martedì 26 ottobre 2010

Benin, 60 vittime per le alluvioni

Dopo giorni di pioggia la situazione in Benin è drammatica. Si contano 60 vittime, 120 mila senzatetto e circa 680 mila persone flagellate dal maltempo. Preoccupa soprattutto la situazione umanitaria e la comparsa del colera. La mancanza di acqua potabile e di strumenti per disinfettare quella disponibile ha causato 800 casi di contagio e sette decessi.
"Sono le più gravi alluvioni dagli anni Sessanta. Il Paese è in ginocchio e i pochi aiuti umanitari non bastano. Il Benin ha bisogno di un vero sostegno da parte della comunità internazionale, in particolare servono viveri, prodotti per disinfettare l'acqua e medicinali", ha dichiarato suor Léonie Dochamou, segretaria generale della Caritas in Benin.
Le piogge hanno sommerso 51 comuni su 77 distruggendo il 40 percento dei raccolti. Nel lungo periodo, a meno di un intervento internazionale, questo porterà ad una mancanza di cibo che metterà a rischio la vita della popolazione. I fiumi i piena hanno anche travolto case, magazzini, strade e le poche infrastrutture pubbliche.
"L'acqua non sta defluendo e continua a piovere. Non possiamo più aspettare un ulteriore deteriorarsi della situazione. La comunità internazionale deve intervenire ora con maggior impegno", spiega Rotimy Djossaya, direttore in Benin dell'organizzazione internazionale Care

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