolto per evitare una riduzione eccessiva delle attività dell'Agenzia. La denominazione onlus, infatti, restringerebbe eccessivamente il campo di intervento dell'ente alle sole organizzazioni non lucrative di utilità sociale, quando invece l'attività dell'istituto si rivolge a molti più soggetti.
La nuova denominazione entrerà ufficialmente in vigore dal prossimo 11 maggio. In allegato il testo del DPCM: "Modifiche al regolamento recante norme per l'Agenzia per le organizzazioni non lucrative di utilita' sociale di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 21 marzo 2001, n. 329".
(Fonte Vita)

Etiopia: dopo la riduzione delle adozioni, quale futuro per i bambini?

A giudicare dal gran numero di genitori adottivi americani ed europei e dei loro bambini etiopi per le strade di Addis Abeba non è una sorpresa che l’Etiopia sia una delle destinazioni più popolari per le adozioni in tutto il mondo.
Le adozioni dall’Etiopia sono notevolmente aumentate nel corso degli anni con un picco di circa 2.500 adozioni nel 2010.
Tuttavia, a dispetto del grande interesse da parte dei genitori adottivi occidentali, questi numeri dovrebbero essere relativamente più bassi nel 2011.
Ciò sarà dovuto principalmente alla nuova direttiva del Ministero del Governo etiope responsabile delle adozioni all’estero, il Ministero delle Donne, Bambini e Gioventù.
Il Ministero ha infatti deciso di ridurre il numero di bambini adottati a livello internazionale di ben il 90%, per eliminare i presunti abusi nelle procedure di adozione di alcune agenzie. Secondo le indagini, diversi bambini con genitori vivi sono stati dati in adozione in modo illegale da parte di operatori senza scrupoli. Tali illegalità e l’incidenza del traffico di esseri umani hanno coinvolto le adozioni in Asia e in altri paesi africani.
Questa direttiva del Governo etiope è stata accolta con sentimenti contrastanti. Alcuni, tra i quali l’avvocato Ato Tewdros, hanno apprezzato la decisione di lasciare i bambini in Etiopia.
“Mi arrabbio quando vedo bambini strappati dalla loro terra e dal loro popolo. Capisco la realtà del nostro paese: la povertà e gli effetti sociali di HIV/AIDS. Nonostante ciò io continuo a credere che ci sia qualcosa che possiamo fare come nazione per mantenere qui i nostri figli piuttosto che crescere in una società straniera in cui sarà sempre estraneo“.
(continua a leggere l'articolo sul sito dell'Aibi)

Lazio: presentato nuovo protocollo regionale su adozioni

“Il vero problema in tema di adozioni è rappresentato dall’eccessiva permanenza dei bambini e delle bambine nei centri di accoglienza. È necessario, quindi, accelerare i tempi, perché i bambini hanno diritto ad avere una famiglia che è un tutt’uno con il diritto ad avere un futuro. Dal momento che proprio la famiglia è il gruppo fondamentale della società, l’ambiente naturale per la crescita e il benessere dei minori”.

Lo ha dichiarato l’assessore alle Politiche sociali e Famiglia della Regione Lazio, Aldo Forte, presentando presso il Tribunale per i minorenni di Roma il nuovo Protocollo regionale in materia di adozioni nazionali e internazionali elaborato dal  Comitato tecnico di coordinamento della Regione Lazio. Un protocollo che, a più di dieci anni di distanza dal precedente, definisce un nuovo modello organizzativo e operativo tra la Regione, i Comuni, le Asl, gli Enti autorizzati per l’Adozione internazionale e il Tribunale per i minori, fondato sul principio dell’integrazione socio-sanitaria dei servizi. E che prevede la partecipazione ai lavori delle Associazioni familiari con un’esperienza almeno quinquennale nel campo delle adozioni.
(continua a leggere l'articolo sul sito New Tuscia).

venerdì 15 aprile 2011

Tagliato del 10% il Fondo Nazionale per l’Infanzia e l’Adolescenza

"Non rubate le caramelle ai bambini!" è lo slogan dell’appello che varie associazioni del Terzo Settore stanno portando avanti dopo la decisione del Governo di decurtare del 10% il Fondo Nazionale per l’Infanzia e l’adolescenza rivolto alle 15 più grandi città del nostro Paese.
Questo avviene dopo che tale Fondo aveva “perso” all’inizio del decennio il suo 70% dedicato alle Regioni; tale 70%, per l’applicazione della Legge Quadro sui Servizi Sociali, è rientrato nel Fondo Sociale Nazionale. Le Regioni non hanno avuto alcun obbligo ad utilizzare tale cifra per i minorenni, e infatti storicamente non l’hanno fatto, anche per sopperire ai continui tagli su altri servizi di base.
E’ rimasto quindi il Fondo per le 15 “grandi città”, il quale nel 1998 ammontava a 48.340.366 € e, senza aggiornamenti negli anni, è anzi via via diminuito fino ad arrivare nel 2009 e nel 2010 a 43.451.357 €. La Legge di Stabilità 2011-2013 ha ulteriormente rivisto al ribasso il Fondo, assegnando ad esso 40 milioni di € all’anno. 
(continua a leggere l'appello sul sito di Vincenzo Castelli)

giovedì 14 aprile 2011

"Stupidorisiko": la guerra spiegata ai ragazzi

Mario (anzi, per la precisione, SuperSoldatoMario) è un soldato, si è arruolato "per costruirsi un futuro solido e difendere la patria". Ma ha visto che la guerra uccide “e che si può evitare”. Mario è il protagonista di “Stupidorisiko”, un libro illustrato per ragazzi dai 10 ai 14 anni pubblicato da Carthusia Edizioni (all'interno della collana "Sguardi curiosi") in collaborazione con Emergency. Un libro che nasce come evoluzione dell'omonimo spettacolo teatrale prodotto dall'associazione umanitaria e portato in scena dall'attore Mario Spallino. "Una storia di guerra che è anche un percorso attraverso la storia delle guerre", commenta Patrizia Zerbi, editore di Carthusia.
La storia è stata scritta da Patrizia Pasqui, già autrice dello spettacolo teatrale, una storia che si legge tutto d’un fiato e fa riflettere i giovani lettori sulle conseguenze guerra (grazie a una panoramica storica che va dalla prima Guerra mondiale fino ai conflitti armati in corso oggi) e sui diritti umani. Accompagnano il testo quattro grandi poster illustrati da Paolo Rui, che rappresentano l'evoluzione della guerra con fedeltà storica ma anche con una forza e un simbolismo di notevole impatto emotivo. Il volume è arricchito da box informativi di contenuto storico e una bella selezione di fotografie d’epoca, e ha avuto la supervisione storica del Museo storico italiano della guerra di Rovereto. "Credo sia importante che i ragazzi conoscano la storia per capire che è possibile compiere scelte diverse dalla guerra -dice Patrizia Zerbi- anche se il tema è difficile e trovare un modo per raccontarlo in modo accattivante per i ragazzi è una scommessa".
Anche grazie al contributo della Fondazione Cariplo, "Stupidorisiko" è stato realizzato in un'edizione speciale di duemila copie per Emergency che lo distribuirà, tramite i suoi banchetti, per raccogliere nuove risorse a sostegno del Centro chirurgico per vittime di guerra a Lashkar-gah in Afganistan al quale il volume è dedicato. In questo centro il 60% dei pazienti ricoverati è assistito per ferite causate da bombe, mine antiuomo, pallottole. Oltre un terzo dei pazienti ha meno di 14 anni. Anche le royalties sulle vendite in libreria (16,90 euro) sono destinate al centro di Lashkar-gah.
(Fonte Tiscali: Social)

Responsabilita' amministrativa: estesa l'applicazione anche alle Onlus

Anche le onlus sono obbligate a rispettare le disposizioni del Decreto legislativo 231/2001. Lo ha stabilito il giudice delle indagini preliminari di Milano che, con la sentenza n. 11/820, ha esteso la portata della norma anche ad un ente non commerciale. Il gip ha applicato la sanzione pecuniaria a una organizzazione di volontariato milanese per i reati commessi dai propri rappresentanti legali. La onlus, infatti, non si era dotata di idonei modelli organizzativi, cioè di quegli accorgimenti che servono per evitare la commissione di reati da parte dei dipendenti.
(continua a leggere l'articolo sul sito NoProfit Online)

"2011 ... Dammi spazio!": i giovani e il volontariato

Due giorni per riflettere sul volontariato giovanile, ma anche per far sentire la voce delle nuove generazioni. L'iniziativa, organizzata dal Coordinamento nazionale dei centri di servizio per il volontariato, prevede una giornata di laboratori a cui parteciperanno circa 200 giovani e un convegno, che si terranno il 14 e 15 aprile a Roma.
2011 … Dammi spazio! Giovani, futuro e volontariato, questo il titolo dell'evento, si propone infatti un duplice obiettivo: da un lato stimolare la riflessione su un argomento poco esplorato, dall'altro promuovere la partecipazione attiva di ragazzi e studenti delle scuole sul tema, rendendoli protagonisti di spazi aperti al confronto e al dialogo.
(continua a leggere sul Portale dell'infanzia e dell'adolescenza)

mercoledì 13 aprile 2011

Comunicato del Coordinamento Famiglie Adottanti in Bielorussia

Allo stato attuale, la politica di dialogo intrapresa nel 2008 dal Ministero degli Esteri, grazie anche al supporto del Vaticano, con le istituzioni bielorusse ai massimi livelli, sta portando i suoi frutti sia per quanto riguarda le adozioni bloccate da diversi anni, che per i permessi studio che dovrebbero essere firmati a breve, onde consentire l'iscrizione dei minori all'anno scolastico 2011-2012.
Inoltre, sulla base delle dichiarazioni rilasciate dalla sig.ra Pospelova (direttrice del Centro Nazionale Adozioni di Minsk), l'Italia rappresenta per la Bielorussia l'unico partner affidabile nel campo delle adozioni.
Invece, di recente, il Sottosegretario Giovanardi ha reso sconcertanti dichiarazioni nel corso della trasmissione su Rai 1 "La vita in diretta" del 07/03/2011 che, in sostanza dichiara chiuse definitivamente le adozioni con la Bielorussia.
Ciò è inaccettabile. Riteniamo necessario sollecitare l'attenzione di tutti sulla necessità di venire a capo definitivamente di questa situazione, il cui protrarsi aggiunge ogni giorno ulteriori cicatrici agli animi già troppo provati dei "nostri" bambini e ragazzi.
Essendo necessaria una riflessione a tutto campo, vi invitiamo a ragionare con noi sulle possibili azioni e richieste da porre all'attenzione delle istituzioni e sulle future linee di indirizzo del Coordinamento, principalmente volte a rimuovere il "veto" della CAI sulle adozioni in Bielorussia, successive al febbraio 2008, e di presentarle nel corso della Terza Riunione Nazionale delle famiglie (non adottanti ed adottanti con decreto di idoneità acquisito dopo febbraio 2008).
La riunione avrà luogo orientativamente tra la seconda metà del mese di aprile e la prima del mese di maggio a Roma, ora e luogo da definire a breve.
Vi chiediamo quindi di rispondere a questa e-mail info@adozionibielorussia.org indicando per esteso: numero dei partecipanti, con nomi e cognomi e breve descrizione della situazione (famiglia adottante/ non adottante, decreto di idoneità acquisito/ non acquisito, altro) e luogo di residenza, con la viva preghiera di estendere l'informazione e di conseguenza l'invito, a tutti quelli che conosciate nelle stesse condizioni.

martedì 12 aprile 2011

Genitori e figli nel percorso adottivo

Il terzo numero del 2010 di Cittadini in crescita, la rivista di conoscenza e approfondimento del Centro nazionale dedicata alla riflessione sulle politiche per l'infanzia e l'adolescenza, vede fra gli argomenti trattati una ricerca sulle famiglie adottive.
L'articolo firmato da Maria Teresa Tagliaventi, partendo da una recente ricerca promossa dagli enti autorizzati Nova e Cifa, che ha accolto il punto di vista di oltre 200 adottati maggiorenni sulla loro esperienza di figli adottivi, presenta alcune riflessioni su Genitori e figli nel percorso adottivo.
La ricerca si sofferma in particolare sull'edà adulta del figlio adottivo, una delle fasi di vita meno esplorate nella letteratura scientifica sulle adozioni, nonostante si tratti del periodo in cui si possono rilevare con maggiore completezza le conseguenze del vissuto adottivo.
La ricerca in questione, pur rilevando alcune “ombre” nel percorso di inserimento e integrazione dei ragazzi adottivi maggiorenni, sottolinea nel complesso un adattamento sociale positivo. Le problematiche evidenziate in infanzia e adolescenza sembrano infatti destinate progressivamente ad attenuarsi una volta che il ragazzo/a entra nell’età adulta, per fare posto a una condizione di maggiore equilibrio e a una propria visione di futuro propositiva.
L’approfondimento sul percorso formativo dei giovani intervistati fa emergere inevitabilmente le difficoltà scolastiche, con un sesto circa del campione che ha abbandonato gli studi precocemente e un giudizio di uscita dalle scuole medie nel complesso poco brillante Le variabili che sembrano incidere sulle difficoltà scolastiche sono l’età del bambino al momento dell’adozione e il genere. Quanti più anni si hanno all’arrivo in Italia tanto maggiori sono le difficoltà che il maggiorenne ha incontrato durante la sua esperienza scolastica, mentre, come da letteratura sull’argomento, sono i maschi, più delle femmine, ad aver avuto problemi nell’iter formativo.
Un ambito di ricerca interessante è stato l’approfondimento della partecipazione sociale. I risultati evidenziano che mentre la partecipazione sociale di natura più “critica”, come quella di tipo politico, coinvolge gli adottati meno dei figli biologici, lo sport e la religione sembrano costituire, per i primi, i canali di socializzazione preferenziali. Inoltre, gli adottati si adoperano significativamente di più in forme partecipative di volontariato sociale e assistenziale, rispetto ai loro pari figli biologici, sono cioè più propensi verso un tipo di partecipazione prosociale e altruistica.
Indagando il livello di soddisfazione verso differenti aspetti della vita, nonostante le innegabili difficoltà e avversità che i giovani adottati hanno vissuto in prima persona, i figli adottivi evidenziano un maggiore stato di benessere personale e relazionale se messi a confronto col campione di figli naturali. Su questo risultato, che sembrerebbe definire un pieno e positivo inserimento sociale, incidono probabilmente gli elevati livelli di sostegno provenienti dall’ambiente familiare, che compenserebbero i rischi e le difficoltà oggettive degli adottati, come ad esempio il loro rendimento scolastico, e darebbero luogo a maggiori livelli di percezione del benessere e diautostima. A questo c’è da aggiungere una sorta di consapevolezza che i giovani intervistati hanno su un destino che ha loro riservato più possibilità dei loro coetanei rimasti nel Paese di origine.
A questo link si può leggere l'intero articolo.

Non esistono figli di serie B

In Italia l’obbligo di mantenimento deve essere garantito tanto ai figli legittimi che a quelli naturali senza disparità di trattamento. Lo ha stabilito la Corte di Cassazione accogliendo il ricorso di un padre contro una decisione della Corte di Appello di Roma, che lo aveva condannato a versare per il piccolo affidato all’ex moglie un assegno mensile di importo superiore a quanto pattuito in sede di separazione. L’uomo, che nel frattempo si era creato una nuova famiglia, lamentava che una cifra così ingente era sproporzionata alle sue possibilità economiche, al punto da costringerlo a discriminare di fatto i due bambini avuti dall’attuale compagna. I Supremi Giudici, prendendo in considerazione il reddito complessivo del ricorrente, hanno così disposto la riduzione del mantenimento per il figlio legittimo, spiegando che i genitori sono tenuti ad adempiere agli obblighi nei confronti della prole, nata o meno all’interno del matrimonio.
(Fonte West.info)

Le Onlus possono avere quote di controllo di Imprese sociali

L’Agenzia per le Onlus il 24 marzo 2011 ha approvato l’Atto di Indirizzo in relazione alla partecipazione di controllo detenute da Onlus in enti societari aventi la qualifica di imprese sociali ex D. Lgs. 155/06.
In particolare l’Atto di Indirizzo rileva che:
L’Agenzia delle Entrate, nella risoluzione 83/E/05, ha precisato che è consentita la detenzione di partecipazioni in società di capitali alle ONLUS, a condizione che il possesso di titoli o quote, in considerazione dell’entità della partecipazione e del ruolo effettivamente svolto nella società partecipata, si sostanzi in una gestione statico-conservativa del patrimonio, realizzando un impiego delle risorse patrimoniali finalizzato alla percezione di utili da destinare al raggiungimento degli scopi istituzionali. Al contrario, qualora la ONLUS mediante la partecipazione assuma funzioni di coordinamento e direzione della società partecipata, esercitando un’influenza dominante ed incidendo in modo determinante sulle scelte operative degli organi della società stessa, si configura lo svolgimento di un’attività non consentita alle ONLUS, ai sensi dell’art. 10 del decreto legislativo 4 dicembre 1997, n. 460.
Quanto sopra vale anche nell’ipotesi in cui la società partecipata svolga attività analoghe a quelle istituzionali.
Per ulteriori approfondimenti si rimanda all’Atto

Tiscali e Soleterre insieme per i bambini di Chernobyl

Il prossimo 26 aprile 2011 ricorre il 25° anniversario dello scoppio del reattore nucleare di Chernobyl, il più grave incidente nucleare della storia.
Tiscali sostiene la campagna di Soleterre: invia un sms da 2 euro al 45505 dal 10 al 30 aprile, per aiutare i bambini di Chernobyl.
Da 10 anni Soleterre è impegnata per i minori ucraini malati di cancro e grazie a questo impegno la percentuale di sopravvivenza dei bambini ucraini è aumentata negli ultimi tre anni dell’8,5% (passando dal 47% al 55,5%).
Soleterre Onlus è una Organizzazione Non Governativa riconosciuta dal Ministero degli Affari Esteri italiano che interviene all’estero e in Italia con progetti in ambito sanitario ed educativo collaborando con la società civile, gli attori economici e le istituzioni.
I fondi della campagna sociale “Grazie Italiani” permetteranno a Soleterre di garantire a Kiev una casa di accoglienza e riabilitazione dei bambini ammalati di cancro e delle loro famiglie al fine di ridurre il lungo periodo di ospedalizzazione dei bambini e restituire alle famiglia la serenità di vivere in un ambiente familiare, recuperando spazi di intimità e quotidianità diversi da una stanza sovraffollata di ospedale.
La casa è in grado sia di dare un’alternativa al ricovero, laddove possibile, sia di migliorare gli standard di vita all’interno dell’ospedale, contribuendo a risolvere il problema del sovraffollamento e sperimentando nuovi protocolli che consentano di erogare alcune prestazioni in regime di day-hospital ed evitare l’ospedalizzazione ai pazienti che non necessitano di cure e controlli continui nell’arco della giornata.
Con i fondi raccolti Soleterre potrà così sostenere il programma di ampliamento del progetto di accoglienza per bambini malati di cancro in Ucraina.
Il progetto prevede anche il sostegno psico-sociale e sanitario per i bambini affetti da tumore nel Reparto di Pediatria dell’Istituto Nazionale del Cancro e nel reparto di Pediatria dell’Istituto di Neurochirurgia di Kiev in Ucraina. L’assistenza psicologica e sociale continuativa viene rivolta ai piccoli pazienti ed alle loro famiglie grazie alla creazione ed al sostegno di un team di intervento psico-sociale. In particolare verranno sostenute l’accoglienza notturna e attività diurne in favore dei bambini ricoverati presso il Reparto Pediatrico dell’Istituto Nazionale del Cancro a Kiev.
Questo permetterà di garantire alle famiglie dei minori malati e ai bambini stessi condizioni di vita più dignitose oltre che naturalmente risultati terapeutici notevolmente migliori.

lunedì 11 aprile 2011

Riforma della disciplina di fondazioni, associazioni e comitati

Il Consiglio dei Ministri ha approvato, giovedi 31 marzo 2011, su proposta del Ministro della giustizia, Alfano, e del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, Sacconi, un disegno di legge che delega il Governo a riformare il Titolo II del Libro I del Codice Civile in materia di disciplina delle fondazioni, delle associazioni e dei comitati, in attuazione del principio di sussidiarietà di cui all'articolo 118, comma quarto, della Costituzione, il cui esame era già stato avviato in una precedente riunione.
"In particolare - spiega Alfano -, il disegno di legge prevede una profonda riforma del codice civile al fine di riconoscere il valore del libero associazionismo, semplificare i meccanismi di riconoscimento della personalità giuridica, ampliare l'autonomia statutaria degli enti con un maggiore coinvolgimento degli associati nei procedimenti decisionali, garantire la trasparenza delle attività degli enti - soprattutto per gli enti che si avvalgono di fondi e sottoscrizioni pubblici - e di consentire la possibilità di svolgere attività d'impresa in via strumentale, tutelando i terzi".
Tra i punti qualificanti del disegno di legge c'è la semplificazione del procedimento di riconoscimento delle persone giuridiche, che verrà assimilato a quello delle società di capitali, con la previsione di un pieno diritto dell'ente all'iscrizione nel registro delle persone giuridiche, iscrizione che potrà essere negata solo per i motivi espressamente previsti dalla legge. Viene, inoltre, prevista, per tutelare gli associati e i terzi, l'introduzione di un collegamento tra la limitazione della responsabilità dell'ente ed il mantenimento di un elevato grado di solidità economica, mentre viene sancito il riconoscimento, anche in favore degli enti privi di personalità giuridica, della qualità di centro autonomo d'imputazione degli interessi.
(Leggi tutto l'articolo sul sito NoProfit Online)

sabato 9 aprile 2011

Ucraina, trasferimento di competenze nelle adozioni internazionali

Il presidente ucraino Yanukovych ha firmato un decreto per trasferire tutte le funzioni dal Dipartimento di Stato per l'Adozione e Protezione dei Diritti del Bambino al Ministero per le politiche sociali.
Ancora non è chiaro come questo provvedimento avrà effetto sui trattamenti dei casi di adozione.
Il decreto presidenziale entrerà in vigore immediatamente dopo la sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale il prossimo 11 aprile.

venerdì 8 aprile 2011

Acquista l'Uovo della Solidarietà

L’Associazione per il Sostegno e l’Adozione dei Minori “I colori del Mondo” Onlus anche quest'anno promuove in occasione della Santa Pasqua una raccolta fondi attraverso la vendita di uova di cioccolato al latte o fondente in cambio di una offerta minima di 6 euro l’uno.
Con l’acquisto di ogni uovo di cioccolato (di produzione locale) riceverai oltre al regalo tradizionale, posto all’interno dell’uovo, anche un oggetto in un sacchetto di stoffa posto all’esterno dell’uovo, scelto dall'associazione per dare maggiore valore al tuo gesto. Si tratta di prodotti artigianali nepalesi.
Il ricavato di questa raccolta fondi sarà utilizzato per la costruzione di una sala da computer nella sede del TLC di Deonia nella regione di Jhapa all'estremità orientale del Nepal.
Per informazioni e prenotazioni potete contattare l'Associazione al nostro recapito telefonico 0809496996 o al numero di cellulare 3459440306 o inviare una e-mail all'indirizzo: info@icoloridelmondo.org 
Con il piccolo gesto di acquistare un uovo di cioccolato potrai, oltre che gustare o regalare un ottimo prodotto, anche contribuire a sostenere concretamente la nostra Associazione e far parte di un importante progetto a favore di minori in uno sfortunato Paese.

Nasce a Bari lo sportello per il volontariato

Il Centro di Servizio al Volontariato “San Nicola” e l'Università degli Studi di Bari “Aldo Moro” rinnovano il Protocollo d'Intesa per l'apertura dello Sportello per il Volontariato presso l'Ente universitario. 
Il Protocollo è stato sottoscritto dal rettore dell'Università degli Studi di Bari, Corrado Petrocelli, e dal presidente del Csv “San Nicola”, Rosa Franco. 
Lo Sportello ha la funzione di promuovere tra i giovani la cultura del dono, della gratuità e della partecipazione alla vita comunitaria attraverso progetti ed interventi agiti dalle associazioni di volontariato. Con il Protocollo, inoltre, si intendono realizzare azioni finalizzate al rafforzamento dei legami tra l'Università e gli organismi del volontariato e ad offrire visibilità ad un mondo che agisce spesso nell'ombra, pur essendo uno dei protagonisti della tenuta sociale del nostro Paese. 
A tale scopo saranno organizzati seminari, incontri e dibattiti. In Puglia sono 90.000 i volontari impegnati nella costruzione del bene comune; il 19% sono giovani di età compresa tra i 19 e i 29 anni. Fanno parte di quell'esercito di 3 milioni di italiani e di 100 milioni di europei che quest'anno sonoanimati dallo slogan “Volontari. Facciamo la differenza!” per festeggiare l'Anno Europeo delle attività di volontariato che promuovono la cittadinanza attiva. 
Lo Sportello è collocato negli spazi che l'Area per i servizi agli studenti di concerto con l'Ufficio per la disabilità metteranno a disposizione.
Maggiori informazioni sul sito: www.csvbari.com

Procedure adottive in Etiopia

Il Ministry of Women's, Children and Youth Affairs (MOWCYA) ha segnalato al Tribunale Federale di Prima Istanza di Addis Abeba l'intenzione di limitare il rilascio di pareri sulle procedure adottive a cinque casi giornalieri, a fronte di una mole di lavoro che finora avrebbe raggiunto picchi fino a cinquanta casi giornalieri. Il Ministero ha infatti evidenziato la necessità di esaminare approfonditamente tutti i dossier, al fine di individuare e conseguentemente eliminare eventuali fenomeni di falsificazione, e nel contempo di fare fronte alle sue numerose competenze, prime fra le altre quelle mirate alla protezione dei minori in ambito nazionale.
A seguito delle preoccupazioni suscitate da questo annuncio, il MOWCYA starebbe valutando in questi giorni una pianificazione del proprio lavoro che dia più spazio alla trattazione delle adozioni internazionali.
E’ comunque prevedibile che le procedure pendenti risentiranno di qualche dilazione. 
Si evidenzia peraltro che lo scrupolo nell’esame dei dossier è un positivo segnale di serietà.
La Commissione, l’Ambasciata d’Italia ad Addis Abeba e gli enti autorizzati operano in stretto raccordo per raccogliere e condividere ogni ulteriore informazione.
(Fonte CAI)

Congo, la guerra che non fa notizia

21 mila persone morte, e oltre un milione e mezzo di vaccini distribuiti. Questi i numeri dell’epidemia di morbillo, e del tentativo di contrastarla, che sta colpendo la Repubblica Democratica del Congo secondo quanto affermato da Medici Senza Frontiere. “Sono i numeri che caratterizzano questa catastrofe umanitaria –afferma Gael Hankenne capomissione di MSF nel Paese-. Numeri che rischiano di aggravarsi se la comunità internazionale non si decide a intervenire al più presto arginando l’epidemia, evitando che questa possa diffondersi anche nelle regioni settentrionali del più grande stato dell’Africa Equatoriale”.
Un appello rivolto alle tante ong presenti nel paese, e che chiede anche un contributo emergenziale da parte di Unicef e Organizzazione Mondiale della Sanità. Una tragedia nella tragedia quella che si sta consumando nell’ex colonia belga: una terra insanguinata da una guerra che ha fatto più di quattro milioni di morti, e che ha visto coinvolti, a più riprese, sette paesi africani con diversi interessi economici, tra i quali quelli legati gli importanti giacimenti di rame, cobalto e soprattutto diamanti. Ma il conflitto, che si è meritato addirittura l’appellativo di “Guerra Mondiale Africana”, sembra che abbia mutato le sue motivazioni, assumendo sempre più le caratteristica di uno scontro etnico, con eserciti regolari e indipendentisti che si contrappongono, e che non ci pensano due volte a ordinare veri e propri genocidi. Una terra martoriata da decine di anni di guerra, un conflitto caratterizzato dallo stesso lite motive: la vera vittima è sempre la popolazione civile.
Sono centinaia di migliaia i profughi in fuga verso l’ovest del paese e la capitale Kinshasa, persone disperate che soffrono la fame. Ed ecco che qui si insidia il morbillo: sono soprattutto i bambini malnutriti ad essere colpiti, bersagli facili per una malattia che in Occidente è ormai considerata innocua, ma che in un paese come il Congo è ancora fatale. Un’azione congiunta che forse potrebbe scongiurare uno sterminio di vittime innocenti in un paese, la Repubblica Democratica del Congo, che annovera un pil pro-capite tra i più bassi al mondo (125 $ nel 2006), e che si posiziona solo al 167° posto per quanto riguarda l’Indice di Sviluppo Umano. E un altro dato poco confortante è quello che riguarda l’età della popolazione: con una speranza di vita media di 43 anni, su quasi 60 milioni di abitanti la metà ha meno di 15 anni, motivo per cui il morbillo si diffonde velocemente ed è più letale. Una denuncia, quella di Medici Senza Frontiere, che va comunque ad aggiungersi a quella dell’Unicef, che dall’inizio del conflitto congolese aveva annunciato il dilagare di epidemie di morbillo e colera nei campi profughi; una situazione al limite, se si considera che l’unico aiuto medico che le migliaia di sfollati ricevono è quello delle organizzazioni internazionali.
Insomma un altro conflitto dimenticato che va ad aggiungersi agli ormai tristemente famosi Ruanda e Darfur, e che le ong e il personale presente sul territorio non possono limitare se non aiutati dai paesi più sviluppati. E intanto a morire senza far notizia sono ancora gli innocenti, bambini che non hanno niente da mangiare e che soccombono a una malattia praticamente debellata da noi “evoluti”. Una delle tante tragedie africane che, come sta accadendo in questi giorni per la Costa d’Avorio, ogni tanto fa notizia: un caso, quello dell’ex colonia francese, balzato alle cronache perché vede il coinvolgimento diretto dei caschi blu e dell’esercito di Sarkozy, impegnati a difendere la stabilità in un paese dirimpettaio ai giacimenti petroliferi e di gas naturale presenti nell’intera area del Golfo di Guinea.

Emergenza in Costa d'Avorio, l'Unicef in azione per i bambini

«L'UNICEF continua a essere seriamente preoccupato per le violenze in corso in Costa d'Avorio e il loro impatto sui bambini» -  ha dichiarato il Direttore dell’UNICEF Anthony Lake. 
«Siamo particolarmente turbati dalle notizie che parlano di bambini tra le vittime delle stragi. I bambini continuano ad essere reclutati dalle forze armate da tutte le parti in conflitto, una grave violazione dei loro diritti che mette a repentaglio non solo il loro futuro, ma anche le possibilità per raggiungere una pace sostenibile in Costa d'Avorio».
«L'UNICEF – prosegue il Direttore generale dell’UNICEF Anthony Lake - sta lavorando per aiutare chi ha bisogno di aiuti umanitari, ma i nostri programmi sono stati seriamente compromessi dai combattimenti.
Nella parte occidentale del paese, l'UNICEF è stato in grado di sostenere la popolazione sfollata con aiuti di prima necessità, ma abbiamo la necessità di raggiungere le altre persone a rischio, soprattutto ad Abidjan, dove si stima che un milione di sfollati abbiano urgente bisogno di aiuto. 
Abbiamo paura che possano scoppiare focolai di malattie, se noi e altre agenzie non riuscissimo a raggiungere le migliaia di famiglie sfollate internamente.
Anche l'UNICEF rivolge un invito a tutte le parti in conflitto perché cessino le violenze contro i civili e sia consentito agli operatori umanitari di raggiungere i più bisognosi».
(continua a leggere sul sito Confini OnLine)

Adozioni Internazionali: incontro a Roma tra rappresentati Aja e governo Nepal

Nei giorni 31 marzo e 1° aprile 2011 si è tenuto a Roma un incontro tra una delegazione da rappresentanti del Governo e alti funzionari del Nepal, i vertici del Permanent Bureau della Conferenza di Diritto Internazionale privato de L’Aja e i rappresentanti di 14 Paesi di accoglienza (Belgio, Canada, Danimarca, Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi, Norvegia, Spagna,  Svezia, Svizzera, Regno Unito, Stati Uniti d’America) ratificanti la Convenzione del 1993. L’incontro, promosso e organizzato dal Permanent Bureau con il supporto della Commissione per le Adozioni Internazionali, è stato determinato dalla necessità di sollecitare e sostenere il Nepal nel processo di adeguamento del proprio sistema normativo e operativo ai principi della Convenzione del 1993, firmata dal Paese asiatico nell’aprile 2009.Le criticità del sistema nepalese, solo in parte risolte dalle nuove norme introdotte nel 2008, avevano determinato le autorità di tutti i Paesi d’accoglienza a sospendere – già dal giugno 2010 – il deposito di nuovi dossier. In particolare, l’attuale sistema non prevede una reale tutela dei diritti dell’infanzia, non garantisce l’accertamento dello stato di abbandono e non assicura il rispetto del principio di sussidiarietà.Il sen. Carlo Giovanardi, presidente della Commissione per le Adozioni Internazionali, ha aperto i lavori assicurando il sostegno dell’Italia a tutte le iniziative individuate dalle autorità partecipanti al meeting, volte ad accelerare il processo di cambiamento auspicato.Le due giornate di lavoro congiunto hanno portato ad una più chiara reciproca comprensione. In particolare, la delegazione nepalese ha confermato la volontà di aderire al programma di assistenza tecnica offerta dal Permanent Bureau, cui i Paesi di accoglienza porteranno il loro supporto. La delegazione ha altresì illustrato le tappe per una serie di riforme già programmate nelle grandi linee, manifestando il bisogno del Paese di interventi di cooperazione per sostenere la transizione. Al riguardo, i Paesi di accoglienza hanno assicurato la volontà di valutare interventi di supporto. E’ stata comunque confermata la comune decisione di mantenere la sospensione del deposito di nuovi fascicoli, finché il Nepal non avrà raggiunto standard normativi e operativi conformi al “sistema Aja”.E’ stata peraltro espressa alla delegazione nepalese la disponibilità dei Paesi di accoglienza di ricercare soluzioni per i bambini con “bisogni speciali”.
(Fonte CAI)

Adozioni. La stretta della Cassazione

Fermi tutti. Un minore non può essere considerato in stato di abbandono quando alcuni suoi parenti, entro il quarto grado, si siano fatti avanti e abbiano dato la disponibilità a prendersene cura. A deciderlo non senza qualche sorpresa è stata la Corte di Cassazione, con la sentenza n. 2102/2011. 
Secondo la Cassazione, tutto ciò vale anche se in passato questi parenti non hanno costruito “significativi rapporti” con il bambino. Il caso prende le mosse dalla richiesta dei nonni e degli zii materni di un bambino nato d genitori tossicodipendenti, ed imemdiatamente assegnato a una struttura assistenziale dopo a nascita.
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