Ha raccolto in poche ore oltre 16mila firme l'appello di 'Italians for Darfur' per salvare 10 persone, tra cui quattro bambini, condannate a morte il 21 ottobre da un tribunale speciale istituito in Darfur. La difesa ha chiesto un esame medico per stabilire se, almeno quattro dei condannati, sia minore di 18 anni. Di cinque solo due degli imputati -che apparivano palesemente poco piu' che bambini- sono stati sottoposti a tale esame risultando entrambi positivi. Ma solo uno e' stato dichiarato non condannabile alla pena capitale. Gli altri quattro adolescenti, e sei adulti sono stati condannati a morte per la loro presunta implicazione in un attacco a un convoglio militare sudanese nel Sud Darfur avvenuto lo scorso maggio.
Gli imputati sono stati indicati come appartenenti al Movimento di Giustizia e Uguaglianza, ma non e' stata acquisita alcuna prova certa che abbiano partecipato all'attacco. "Gli avvocati della difesa", ha detto il presidente di 'Italians for Darfur', Antonella Napoli, "e organizzazioni per i diritti umani locali hanno denunciato che le prove presentate dall'accusa erano parziali e che e' stato negato ai detenuti il diritto a un giusto processo. E' stato impedito agli avvocati di parlare con i rispettivi assistiti prima che fosse depositata la prova della loro colpevolezza. Sia i difensori, sia le famiglie hanno potuto incontrare i prigionieri solo per mezz'ora. I quattro bambini indicati come minori sono stati imprigionati nello stesso luogo di detenzione degli adulti e sono stati trattati e giudicati come tali".
Idriss Adam Abbaker e Abdallah Abdallah Daoud, secondo quanto riferito da personale medico ai difensori, sono stati dichiarati minori di 18 anni a seguito del primo esame. Un secondo accertamento ha pero' confermato l'esito solo per Abbaker. Il Tribunale non ha accettato la richiesta dei difensori di Abdallah di sottoporlo a un'ulteriore visita medica e di permettere anche a Ibrahim Shareef Youssif e a Abdelrazig Daoud Abdessed un nuovo accertamento.
Gli adulti condannati a morte sono Altayib Mohammed Yagoub, Abdelgasim Abdallah Abubaker, Hassan Ishag Abdallah, Adam Altoum Adam, Mohammed Adam Hasballah ed Alsadig Abbakar Yahya.
Gli imputati sono stati indicati come appartenenti al Movimento di Giustizia e Uguaglianza, ma non e' stata acquisita alcuna prova certa che abbiano partecipato all'attacco. "Gli avvocati della difesa", ha detto il presidente di 'Italians for Darfur', Antonella Napoli, "e organizzazioni per i diritti umani locali hanno denunciato che le prove presentate dall'accusa erano parziali e che e' stato negato ai detenuti il diritto a un giusto processo. E' stato impedito agli avvocati di parlare con i rispettivi assistiti prima che fosse depositata la prova della loro colpevolezza. Sia i difensori, sia le famiglie hanno potuto incontrare i prigionieri solo per mezz'ora. I quattro bambini indicati come minori sono stati imprigionati nello stesso luogo di detenzione degli adulti e sono stati trattati e giudicati come tali".
Idriss Adam Abbaker e Abdallah Abdallah Daoud, secondo quanto riferito da personale medico ai difensori, sono stati dichiarati minori di 18 anni a seguito del primo esame. Un secondo accertamento ha pero' confermato l'esito solo per Abbaker. Il Tribunale non ha accettato la richiesta dei difensori di Abdallah di sottoporlo a un'ulteriore visita medica e di permettere anche a Ibrahim Shareef Youssif e a Abdelrazig Daoud Abdessed un nuovo accertamento.
Gli adulti condannati a morte sono Altayib Mohammed Yagoub, Abdelgasim Abdallah Abubaker, Hassan Ishag Abdallah, Adam Altoum Adam, Mohammed Adam Hasballah ed Alsadig Abbakar Yahya.
"Gli avvocati della difesa hanno presentato un appello a nome degli imputati", ha aggiunto Napoli, "al Presidente della Corte suprema per il Darfur del Sud ed e' per questo che bisogna fare presto e raccogliere piu' firme possibile per supportare l'azione dei difensori di questi giovani, minori e non, condannati ingiustamente".
(Fonte AGI Mondo)
(Fonte AGI Mondo)
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