sabato 20 novembre 2010

Unicef: razzismo, adolescenti più sensibili dei grandi

In occasione del lancio della campagna di sensibilizzazione "Io come Tu", a favore dell'uguaglianza di tutti i bambini e gli adolescenti in Italia, l'Unicef Italia ha presentato un'indagine on-line da cui emerge che gli adolescenti sono piu' sensibili degli adulti per la lotta al razzismo. La presentazione si e' svolta nell'ambito delle celebrazioni per la Giornata nazionale per i diritti dell'infanzia e dell'adolescenza organizzate dalla Commissione parlamentare per l'infanzia a Montecitorio. L'indagine ha coinvolto due tipologie di campione differenti (400 adolescenti dai 14 ai 17 anni e 400 adulti over 18). Se il razzismo e' un tema percepito come esistente tanto nei ragazzi, quanto "nei piu' grandi", sono i giovanissimi con il 35,3% del campione, a sottolineare maggiormente l'importanza del valore dell'uguaglianza, riservano un secondo posto alla causa, dopo i diritti umani, rispetto ai diritti fondamentali. Diversa e' invece la scala delle preferenze degli adulti, per i quali il principio dell'uguaglianzaoccupa una posizione secondaria (21,3%) rispetto al diritto alla salute (42,5%) e al lavoro (29,8%). E in quanto a lotta al razzismo, ancora una volta, la preoccupazione sembra essere piu' giovanile (12%) che del mondo adulto (3%). Per quasi la meta' dei ragazzi intervistati (47,8%) razzismo non equivale soltanto ad atti di violenza, ma a rifiuto ed emarginazione verso persone di altra etnia, religione e altro.Del razzismo gli adolescenti hanno un'esperienza sia indiretta (55,6%), principalmente mediata da giornali, sia tangibile e quotidiana, (46,9%) riferibile a contesti scolastici come altri contesti urbani, mentre l'esperienza diretta per gli adulti e' dichiarata solo dal 33,5% del campione. Ma se per tutti le opinioni relative alla tematica affrontata si formano principalmente attraverso l'educazione familiare, opposta e' tra le due diverse generazioni la percezione delle cause di razzismo: colpa soprattutto dell'ignoranza di alcuni italiani per i piu' piccoli (35,8%) e attribuzione di responsabilita' ai comportamenti sbagliati di alcuni stranieri (35,9%). Per tutti, il fenomeno del razzismo e' stabile e tendente all'aumento, ma la buona notizia e' che sia per gli uni, sia per gli altri, e' assolutamente un fenomeno reversibile se esiste la partecipazione di tutti.
(Fonte Dire News)

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