In tema di prevenzione del terrorismo e del riciclaggio del denaro sporco, da tempo l’Unione Europea preme sugli stati membri affinché limitino ai propri cittadini l’uso del denaro contante.
Segnalo qui due novità recenti che toccano il non profit, in qualche modo collegate tra loro.
1. Con il D Lgs 78/2010 è stato abbassato il limite di uso del contante a quota € 5.000. Il che vuol dire che è vietato effettuare donazioni per contanti, con assegni bancari postali e circolari trasferibili quando il valore dell’operazione, anche frazionata, sia complessivamente pari o superiore a € 5.000.
Il trasferimento di denaro per importi maggiori di € 5.000 potrà essere eseguito solo tramite bonifico bancario, bollettino postale, donazione online, assegno bancario non trasferibile, assegno circolare non trasferibile. Si fa presente, peraltro, che le sanzioni nel caso di sforamento sono particolarmente alte.
Da questo punto di vista, è bene quindi che gli enti si organizzino soprattutto quando raccolgono in occasione di raccolte pubbliche di fondi importi considerevoli superiori complessivamente al suddetto limite. E’ necessario adottare delle procedure che evitino il passaggio brevi manu – senza intermediari – da privato a privato.
2. La Banca d’Italia, con un provvedimento del 24 agosto scorso pubblicato in GU il 1 ottobre, ha chiarito quali sono gli indicatori di anomalia per gli intermediari. Si parla, nel provvedimento, non di violazioni attinenti il superamento del limite sull’uso del contante (per le quali la denuncia è da effettuarsi al Ministero dell’Economia e finanze), ma quelle connesse a operazioni sospette di riciclaggio o finanziamento del terrorismo.
Nell’allegato al provvedimento, infatti, si fa riferimento all’abuso di organizzazioni non profit a scopo di finanziamento del terrorismo.
E’ quindi chiaro che chi legge – oltre a chi scrive – non ha (almeno lo spero :D ) ragioni per temere di essere denunciato di finanziamento di organizzazioni terroristiche. Ma è bene sapere che su operazioni anomale vi sono una serie di istituzioni che giustamente vigilano; ci auguriamo che sappiano farlo cum grano salis.
(Fonte QuiNonProfit)
Segnalo qui due novità recenti che toccano il non profit, in qualche modo collegate tra loro.
1. Con il D Lgs 78/2010 è stato abbassato il limite di uso del contante a quota € 5.000. Il che vuol dire che è vietato effettuare donazioni per contanti, con assegni bancari postali e circolari trasferibili quando il valore dell’operazione, anche frazionata, sia complessivamente pari o superiore a € 5.000.
Il trasferimento di denaro per importi maggiori di € 5.000 potrà essere eseguito solo tramite bonifico bancario, bollettino postale, donazione online, assegno bancario non trasferibile, assegno circolare non trasferibile. Si fa presente, peraltro, che le sanzioni nel caso di sforamento sono particolarmente alte.
Da questo punto di vista, è bene quindi che gli enti si organizzino soprattutto quando raccolgono in occasione di raccolte pubbliche di fondi importi considerevoli superiori complessivamente al suddetto limite. E’ necessario adottare delle procedure che evitino il passaggio brevi manu – senza intermediari – da privato a privato.
2. La Banca d’Italia, con un provvedimento del 24 agosto scorso pubblicato in GU il 1 ottobre, ha chiarito quali sono gli indicatori di anomalia per gli intermediari. Si parla, nel provvedimento, non di violazioni attinenti il superamento del limite sull’uso del contante (per le quali la denuncia è da effettuarsi al Ministero dell’Economia e finanze), ma quelle connesse a operazioni sospette di riciclaggio o finanziamento del terrorismo.
Nell’allegato al provvedimento, infatti, si fa riferimento all’abuso di organizzazioni non profit a scopo di finanziamento del terrorismo.
E’ quindi chiaro che chi legge – oltre a chi scrive – non ha (almeno lo spero :D ) ragioni per temere di essere denunciato di finanziamento di organizzazioni terroristiche. Ma è bene sapere che su operazioni anomale vi sono una serie di istituzioni che giustamente vigilano; ci auguriamo che sappiano farlo cum grano salis.
(Fonte QuiNonProfit)
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