giovedì 18 novembre 2010

Tagli al sociale, le onlus: "Non toccate il 5 per mille"

“Eliminare il tetto di 100 milioni di euro da destinare al 5 per mille per l’anno 2011, ripristinando quanto meno l'importo dei fondi previsti nell'anno 2010”. E’ l’appello lanciato dalle associazioni no profit al governo, preoccupate perché “la legge per la stabilità, di prossima discussione e approvazione in Parlamento, limiterebbe a 100 milioni di euro i fondi da destinare al 5 per mille per l'anno 2011”. Se la legge venisse approvata – spiegano le associazioni nella lettera inviata ai presidenti di Camera e Senato – “non sarebbe rispettata la volontà dei cittadini che liberamente decideranno di versare alle associazioni destinatarie la loro quota del 5 per mille con la prossima dichiarazione dei redditi: solo 100 milioni, rispetto all'intero ammontare del 5 per mille, verrebbero infatti distribuiti alle associazioni, mentre il resto verrebbe trattenuto dallo Stato”.
Se il tetto di 100 milioni venisse confermato, precisano le associazioni, ci sarebbe una “riduzione del 75% rispetto all'importo destinato nell'anno precedente (peraltro già oggetto di una limitazione rispetto al totale dei fondi raccolti). Tale ulteriore taglio si aggiungerebbe a quelli effettuati al bilancio della cooperazione internazionale italiana, ai contributi alle istituzioni internazionali che si occupano di aiuti ai paesi in via di sviluppo e a quelli per la ricerca scientifica, universitaria e sanitaria”. Secondo le associazioni del no profit, “questi tagli si ripercuoterebbero significativamente sull'operatività delle organizzazioni del terzo settore, che hanno dimostrato, negli ultimi anni in modo ancora più evidente, una professionalità molto elevata, oggetto di apprezzamento in Italia e all'estero e dunque motivo di orgoglio per il nostro Paese”.
Tantissime le associazioni firmatarie dell’appello: da Emergency a Libera, dal Gruppo Abele a Terre des Hommes, da Amref a Save the Children, dal Cnv al Wwf, da Amnesty a Msf. Tra le varie associazioni, anche le Misericordie. “Dopo i tagli ingiustificati che ogni anno i governi hanno attuato alle risorse destinate al servizio civile - commenta il presidente Confederazione Misericordie d'Italia - si colpisce ancora una volta la grande risorsa del volontariato italiano, riducendo in maniera significativa quel sostegno che arrivava da una libera scelta dei cittadini italiani, con la destinazione del 5 per mille. In un momento di grave crisi economica come l'attuale, le organizzazioni del volontariato devono essere considerate, dal governo e dalle istituzioni, preziose opportunità, che concorrono al mantenimento di livelli accettabili di ‘stato sociale’ e di qualità della vita, a cui i cittadini hanno diritto”.
(Fonte Affari Italiani)

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