martedì 26 ottobre 2010

Cure urgenti anche agli immigrati La Consulta dà ragione alla Puglia

E' giusto che il servizio sanitario garantisca le cure urgenti agli stranieri, anche nel caso in cui siano immigrati clandestini. La Corte Costituzionale ha infatti respinto il ricorso presentato dal governo nei confronti di una legge della Regione Puglia. "La Corte - ha sottolineato l'assessore al welfare della Regione Puglia, Elena Gentile - dà ragione alla Regione Puglia: sì alle cure urgenti e alla scelta del medico di base per gli stranieri con STP".
Con la sentenza n. 299/2010 del 22 ottobre, pertanto, la Corte Costituzionale "respinge quasi per intero - aggiunge Gentile - il ricorso presentato dal Presidente del Consiglio dei Ministri contro molte disposizioni contenute nella Legge Regione Puglia 32/2009 ("Norme per l'accoglienza, la convivenza civile e l'integrazione degli immigrati in Puglia")".
"Infatti la legge regionale n. 32/2009 prevede che gli stranieri assistiti con il codice STP abbiano diritto alla scelta del medico di base (cosa non prevista dalle disposizioni nazionali). La Corte dichiara legittima questa disposizione, dato che non altera le restrizioni sul tipo di cure cui lo straniero irregolarmente soggiornante ha diritto (cure urgenti o essenziali, anche a carattere continuativo)", conclude l'assessore.
'La civiltà e la dignità fanno un passo in avanti", commenta il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola. "Il diritto alle cure - spiega Vendola - non è un cavillo che può essere rubricato alle varie ed eventuali. Il diritto della Regione di legiferare in materia poi non è, come ha ribadito la Consulta, da mettersi in discussione. Dunque rivendichiamo che la Puglia in materia di accoglienza e di integrazione degli immigrati, qualunque sia il loro status, farà il massimo, in armonia con le leggi e con i diritti universali fissati dalle carte internazionali".
Secondo Vendola infatti "la xenofobia e l'intolleranza si combattono giorno dopo giorno con una capillare opera di informazione e integrazione. Che in Puglia un immigrato possa andare a testa alta in un ambulatorio, scegliere un medico o un pediatra per i propri figli, senza paura di essere arrestato e deportato è un fatto di civiltà di cui bisogna essere orgogliosi".
(Fonte La Repubblica)

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