giovedì 28 ottobre 2010

Cassazione, anche le società non-profit devono pagare le imposte sui servizi venduti

Nessuna agevolazione fiscale per le associazioni non-profit che vendono servizi a terzi, neanche nel caso in cui questa vendita sia sporadica, e i profitti "esigui". Lo ha affermato la Corte di Cassazione, accogliendo il ricorso del Fisco nei confronti di una sentenza della Commissione tributaria regionale di Milano. La Commissione aveva dato ragione a una scuderia milanese costituita sotto forma di associazione non-profit che, occasionalmente, impartiva lezioni di equitazione e ospitava cavalli a pagamento.
L'Agenzia delle Entrate, in seguito ad un'ispezione della Guardia di Finanza, aveva contestato l'esistenza di un'attività imprenditoriale non dichiarata, chiedendo pertanto il pagamento di Irpeg, Irap e Iva. La scuderia aveva impugnato la decisione, e la Commissione tributaria di Milano le aveva dato ragione, ritenendo che la mancata revoca delle agevolazioni fiscali (nonostante la legge sia chiara in proposito) fosse giustificata "dall'esiguità delle prestazioni a favore di terzi".
Ma il peso economico delle prestazioni è irrilevante, ha affermato la Cassazione con l'ordinanza n.21875 del 26 ottobre 2010. "A mente dell'art.111 del Tuir - ha ricordato la Corte - è esclusa la natura commerciale delle attività svolte dagli enti associativi in favore dei propri associati e l'imponibilità delle somme da questi versate a titolo di quote associative ma non anche quella delle attività a pagamento svolte nei confronti dei terzi".
Chiaro. E tutto sommato scontato, ha commentato oggi il consulente non profit Carlo Mazzini, interpellato dal settimanale Vita: "La Cassazione non ha fatto nient'altro che ribadire la legge. La vera notizia semmai è che i primi gradi di giudizio si siano dimenticati di cosa prescrive la legge".
E quindi, replica Mazzini, non ha senso titolare, come fa oggi il quotidiano economico Italia Oggi, "Giro di vite fiscale sul no profit". Non c'è alcun giro di vite fiscale: perché un'associazione sia considerata non-profit, non deve fornire servizi a terzi, ma solo ai propri associati.
(Fonte Repubblica)

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